OBBLIGO PARTITA IVA

































ALMALAUREA - Le news di AlmaLaurea
Meglio essere assunti con un contratto di lavoro dipendente o aprire partita Iva? E come fare a mettersi in proprio? Se invece si vuole aprire una società, che adempimenti si devono attuare? Benvenuto Suriano , dottore commercialista e revisore contabile, spiega ai neolaureati che si affacciano sul mondo del lavoro come muoversi tra le diverse opportunità occupazionali e imprenditoriali che vengono offerte, suggerendo comunque di vagliare attentamente ogni singola proposta, valutando sempre costi e benefici, vantaggi e svantaggi fiscali e previdenziali.
Un rapporto di consulenza professionale comporta invece un unico obbligo: il raggiungimento del risultato.
Per quanto riguarda il reddito, quello del dipendente viene tassato direttamente dal datore di lavoro, che esaurisce così obblighi fiscali e previdenziali, mentre il libero professionista deve fatturare il compenso maggiorato di Iva e ridotto della ritenuta d’acconto Irpef del 20%, ma può detrarre dal compenso i costi dell’attività, per esempio la cancelleria, il computer o i mezzi di trasporto (nei limiti di deducibilità previsti dalle norme vigenti).
Il professionista ha l’obbligo di apertura della partita Iva, deve iscriversi personalmente all’Inps, oppure, se appartenente ad un albo professionale, alla cassa di previdenza di competenza.

Partita iva società
L'Iva è l'imposta (disciplinata dal D.P.R.
633/72) che si applica sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi eseguite in Italia da tutti i titolari di partita Iva, per i quali, comunque, è 'neutra', nel senso che non rappresenta né un costo né un ricavo.
Essa si determina sottraendo l'Iva pagata ai fornitori per l'acquisto di beni e servizi (Iva a credito) da quella incassata dalla vendita dei prodotti o dalle prestazioni dei servizi eseguite (Iva a debito).
Le principali operazioni rientranti nel campo d'applicazione dell'Iva, che devono essere documentate da chi esercita un'attività, si distinguono in: .
operazioni non imponibili, su cui non si calcola l'Iva ma che sono lo stesso soggette agli altri obblighi formali.
operazioni esenti, su cui non si applica l'Iva, ma soggette generalmente agli altri obblighi formali; si tratta di operazioni espressamente elencate dalla legge (art.
Generalmente, per ogni operazione soggetta ad Iva, si deve emettere la fattura.
l'aliquota Iva applicata e l'ammontare dell'imposta distinta per aliquota; .
norma e titolo di inapplicabilità per le operazioni non imponibili Iva o esenti; .

[interlaw] obbligo partita iva
Se è titolare di p.iva, deve metterla in home.
Se un ente ha p.iva significa che fa pure attività "commerciale".
Nel caso di un ente pubblico ritenete vi sia obbligo > o no.
> > Ho travato questa spiegazione "il numero di Partita IVA andrebbe > esposto solo su un sito che sia direttamente riferito all'attività per > cui è stata attribuita la Partita IVA stessa." > > ma mi chiedo comunque nel caso poniamo di una università come è giusto > fare.

La Partita IVA è obbligatoria in homepage | Webmaster | Webnews.HTML.it
È recente una risoluzione dell'Agenzia delle Entrate che esplicita una volta per tutte l'obbligo per i siti web di imprese, enti o professioni di mostrare sulla homepage del sito di riferimento la Partita IVA dell'azienda .
La risoluzione è datata 16 Maggio 2006 e recita: «[...] quando un soggetto Iva dispone di un sito web relativo all'attività esercitata, quand'anche utilizzato solamente per scopi pubblicitari, lo stesso è tenuto ad indicare il numero di partita Iva, come chiaramente disposto dall'articolo 35, comma 1.».
633 del 1972, relativo appunto all'indicazione del numero partita Iva nel sito web..
La Partita Iva deve essere sempre visibile, come lo è, ad esempio, sulle fatture.
L'obbligo si applica anche nel caso in cui il sito venga utilizzato per scopi meramente propagandistici e pubblicitari, senza il compimento di attività di commercio elettronico.
D'altro canto, qualora l'indicazione del numero di partita Iva nel sito web fosse necessaria solamente per quanti svolgono attività di e-commerce, non vi sarebbe stata ragione, al detto art.

La Partita IVA è obbligatoria in homepage | Webnews.HTML.it | Pagina di stampa
Stampa | Nascondi immagini | Mostra immagini La Partita IVA è obbligatoria in homepage È recente una risoluzione dell'Agenzia delle Entrate che esplicita una volta per tutte l'obbligo per i siti web di imprese, enti o professioni di mostrare sulla homepage del sito di riferimento la Partita IVA dell'azienda .
633 del 1972, relativo appunto all'indicazione del numero partita Iva nel sito web..
La Partita Iva deve essere sempre visibile, come lo è, ad esempio, sulle fatture.
L'obbligo si applica anche nel caso in cui il sito venga utilizzato per scopi meramente propagandistici e pubblicitari, senza il compimento di attività di commercio elettronico.
D'altro canto, qualora l'indicazione del numero di partita Iva nel sito web fosse necessaria solamente per quanti svolgono attività di e-commerce, non vi sarebbe stata ragione, al detto art.
Pertanto, l'eventuale pregiudizio alle azioni di controllo dovrà essere verificato caso per caso, e tale verifica difficilmente potrà sfociare nell'irrogazione di una sanzione amministrativa .».

Web Agency, Business Service Provider, Servizi Imprese
La nuova normativa prevede l’obbligo per chi ha un sito internet di inserire in home page il numero di partita iva/[il D.P.R.
La mancata esposizione del numero di partita Iva è sanzionata.
Per chi lo desidera, in riferimento alla informativa sulla privacy, possiamo personalizzare i FORM di Contatti con la vostra informativa aziendale (il D.LGS.

Sul sito aziendale la partita Iva è un obbligo - Sinergest S.r.l.
Consulenza organizzativa mirata all’implementazione di sistemi di gestione.
Sul sito aziendale la partita Iva è un obbligo .
Home > Sul sito aziendale la partita Iva è un obbligo .
L'agenzia delle Entrate ha infatti spiegato che la partita Iva deve sempre risultare sulla homepage del proprio sito web..
Il riferimento è al fatto che, mentre l'articolo 35, comma 1, del Dpr 633/72, prevede, tra l'altro, che il numero di partita Iva debba risultare nella homepage dell'eventuale sito web, il successivo comma 2 dispone la necessità di indicare l'indirizzo web nella dichiarazione d'inizio attività soltanto se si esercita attività di commercio elettronico..
Una lettura coordinata delle due disposizioni aveva, quindi, portato a ritenere corretta la pubblicazione sulla rete del numero di partita Iva solo per i soggetti che utilizzano Internet a scopi commerciali e non soltanto a fini meramente pubblicitari e propagandistici..
Sorprendentemente, invece, l'Agenzia ha precisato che l'obbligo di indicazione ricade su tutti i soggetti che possiedono un sito web, indipendentemente dall'attività svolta sul sito..

Guide of OBBLIGO PARTITA IVA



info: OBBLIGO PARTITA IVA

Partita iva: obbligo di pagare i modelli F24 in via telematica dal 1° gennaio 2007
Differimento del termine per l'utilizzo delle modalita' di pagamento esclusivamente in via telematica per i soggetti titolari di partita IVA diversi da quelli di cui all'articolo 73, comma 1, lettere a) e b), del testo unico delle imposte dirette, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.
223, con il quale e' stato stabilito che, a partire dal 1° ottobre 2006, i titolari di partita IVA sono tenuti ad effettuare i versamenti fiscali, contributivi e previdenziali ivi previsti mediante modalita' di pagamento telematiche;.
Considerate le contingenti difficolta' di natura tecnico-operativa evidenziate dagli ordini professionali tenuti ad eseguire i dovuti versamenti nella prescritta modalita' telematica;.
Ritenuto, pertanto, opportuno disporre un differimento del predetto termine per consentire ai contribuenti titolari di partita IVA, che hanno strutture non immediatamente adeguabili, di fruire di un piu' congruo periodo di tempo per effettuare le necessarie modifiche tecnico-operative;.
248, per l'utilizzo di modalita' di pagamento esclusivamente in via telematica, e' differito al 1° gennaio 2007 per i soggetti titolari di partita IVA diversi da quelli di cui all'art.

Creso S.r.l. - Comunicazione Visiva e Multimediale- Grafica, Internet, CD Rom - RASSEGNA STAMPA
· obbligo di partita iva sulla home page del sito web.

IVA - IVA o non IVA nell'home page?
Privacy sul lavoro: le linee guida generali .
L’obbligo di informare i clienti .
Obbligo di indicazione della partita IVA nei siti Web aziendali: L'Agenzia delle Entrate interviene per segnalare una questione mai affrontata dalle aziende italiane.
Indicare la partita IVA nel sito web aziendale è un obbligo previsto per legge già dal 2001: eppure basta navigare tra i vari siti Internet dei maggiori giornali, case automobilistiche, produttori di hardware e software, e-shop, oppure quelli di enti pubblici, anche della pubblica amministrazione, insomma di tanti titolari di partita IVA, per verificare come tale obbligo sia completamente disatteso.
L'Agenzia delle Entrate, nel maggio scorso, ha ritenuto opportuno intervenire in merito, ribadendo e precisando quanto già previsto dal comma 1 dell'articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica 633/72, riformulato nell'articolo 2 del successivo decreto 404/2001: «...quando un soggetto Iva dispone di un sito Web relativo all'attività esercitata, quand'anche utilizzato solamente per scopi pubblicitari, lo stesso è tenuto ad indicare il numero di partita Iva...»..

IVA - IVA o non IVA nell'home page?
Obbligo di indicazione della partita IVA nei siti Web aziendali: L'Agenzia delle Entrate interviene per segnalare una questione mai affrontata dalle aziende italiane.
Indicare la partita IVA nel sito web aziendale è un obbligo previsto per legge già dal 2001: eppure basta navigare tra i vari siti Internet dei maggiori giornali, case automobilistiche, produttori di hardware e software, e-shop, oppure quelli di enti pubblici, anche della pubblica amministrazione, insomma di tanti titolari di partita IVA, per verificare come tale obbligo sia completamente disatteso.
L'Agenzia delle Entrate, nel maggio scorso, ha ritenuto opportuno intervenire in merito, ribadendo e precisando quanto già previsto dal comma 1 dell'articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica 633/72, riformulato nell'articolo 2 del successivo decreto 404/2001: «...quando un soggetto Iva dispone di un sito Web relativo all'attività esercitata, quand'anche utilizzato solamente per scopi pubblicitari, lo stesso è tenuto ad indicare il numero di partita Iva...»..
Visibilità all'IVA Il comma citato prevede che il codice di partita IVA debba essere indicato nella home page dell'eventuale sito web e in ogni altro documento.

Neikos - new media and more - News
Obbligo di partita IVA sulla home page del sito web .
L'Agenzia delle Entrate ha recentemente precisato, in riferimento all'articolo 35 comma 1 e 2 del Dpr 633/72, l'obbligo per tutte le aziende che hanno un sito web, di esporre la partita Iva nella home-page.
L’obbligo è esteso sia per chi ha un sito vetrina sia per coloro che svolgono un'attività di e-commerce.
La mancata esposizione del numero di partita Iva è sanzionata con multe che vanno da 258, 23 a 2.065, 83 €.
Si consiglia quindi a tutti i clienti di contattare l'account Neikos di riferimento e far riportare il proprio numero di partita IVA sulla home-page aziendale, per evitare possibili contenziosi e sanzioni..

La Partita IVA deve essere sempre indicata nei siti web, anche quelli non di e-commerce - Lavoro e Fisco - Business OnLine: Manager, Professionisti, PMI e Aziende
E la borsa premia i titoli in rialzo Snam Rete Gas: i risultati non entusiamano il mercato Innovazione in Italia: migliora ma restiamo sotto la media europea Le strategie di Apple per il 2007 presentate ad un incontro con analisti di borsa Modello per rimborso iva auto aziendali e procedura approvati [ Tutte le News ] Chi siamo Pubblicita La Partita IVA deve essere sempre indicata nei siti web, anche quelli non di e-commerce.
Il numero di partita Iva deve essere indicato nella pagina dell'eventuale sito web utilizzato, anche qualora attraverso di esso non venga esercitata attività di commercio elettronico e, dunque, anche se il sito venga utilizzato per finalità meramente pubblicitarie o propagandistiche..
633 del 1972 in materia di dichiarazioni di inizio, variazione e cessazione attività ai fini Iva, disposizione integralmente modificata dall'articolo 2, comma 1, Dpr 5 ottobre 2001, n.
All'esito del procedimento, al contribuente viene attribuito un numero di partita Iva che vale a identificarlo nel rapporti con il fisco per ciò che attiene all'imposta sul valore aggiunto e che resterà invariato, anche nelle ipotesi di variazioni di domicilio fiscale, fino al momento della cessazione dell'attività.

Benefits

Unione Consulenti
Versamenti 2007 con F24 telematico per tutti i titolari di partita IVA .
Obbligo dal 1 gennaio 2007 per tutti i titolari di partita Iva di effettuare i versamenti fiscali e previdenziali esclusivamente per via telematica (articolo 37, comma 49 del decreto legge 223/06)..
Già dal 1° ottobre 2006 i titolari di partita Iva hanno l’obbligo di effettuare i versamenti fiscali e previdenziali esclusivamente per via telematica (articolo 37, comma 49 del decreto legge 223/06). .
Tale obbligo dal 1° gennaio 2007 è stato ora esteso anche per tutti i soggetti diversi da quelli definiti dal TUIR, all’articolo 73  “società per azioni e in accomandita per azioni, società responsabilità limitata, società cooperative e società di mutua assicurazione” e lettera b) 'enti pubblici e privati diversi dalle società che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali'..
I contribuenti non titolari di partita IVA restano esclusi da tale obbligo e potranno continuare ad effettuare i versamenti con modello F24 cartaceo presso gli sportelli degli uffici postali, delle banche o degli agenti dei concessionari della riscossione..
Ovviamente, anche i contribuenti non titolari di partita IVA, benché non obbligati, possono adottare le modalità telematiche di versamento utilizzando i servizi on-line.

F24 telematico per i titolari di partita iva: i chiarimenti delle Entrate
Cerca F24 telematico per i titolari di partita iva: i chiarimenti delle EntrateAgenzia Entrate, circolare 29.09.2006 n° 30 Stampa .
223/06) stabilisce che i soggetti titolari di partita IVA dal 1 ottobre 2006 sono tenuti ad effettuare i versamenti fiscali e previdenziali dovuti ai sensi degli art.
1, del Dlgs 241/1997, esclusivamente mediante modalità telematiche, anche servendosi di intermediari.
I contribuenti non titolari di partita IVA restano esclusi da tale obbligo e potranno continuare ad effettuare i versamenti con modello F24 cartaceo presso gli sportelli degli uffici postali, delle banche o dei concessionari della riscossione.
Tale norma, stabilisce che, dal 1 ottobre 2006, i soggetti titolari di partita IVA sono tenuti ad utilizzare, anche tramite intermediari, modalità di pagamento telematiche delle imposte, dei contributi e dei premi di cui all'articolo 17, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n.
PROCEDURE TELEMATICHE DI VERSAMENTO I soggetti titolari di partita IVA che devono effettuare i versamenti di cui in premessa in via telematica possono farlo: a) direttamente 1.
L'obbligo di versamento telematico ricade anche sui soggetti non residenti in Italia identificati ai sensi dell' articolo 17, comma 2, e dell'articolo 35-ter del D.P.R.

Forme giuridiche dell'impresa - Forme giuriche da dare a una impresa
esercizio di arti e professioni collaborazione coordinata e continuativa prestazione occasionale.
Distinguiamo ancora tra professioni protette, per l'esercizio delle quali è richiesta l?iscrizione preventiva in albi, ordini, elenchi (si pensi all'avvocato, all'architetto, al commercialista...), subordinata di norma al superamento di un esame di stato, e professioni libere per le quali non ?richiesta alcuna iscrizione (artisti, consulenti, ecc.)..
aprire partita IVA; iscriversi all'INPS, o ad altre casse specifiche per le professioni protette, .
La seconda forma del lavoro autonomo è rappresentata dalla collaborazione coordinata e continuativa, un'attività lavorativa prestata senza vincolo di subordinazione, ma comunque in modo continuativo.
non è necessaria l'apertura della partita IVA; viene trattenuta direttamente dal committente una ritenuta d?acconto.
non richiede l'apertura della partita IVA., è assoggettata alla ritenuta d'acconto del 20%, non richiede iscrizioni o versamenti previdenziali, ma esiste comunque l'obbligo.
Perch?si possa parlare di impresa deve, innanzitutto, esserci un'attività economica, ovvero l'imprenditore deve operare sul mercato (ad esempio è imprenditore agricolo chi coltiva il terreno e vende i prodotti che ottiene al mercato, mentre non lo è chi produce solamente per il suo consumo)..

Giurdanella.it - Informazioni Giuridiche On Line
I contratti di sponsorizzazione e la privacy Eliminato l'art.
Sull'obbligo di conto corrente per i professionisti Le Iene.
Il provvedimento integrale del Garante Privacy Commissione di Garanzia sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali:.
L'Agenzia delle Entrate sul Numero di partita Iva nei siti web .
L'Agenzia delle Entrate ha chiarito, con risoluzione dello scorso 16 maggio, che il numero di partita Iva, attribuito dagli uffici dell'Agenzia a quanti intraprendono l'esercizio di impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, deve essere indicato nella home-page del sito web anche nel caso in cui il sito venga utilizzato per scopi meramente propagandistici e pubblicitari, senza il compimento di attivita' di commercio elettronico..
Direzione centrale normativa e contenzioso.
In particolare, si vuole sapere se il numero di partita Iva, attribuito dagli uffici dell'Agenzia a quanti intraprendono l'esercizio di impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, debba o meno essere.
L'ufficio attribuisce al contribuente un numero di partita I.V.A.
L'obbligo di indicazione del numero di partita Iva nel sito web rileva per tutti i soggetti passivi Iva, a prescindere dalle concrete modalita' di esercizio dell'attivita'.

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IVA o non IVA nell’home page? Obbligo di indicazione della partita IVA nei siti Web aziendali: L’Agenzia delle Entrate interviene per segnalare una questione mai affrontata dalle aziende italiane.
Indicare la partita IVA nel sito web aziendale è un obbligo previsto per legge già dal 2001: eppure basta navigare tra i vari siti Internet dei maggiori giornali, case automobilistiche, produttori di hardware e software, e-shop, oppure quelli di enti pubblici, anche della pubblica amministrazione, insomma di tanti titolari di partita IVA, per verificare come tale obbligo sia completamente disatteso.
L’Agenzia delle Entrate, nel maggio scorso, ha ritenuto opportuno intervenire in merito, ribadendo e precisando quanto già previsto dal comma 1 dell’articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica 633/72, riformulato nell’articolo 2 del successivo decreto 404/2001: «…quando un soggetto Iva dispone di un sito Web relativo all’attività esercitata, quand’anche utilizzato solamente per scopi pubblicitari, lo stesso è tenuto ad indicare il numero di partita Iva…»..
Il comma citato prevede che il codice di partita IVA debba essere indicato nella home page dell’eventuale sito web e in ogni altro documento.

Refill® s.r.l. - Obbligo telematico di presentazione elenco fornitori
248 del 4 agosto 2006, reintroduce l' obbligo, per i contribuenti IVA, di presentare all'Amministrazione finanziaria l'elenco clienti e fornitori..
L'obbligo soppresso dalla legge 489 dell' 8 agosto 1994 riporta alla luce un provvedimento che aveva provocato per diverso tempo difficoltà operative non indifferente per le aziende.
Vanno ricompresi tutti i clienti nei cui confronti sono state emesse fatture, quindi sia clienti titolari di partita IVA che consumatori finali.
In fase di prima applicazione del nuovo adempimento, il comma 9 dell'articolo 37 in esame prevede che, per il solo periodo d'imposta 2006, è obbligatorio elencare tra i clienti i soli titolari di partita IVA (con esclusione, quindi, dei consumatori finali);.
- i fornitori, titolari di partita IVA, da cui sono stati effettuati acquisti rilevanti ai fini dell'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto.
Non rilevano gli acquisti di beni e servizi esclusi dal campo di applicazione dell'IVA..
ATTENZIONE : L'obbligo di indicazione del codice fiscale, sia per i clienti che per i fornitori, costituisce una assoluta novità: nella normativa previgente, negli elenchi clienti e fornitori era infatti prevista l'indicazione del numero di partita IVA.

OBBLIGO PARTITA IVA ?

Numero di Partita IVA
Numero di Partita IVA: obbligo di indicazione nel sito web.
633/72 in materia di dichiarazioni di inizio, variazione e cessazione attività ai fini Iva, disposizione integralmente modificata dall’articolo 2, comma 1, DPR 5 ottobre 2001, n.
Infatti, per l’esercizio di un’impresa, di un’arte o di una professione, anche mediante una stabile organizzazione, nel territorio dello Stato, è previsto l’obbligo di presentare entro trenta giorni dall’inizio dell’attività una dichiarazione su modelli conformi a quelli approvati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate .
Il numero di partita iva attribuito al contribuente, che ha valore di codice identificarlo nei rapporti con il fisco, va, infatti, indicato nelle dichiarazioni, nella home-page dell’eventuale sito web e in ogni altro documento, ove richiesto..
L’indicazione del numero di partita Iva nel sito web ha, quindi, carattere generale e rileva per tutti i soggetti passivi Iva, a prescindere dalle concrete modalità di esercizio dell’attività..
Le motivazioni che giustificano l’indicazione del numero di partita iva vanno ricercate nell’esigenza del fisco di monitorare l’effettiva esistenza dell’azienda che gestisce il sito e sulla necessità di garantire i visitatori e gli acquirenti contro possibili truffe, soprattutto quando via sito venga svolga l’attività di eCommerce.
Business Account e obbligo di apertura partita IVA oltre i 7500 euro (Italian)
Business Account e obbligo di apertura partita IVA oltre i 7500 euro .
Però mi è stato detto (anche se chi me l'ha detto non ne era proprio sicuro al 100%), che qualora dovessi superare i 7500 Euro entrate annuali, dovrò per legge obbligatoriamente aprire una partita iva.
Per cui se non faccio ricevute e/o fatture a mio nome, perché dovrei aprire una partita IVA qualora superassi i 7500 euro (lordi o netti?) annuali?.
Non so la cifra esatta (pensavo circa 5000 euro), ma in Italia la soglia per la partita IVA e' molto bassa.
Quindi, se fai tutto in regola, la partita IVA ti serve qualora superassi questa cifra..
::CNA In Proprio::
La commissione Bilancio del senato ha approvato l’art.2 con alcune novità: le tariffe minime rimarranno ma non saranno obbligatorie e saranno comunque parametro di riferimento per la liquidazione giudiziale e di gratuito patrocinio; la pubblicità sarà informativa ma potrà riguardare i prezzi; le società interdisciplinari dovranno avere un oggetto sociale esclusivo; il divieto di patto di quota lite salta ma l’accordo dovrà essere scritto.
Dal 1° settembre 2006 , l’attribuzione della Partita Iva, non avverrà più contestualmente alla presentazione dei Modelli anagrafici allo scopo predisposti (Modd.
All’articolo 35/633, infatti, vengono aggiunti i commi 16 e 17, che, espressamente prevedono che l’attribuzione partita Iva sia subordinata all’esecuzione di specifici riscontri automatizzati, nonché all’eventuale preventiva effettuazione di accessi nel luogo di esercizio dell’attività.
Si prevede, conseguentemente, in caso di comprovata urgenza, la possibilità d’attribuzione temporanea di un numero di Partita Iva provvisorio, le cui modalità saranno fissate con apposito Provvedimento direttoriale.
Il citato Provvedimento dovrà, altresì, individuare: le specifiche informazioni da richiedere all’atto della Dichiarazione di inizio attività le tipologie di contribuenti per i quali l’attribuzione della Partita Iva è subordinato al rilascio di polizza fideiussoria o di fideiussione bancaria Il numero di partita Iva provvisorio sarà utilizzabile esclusivamente per l’acquisto nel Territorio dello Stato di beni e servizi, restandone escluso l’utilizzo per l’effettuazione di importazioni ed acquisti intracomunitari.
Siges Group News
- nessun canone, solo una piccola quota una tantum di ingresso ed attivazione.
- percentuale di mercato solo ed esclusivamente sul prenotato a buon fine al netto dell’IVA.
I sistemi GisNet sono in regola con le norme anti-terrorismo e privacy.
Alessandro Pagano WebSite » Hai la partita IVA? Per pagare le tasse ti serve Windows
Akismet Hai la partita IVA? Per pagare le tasse ti serve Windows C’è un software java che però non funziona con GNU/Linux.
“L’Agenzia delle Entrate fa sapere che dal 1 Ottobre sarà obbligatorio usare l’F24 online per tutti i titolari di partita IVA.
“Al Sole24Ore il direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, fa sapere che “l’agenzia non sarà con il fucile puntato contro chi non potrà rispettare l’obbligo da subito”.
Vogliamo fargli sapere che per i professionisti utenti di GNU/Linux non è possibile rispettare l’obbligo.


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