FINALE DI PARTITA BRANCIAROLI

































Branciaroli in regione con "Finale di partita" di Beck... - NOTIZIE - Cartellone
Branciaroli in regione con 'Finale di partita' di Beckett (dal 20 febbraio) Vai ai contenuti Vai al menu Cartellone - Lo Spettacolo dell'Emilia-Romagna .
Considerato un classico del teatro contemporaneo, “Finale di partita” è riconosciuto come il maggior lavoro teatrale di Beckett, e l’occasione del centenario del grande scrittore irlandese (Foxrock, Dublino, 1906), premio Nobel per la letteratura nel 1969, coincide con la decisione di Franco Branciaroli di affrontare sulla scena il personaggio di Hamm, il protagonista cieco e paralizzato su una sedia a rotelle, di cui si possono ricordare come precedenti interpretazioni quelle di Gianni Santuccio negli anni Ottanta per Emilia Romagna Teatro, e l’ancor più celebre di Carlo Cecchi nel 1995..
L’azione si svolge in un ambiente sotterraneo, in cui alcuni personaggi sopravvivono al tempo in un continuo gioco al massacro fatto di mortificazioni reciproche, immaginando un cambiamento che presumibilmente non accadrà mai.
Davanti a loro si prospetta un futuro fatto di miseria e disperazione, a metà strada tra la vita e la morte..
Un appuntamento, quello di Branciaroli con Beckett, che completa un itinerario di ricerca di alto profilo che lo ha visto negli ultimi anni impegnato con successo in scelte di repertorio particolarmente complesse, con cui ha affrontato autori poco convenzionali, di forte intensità linguistica come Ruzante (“La moscheta”), di costruzione filosofica come Camus (“Caligola” e “La Peste”), o di sofisticata elaborazione letteraria come Hofmannsthal (“Edipo e la Sfinge”), oltre alle proposte di novità (“Cos’è l’amore” e “Lo Zio”), tutte segnate da grandi risultati interpretativi..

- Teatro de gli Incamminati - Italiano
In autunno nelle sale il film "I Viceré" con Franco Branciaroli .
La tournée di "Vita di Galileo" 2007 .
Le ultime notizie di stampa su "FINALE DI PARTITA" di Beckett .
regia di ANTONIO CALENDA scene di Pier Paolo Bisleri.
luci di Gigi Saccomandi coproduzione Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Teatro de Gli Incamminati.
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Girodivite: "Finale di partita" di Beckett per NuovoTeatro
Uranio impoverito: morire radioattivi L’informazione in Sicilia E tu in cosa credi? Giornalismo: liberi di...
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giovedì 15 febbraio 2007, di Marco Pisano - 47 letture “Finale di partita” di Samuel Beckett al teatro Ambasciatori per NuovoTeatro.
Una stanza angusta sospesa ad un paio di metri da terra.
Ecco come si presenta questa messinscena del capolavoro beckettiano curata da Franco Branciaroli..
L’uomo in piedi è Clov - ovvero Tommaso Cardarelli - gli oggetti coperti sono due grossi bidoni dai quali poi emergeranno i corpi mutilati di Nagg e Nell - Alessandro Albertin e Lucia Ragni - e Hamm, loro figlio - Franco Branciaroli - sulla sua sedia a rotelle..
Sono proprio queste le corde su cui gioca la regia di Branciaroli; una regia che cerca di amplificare l’indicibile dramma di un’umanità ridotta a pochi scarti umani, attraverso la tagliente ironia delle battute di Beckett..
Ecco perchè Hamm ha un bizzarro accento francese che gli conferisce un aspetto insolitamente macchiettistico; ecco perchè Clov parla con quella strana musicalità spezzata che sa di giocattolo rotto.

Girodivite: Finale di partita
Uranio impoverito: morire radioattivi L’informazione in Sicilia E tu in cosa credi? Giornalismo: liberi di...
domenica 19 novembre 2006, di Alberto Giovanni Biuso - 347 letture Piccolo Teatro Grassi di Milano - FINALE DI PARTITA di Samuel Beckett.
Il finale di partita è, nel gioco degli scacchi, la terza parte della sfida, dopo l’apertura e il mediogioco.
Nagg e Nell, genitori di Hamm, sono rinchiusi in due bidoni della spazzatura.
Le parole e i gesti sono frammenti di un’umanità ormai postumana, residui moncherini della speranza che fu.
Quando Clov vede dalla finestra una qualche forma di vita, Hamm gli ordina: «Sopprimila» e tuttavia è sempre Hamm a chiedersi –seppur esitante- «non può darsi che noi…che noi…si abbia un qualche significato?»..
L’effetto è ancora più straniante e colmo di pietà..
Stampa Articolo Versione per la stampa :.: Articoli di questo autore L’impero della mente Liberarsi dalla (tele)visione L’Italia a stelle e strisce Corpi aggressivi Vietare e tacere, tacere e vietare… Anarchia La Sicilia in età arcaica La Grande Faida dei petrolieri texani :.: Articoli di questa rubrica Contro la represssione, tornare pagani La vita scelta Carlotta e l’uomo colto Eutanasia Contro l’individualismo buonista Il Natale di Jeshu-ha-Notzri Gli Stati Uniti d’America, un «Paese canaglia» Il profumo dell’estasi Il terrore di Israele Corpi aggressivi :.: Articoli più recenti E ora i caschi blù? Vittoria per il diritto di vivere Potenza delle folle o Impotenza della politica? Base Italia L’opposizione agli inceneritori in Sicilia Troppo tardi per le patrie contese? La ribellione popolare passa per Vicenza Catania dopo il 2 febbraio DICO: un pacs avanti La minigonna .

[Art. 3231] Finale di partita, fine dei giochi? - Step1 - Periodico telematico di informazione
In occasione del centenario della nascita di Beckett (1906-1989), il teatro de Gli Incamminati ha riproposto un masterpiece del genio irlandese.
Lo spettacolo ha inizio con 7 minuti di silenzio, in cui l’azione scenica è data dai continui e frenetici spostamenti di Clov , unico personaggio dinamico.
In questa ricorrente dialettica tra l’approssimarsi della fine e il rimanere sull’orlo dell’incompiuto si sviluppa tutta la vita di Samuel Beckett, la sua opera letteraria e questo lavoro per antonomasia.
In scena è il “teatro dell’assurdo”: trama inesistente, atmosfera grave, paradossali situazioni, dialoghi senza consistenza, movimenti ripetitivi e meccanici.
Un teatro che in verità non ha niente di assurdo, se non la quasi completa verosimiglianza con l’umanità tutta, che soffre, anela alla morte, ma non muore mai, perché la sofferenza più grande non sta nella fine ma nell’inutile, disperata attesa di essa immersi nell’inconsistenza della quotidianità.
La tragedia sta nell’impossibilità di vivere la totalità, essendo ogni punto di vista relativo.
Frase capitale della pièce , messa in bocca paradossalmente a Nell - personaggio che scenicamente ha meno rilevanza - è “Non c’è niente di più comico dell’infelicità” .

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info: FINALE DI PARTITA BRANCIAROLI


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Recensione: Finale di partita
Guarda la breve PHOTOGALLERY realizzata con immagini di Gian Maria Bandera .
L'intento di Franco Branciaroli, interprete e regista di Finale di partita non è tanto quello di «profanare» Beckett, considerato ormai un classico, quanto - facendo tesoro di un anniversario come i cento anni della nascita - «verificare» Beckett qui ed ora.
E con lui l'impatto, la possibilità di resistenza, di verità della sua drammaturgia messa a confronto non tanto con un approccio abituale al suo teatro, quanto con una provocazione che permetta di guardare a Beckett così come appare e al suo contrario..
Branciaroli, al suo primo incontro con il grande irlandese, sceglie dunque di spingere sui tasti di una comicità non tanto fine a se stessa ma come una lente attraverso la quale leggere quel mondo stralunato, glaciale, disperato quando non tragico.
Così in questo Finale di partita la comicità è affrontata come un percorso all'incontrario o meglio come l'esatto contrario del profondo rovello beckettiano, di quel suo sguardo sulla vita «per tormento», nella consapevolezza che esiste un'impossibilità a sfidare quella che sembra l'estrema condanna della nostra esistenza: l'immobilità, la vecchiaia, la malattia.

Branciaroli omaggia Beckett
Milano, 1 febbraio 2006 - Inevitabile? No, ma era altamente probabile che un attore di riconosciuta fama e amante delle sfide con i classici di ogni tempo come Franco Branciaroli sentisse il bisogno di mettersi alla prova conSamuel Beckett nel centenario della nascita.
E solo con Finale di partita, il testo più famoso del drammaturgo irlandese, poteva concretizzarsi questa sfida.
Che in realtà è soprattutto un esame di disciplina attoriale, poiché l'autore premio Nobel ha dettato meticolose note che lasciano poco o nulla all'immaginazione, Come ha riconosciuto lo stesso Branciaroli: «Non puoi fare la regia di Finale di partita, perché è già tutto scritto.
Dunque, con le scene e i costumi di Margherita Palli e con Tommaso Cardarelli, Alessandro Albertin e Lucia Ragni con lui in scena, l'interprete deLa moscheta di Ruzante, La peste di Camus o il più recenteLo zio - che ne segna anche l'esordio come autore - debutterà il 18 febbraio (con replica il 19) al Teatro Sociale di Brescia, per poi partire in tournée.
Il tour si concluderà a novembre al Piccolo Teatro di Milano..
Il Ventaglio di Ronconi: le foto delle prove .

Finale di partita di Samuel Beckett
Attività Commerciali Eventi e Comunicati Cinema Teatri Teatro Dialettale Finale di partita di Samuel Beckett 'Finale di partita di Samuel Beckett è in scena al Politeama Rossetti il 13 e 14 gennaio nell'edizione diretta e interpretata da Franco Branciaroli.
Il grande attore sarà presto impegnato con lo Stabile regionale nell'attesa messinscena del brechtiano Vita di Galileo, diretto da Calenda.' .
Con Finale di partita di Samuel Beckett, Franco Branciaroli - protagonista e regista dell'allestimento - porta al Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia un testo che è un caposaldo della storia del teatro dell'ultimo secolo e che contemporaneamente rappresenta - come ha dichiarato lo stesso autore - un vero e proprio 'match teatrale per mattatori'.
Alla loro interpretazione offrono un fondamentale punto di riferimento le scene disegnata da Margherita Palli, che al vuoto esistenziale beckettiano dà concretezza sospendendo l'azione su un vuoto fisico, e le luci di Luigi Saccomandi che, totalmente allampanate e inverosimili, rendono sensibile la consistenza assolutamente antinaturale di ogni residua esistenza.
Finale di partita sarà in scena al Politeama Rossetti il 13 e il 14 gennaio per il cartellone altripercorsi e rappresenta uno degli ultimi impegni di Franco Branciaroli prima di affrontare Vita di Galileo di Brecht, progetto in cui sarà diretto da Antonio Calenda e che porterà il grande attore a collaborare nuovamente con lo Stabile regionale in un importante spettacolo di produzione, dopo il successo ottenuto a fine anni Novanta con lo shakespeariano Riccardo III.

Comune di Oristano
Città di Oristano Sito istituzionale del Comune di Oristano.
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Sul palco, domenica 12 Marzo, alle 21, sarà rappresentata la commedia "Finale di partita" di Samuel Beckett.
Interpreti: con Franco Branciaroli e con Lucia Ragni, Tommaso Cardarelli e Alessandro Albertin.
Il dialogo avviene in una dimensione senza tempo, in uno spazio che opprime.
Sulla scena, Hamm, in sedia a rotelle e Clov, sempre in piedi, alternano parole e silenzi.
Desolazione, assenza di amore, solitudine intesa come impossibilità assoluta di comunicare.
L’alienazione dell’uomo contemporaneo viene raccontata attraverso dialoghi scomposti e rimontati in modo da creare un effetto comico e tragico al tempo stesso.
Considerato un classico del teatro contemporaneo, Finale di partita fu scritto da Samuel Beckett nel 1957 ed è riconosciuto come il suo “maggiore lavoro teatrale, il testo più importante della sua produzione drammatica e uno dei più significativi di tutta la sua opera” (P.
L’occasione del centenario del grande scrittore irlandese (Foxrock, Dublino, 1906), premio nobel per la letteratura, coincide con la decisione di Franco Branciaroli di affrontare sulla scena un personaggio come quello di Hamm, protagonista di Finale di partita.

Teatro Stabile di Catania: FINALE DI PARTITA
Finale di partita , pubblicato nel 1957 in francese col titolo di Fin de partie e tradotto sempre da Beckett in inglese nel 1958 come Endgame , fu definita dall'autore stesso «the favorite of my plays».
Quattro personaggi occupano la scena, Hamm, Clov, Nell e Nagg, tutti con delle deformazioni fisiche, come se fossero resti di uomini, con funzioni corporali e un'identità ormai persa.
Hamm è il padre del figlio adottivo Clov ed è seduto su una sedia con ruote perché non può stare in piedi.
E' anche il padrone del rifugio, dominando sempre il centro, perché ha la combinazione della dispensa, in cui si trova, si suppone, il cibo rimanente per mantenere tutti in vita.
Clov è il figlio-servitore di Hamm, che al contrario non può sedersi, esegue gli ordini del padre e continua ad andare avanti e indietro dalla cucina alla stanza dove si trovano Hamm, Nell e Nagg.
Quest'ultimi sono i genitori di Hamm, ormai alla fine della loro esistenza, e vivono ognuno nel loro bidone della spazzatura.
Nei dialoghi di questi quattro personaggi il linguaggio si nega in continuazione denunciando l'impossibilità di comunicare e porta a mosse-azioni non finalizzate ad uno scopo.

Il botteghino online
Versione elettronica del settimanale di teatro, cinema, cultura, sport e spettacolo.
Il Teatro de Gli Incamminati, nell’ambito della rassegna dello “Stabile” di Catania, “Nuovoteatro”, dedicata agli autori contemporanei, ha proposto al teatro Ambasciatori, nel centenario della nascita di Samuel Beckett, uno dei suoi classici, “Finale di partita”, nell’allestimento, regia ed interpretazione di Franco Branciaroli.
Avvalendosi della scenografia da scatola claustrofobia e gessosa di Margherita Palli e del gioco luci di Gigi Saccomandi, il regista ed interprete Franco Branciaroli nella sua versione di uno dei classici del teatro dell’assurdo di Beckett, sceglie la strada della lettura tragicomica del testo, dando personalmente al ruolo del vecchio ed infermo Hamm, una immagine di tormentato gigante rassegnato ad una fine imminente e che vive ormai in un non dialogo col figlio/servitore Clov e con i vecchi genitori Nag e Nell, che vegetano inchiodati dentro due bidoni della spazzatura..
Branciaroli bravissimo a rendere tragicamente comici, ironici nella loro sofferenza i personaggi, soprattutto Hamm, cieco e immobilizzato sulla sedia a rotelle ed il robotico, zoppo e stralunato Clov, ci rappresenta dei simboli molto vicini alla nostra realtà, simili alla condizione umana, dove spesso il dialogo viaggia su binari dell’assurdo, dove vige l’incompatibilità e dove la fine si avverte che è dietro l’angolo..

Finale di partita - TeatroTeatro.it
Lo spettacolo coglie l’essenza tragicomica negli squarci di quotidianità, scomposti e rimontati, di Hamm e Clov, nella loro poca esperienza del presente, nella totale assenza di futuro..
Trama: Nel centenario della nascita di Samuel Beckett, Franco Branciaroli mette in scena il testo forse più importante del grande drammaturgo, “Finale di Partita”.
In esso si rappresenta, in forma surreale, la desolazione e la solitudine dei due protagonisti, insofferenti alla vita e impossibilitati a comunicare.
Recensione Una sensazione di inadeguatezza alla vita, o meglio un presentimento, un’angoscia che è un tutt’uno inscindibile con la necessità di dover per forza rispondere a qualcuno (a qualcosa, alla coscienza che è altro da noi) del perché dell’esistenza, del suo significato.
Una percezione di vuoto che, inconsapevolmente, a momenti alterni ci fa strada, poi ci affianca e infine ci segue, come un’ombra o come un orizzonte, nel continuo viaggio fuori e dentro di noi.
Come quella moltitudine di giovani studenti che hanno percorso la distanza tra il banco e la cattedra del docente carichi del peso delle loro lacune, i personaggi di questo Finale di Partita percorrono allo stesso modo, se non è sconveniente il raffronto, la strada della loro esistenza.

Benefits


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ACCADEMIA PERDUTA / ROMAGNA TEATRI
Considerato un classico del teatro contemporaneo, Finale di partita è riconosciuto come 'il maggior lavoro teatrale di Beckett, il testo più importante della sua produzione drammatica e uno dei più significativi di tutta la sua opera' (P.
L'occasione del centenario della nascita del grande scrittore irlandese (Dublino, 1906), premio nobel per la letteratura, coincide con la decisione di Franco Branciaroli di affrontare sulla scena un personaggio come quello di Hamm, protagonista di Finale di partita, di cui si possono ricordare come precedenti interpretazioni quelle di Gianni Santuccio negli anni ottanta, e l'ancor più celebre di Carlo Cecchi nel 1995.
Un appuntamento, quello di Branciaroli con Beckett, che completa un itinerario di ricerca di alto profilo, che lo ha visto negli ultimi anni impegnato con successo in scelte di repertorio particolarmente complesse, affrontando autori poco convenzionali, di forte intensità linguistica come Ruzante (La Moschea), di costruzione filosofica come Camus (Caligola e La Peste), o di sofisticata elaborazione letteraria come Hoffmanstall (Edipo e la Sfinge), oltre alle proposte di novità (Cos'è l'amore e Lo Zio), tutte segnate da grandi risultati interpretativi.

E-cremona.it - News
Se hai consigli, critiche o suggerimenti partecipa al nostro forum di discussione (il portale che vorrei) oppure invia una mail a info@e-cremona.it .
"e-cremona.it" collabora alle iniziative di:.
Nel centenario della nascita di Samuel Beckett, Franco Branciaroli porta in scena (martedì 16 gennaio alle 20.30 e in replica mercoledì 17 alle 20.30) nella duplice veste di attore e regista - uno dei capolavori del drammaturgo irlandese: Finale di partita .
Una grande prova d'attore e una messa in scena che punta al tragicomico e che dà evidenza plastica ad un mondo residuale, sospeso nel vuoto di ogni possibile significato, in cui l'uomo è prigioniero della propria invalidità esistenziale e comunicativa.
Considerato un classico del teatro contemporaneo, Finale di partita è riconosciuto come il maggior lavoro teatrale di Beckett, e per molti un apice tuttora insuperato (e senza ritorno) della produzione drammatica contemporanea.
L'occasione del centenario dello scrittore irlandese, premio Nobel per la letteratura, coincide con la decisione di Franco Branciaroli di affrontare sulla scena un personaggio come quello di Hamm, di cui si possono ricordare le precedenti interpretazioni di Gianni Santuccio negli anni Ottanta e di Carlo Cecchi nel 1995.

Teatro Comunale: Finale di partita
Che sia tragico o tragicomico, il teatro di Beckett è sempre un teatro difficile.
Difficile da portare in scena e difficile da comprendere, soprattutto da un pubblico amante della risata facile, gioiosa, che poi, a volte, è anche liberatoria..
In “Finale di partita” il riso invece è solo accennato: l’atmosfera è surreale e il dramma che vivono i due protagonisti, Clov e Hamm, il primo destinato a non sedersi mai con le sue gambe di legno, il secondo cieco e condannato ad una sedia a rotelle, scuote e sconcerta.
In un ambiente anch’esso irreale, sospeso nel vuoto, con alte finestre che danno sul nulla, illuminato a tratti da luci fredde e opache, in cui non vi è traccia di umano, spuntano da due bidoni dell’immondizia i genitori di Hamm, che trascorrono il tempo loro rimasto in conversazioni insensate.
Beckett, che amava il gioco degli scacchi, ha voluto riportare sulla scena proprio il finale di una partita di scacchi, quando le pedine sono poche e il re è “figura di attacco e di difesa”.
Hamm, magistralmente interpretato da Franco Branciaroli è proprio il re, che attacca e si difende, in una partita tutta verbale, da Clov.
Il suo accento francese alla Clouseau rende ancor più assurda la messa in scena e a volte ci fa perfino sorridere: i suoi continui e assurdi ordini dati a Clov, la minaccia costante di quest’ultimo di abbandonarlo, sembrano proiettare su una scacchiera ideale le ultime mosse (verbali) dei giocatori-pedine, vittime e carnefici allo stesso tempo..

Teatro Comunale di Caserta
In collaborazione con il Comune di Caserta, il Teatro Pubblico Campano, il consorzio Teatro Campania.
Calendario degli spettacoli del Teatro Comunale di Caserta.
dal 16 al 19 Novembre , il Nuovo Teatro Eliseo presenta Leo Gullotta in “L’uomo, la Bestia e la Virtù”, di Luigi Pirandello, regia di Fabio Grossi (nostra recensione ).
Dal 30 Novembre al 3 Dicembre , Attori e Tecnici presnta Claudi Koll in “Prigioniero della seconda strada” di Neil Simon, regia di Attilio Corsini (nostra recensione ) .
Dal 20 al 23 Dicembre , l’Associazione Teatro di Roma e Elledieffe presenta Luca De Filippo in "Le voci di dentro" di Eduardo De Filippo regia di Francesco Rosi (nostra recensione ).
Dall’11 al 14 Gennaio , Teatro stabile di Calabria presenta Geppy Gleijeses, Leopoldo Mastelloni e Manrianella Bargilli in “Delitto Perfetto” di Frederick Knott, regia di Geppy Gleijeses (nostra recensione ).
Dal 18 al 21 Gennai o, Gli Ipocriti presenta Isa Danieli in “Ferdinando” di Annibale Ruccello, regia di Annibale Ruccello ripresa da Isa Danieli.
Dal 25 al 28 Gennaio , Teatro de gli Incamminati presenta Franco Branciaroli in “Finale di Partita” di Samuel Becket, regia di Franco Branciaroli (nostra recensione ).

Teatro Sociale di Como - As.Li.Co. - Programmazione Notte : Prose1
Considerato un classico del teatro contemporaneo, “Finale di partita” è riconosciuto come “il maggior lavoro teatrale di Beckett, il testo più importante della sua produzione drammatica e uno dei più significativi di tutta la sua opera “ (P.
L’occasione del centenario del grande scrittore irlandese (Foxrock, Dublino, 1906), premio nobel per la letteratura, coincide con la decisione di Franco Branciaroli di affrontare sulla scena un personaggio come quello di Hamm, protagonista di “Finale di partita”, di cui si possono ricordare come precedenti interpretazioni quelle di Gianni Santuccio negli anni ottanta, e l’ancor più celebre di Carlo Cecchi nel 1995.
Un appuntamento, quello di Branciaroli con Beckett, che completa un itinerario di ricerca di alto profilo, che lo ha visto negli ultimi anni impegnato con successo in scelte di repertorio particolarmente complesse, affrontando autori poco convenzionali, di forte intensità linguistica come Ruzante (La Moschea), di costruzione filosofica come Camus (Caligola e La Peste), o di sofisticata elaborazione letteraria come Hoffmanstall (Edipo e la Sfinge), oltre alle proposte di novità (Cos’è l’amore e Lo Zio), tutte segnate da grandi risultati interpretativi.

ilGiornale.it - BRANCIAROLI e Beckett La vita è una scacchiera - n. 262 del 05-11-2006
BRANCIAROLI e Beckett La vita è una scacchiera .
di Ferruccio Gattuso - domenica 05 novembre 2006, 00:00 Ferruccio GattusoNelle celebrazioni del centenario della nascita di Samuel Beckett non poteva mancare Finale di partita, capolavoro tormentato del drammaturgo irlandese che - nell'allestimento diretto e interpretato da Franco Branciaroli - occupa il cartellone del Teatro Grassi dal 7 al 19 novembre.
Un testo, questo, che per guadagnare con pieno merito il centro della scena, dovette passare attraverso numerosi ostacoli, primo dei quali la rigidità del gusto comune, anchilosato rispetto alle graffianti premonizioni di un racconto crudele, incentrato sulla tragicomicità del vivere umano.
Un passaggio doloroso e, a volte, persino privato della dignità del dolore, quello che gli uomini compiono sulla terra: e difatti non furono pochi gli interpreti che preferirono declinare l'invito a cimentarsi con i personaggi protagonisti della pièce, composta nel 1955.
Goffi, clowneschi, immersi fino al collo in bidoni della spazzatura, schiavi di un passato che non passa, alla ricerca di un disperato modo di comunicare, i personaggi di Finale di partita sono sempre sconfitti dall'uso nichilista delle parole, e da un rumore di fondo che toglie senso ad ogni possibile verità, se mai ce n'è una.

Lo Spettacolo: guida tv, cinema, musica e teatro
(AGM-LSP) Dopo l’inaugurazione della nuova stagione teatrale al Teatro della Corte con una applaudita edizione di Mandragola , il Teatro Stabile di Genova inaugura anche il Duse con un classico del teatro contemporaneo: ' Finale di partita ' di Samuel Beckett..
Interpretato e diretto da Franco Branciaroli e tradotto da Carlo Fruttero per il Teatro de Gli Incamminati, “Finale di partita” sarà in scena da mercoledì 25 a domenica 29 ottobre..
E certo Finale di partita contiene in sé tutta l'essenza del teatro beckettiano .
La dimensione tragicomica dell'esistenza si definisce nell'evidenza plastica di un mondo sospeso nel vuoto di ogni possibile significato; mentre la rappresentazione di un'umanità prigioniera della propria invalidità esistenziale e comunicativa offre agli interpreti materia linguistica incandescente per una grande prova d'attore e allo spettatore illuminanti squarci sul contemporaneo.
Come scrive Branciaroli nelle sue note di regia: «Il teatro di Beckett fu definito 'assurdo', oggi si rivela profetico» ..
Tutti con qualche deformazione fisica, come se fossero resti di uomini dall'identità ormai persa.

FINALE DI PARTITA BRANCIAROLI ?

Megaron Online
Notte degli Oscar, trionfa Scorsese 26 febbraio 2007 di Redazione Cinema La Notte degli Oscar 2007 porta agli allori la regia di Martin Scorsese, promuovendo 'The Departed' con 4 premi pesanti: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior montaggio.
Non poteva chiedere di meglio, Scorsese, a tre anni dai 5 Oscar a 'The (...).
INLAND EMPIRE, l’impero di Lynch 26 febbraio 2007 di Massimo Medina Il decimo film di David Lynch fonde in tre ore tutta la sua cinematografia.
Il primo è cardine del suo cinema (e qui è la (...).
ETNAFEST/ L’antiequilibrio: Diavolo Dance Theater 24 febbraio 2007 di Roberto Pirruccio Entusiasmo e adrenalina, ieri, per il pubblico del Teatro Ambasciatori.
Dalla fondazione, nel 1992, per mano di Jacques Heim (già coreografo del Cirque du Soleil), il (...).
NUOVOTEATRO/ Inquietudini moderne: “Migliore” 24 febbraio 2007 di Alessandro Puglisi Un palcoscenico vuoto, un uomo al centro, fermo.
E un raggio di luce che rischiara la sua figura.
Si apre così il monologo di Mattia Torre, che dirige un sorprendente Valerio Mastandrea, impegnato a tratteggiare, in uno spettacolo di appena un’ora e un quarto, la figura di un uomo (...).
Konrad, il mensile del vivere naturale!
Finale di parità al Rossetti: il lato comico dell’assurdo .
Con gli occhiali scuri e la sedia a rotelle, Franco Branciaroli in effetti assomiglia a Peter Sellers.
Ma l’interprete di questa nuova versione della celebre pièce di Beckett ‘Finale di partita’, andata in scena sul palcoscenico del Rossetti sabato 13 gennaio per la stagione dello Stabile regionale, è più vicino al personaggio kubrickiano del dottor Stranamore piuttosto che all’ispettore Clouseau.
Certo, la voce è quella del devastante protagonista dei film di Blake Edwards che, con la sua boriosa goffaggine, ha fatto ridere generazioni di estimatori, ma la situazione descritta da Beckett sarebbe molto più adatta come ‘sequel’ della pellicola di Kubrick.
Lì il conflitto mondiale a colpi di missili nucleari si compie solo alla fine e non se ne vede l’esito, in ‘Finale di partita’ le bombe hanno già fatto il loro ‘lavoro’ rendendo il mondo un luogo inabitabile a causa del ‘fall-out’ radioattivo..
Ci vorranno altri trent’anni per chiudere un’epoca e iniziarne un’altra, che purtroppo non è meno densa di ombre a livello di politica mondiale della precedente.
Nel frattempo sono accadute molte cose: ad esempio il teatro dell’assurdo non è più così assurdo, ma si è trasformato in realtà quotidiana.
FINALE DI PARTITA
Proprio così: “siete al mondo, ormai non v’è rimedio!”.
Beckett esprime la sua decadentista filosofia di vita, e quindi di morte, attraverso il teatro, il proscenio che annulla la cavea in cui siedono spettatori attoniti, fissi a trangugiare parole illuminate dalla luce multicolore che filtra dalle due finestrelle sul palco e dai secchi della spazzatura, che tondi, perforano il pavimento come colonne greche di molare pesantezza e, che aperti, emanano un bagliore caldo e gutturale.
In verità solo uno, figura tuttofare che vive tra cucina e sala, dove qui sì la luce artificiale talvolta illumina la scena, dipartendo da una lampada materica , occhio fisso sul privato.
Quello di Beckett è essenzialmente unidirezionale, volto al microcosmo che aspira al macro, aldilà delle finestre dove più volte dai protagonisti vengono evocate le bellezze, i porti, i mari, le montagne, la terra.
Sbadato, pazzo Beckett mette in risalto tutta la nostra intima sventatezza, la nostra mancanza di confidenza con il mondo esterno, scrutato dai vetri, mai toccato con mano.
E se Branciaroli ricorre alla sottrazione, all’annullamento degli sfondi e delle macchine sceniche per lasciarci immaginare ciò che sta aldilà delle finestre, gli interpreti devono far uso di mezzi, arnesi per “guardar fuori”, prendere in mano il cannocchiale.
Comune di Macerata - TLR Stagione di Prosa 2006/07
TLR Stagione di Prosa 2006/07 la stagione teatrale '06/'07 del Teatro Lauro Rossi di Macerata consta di una bella rosa di spettacoli di prosa e lascia spazio anche a tre appuntamenti di teatro di ricerca appartenenti al ciclo 'altri percorsi'.
Calendario degli appuntamenti: FUOCHI A MARE PER V.MAJAKOVSKIJ (16 nov) PULCINELLA (1 dic) IL PRIGIONIERO DELLA SECONDA STRADA (6 e 7 dic) FINALE DI PARTITA (19 e 20 dic) SCEMO DI GUERRA (9 e 10 gen) LE FALSE CONFIDENZE (16 e 17 gen) GASTONE (6 e 7 feb) STUDIO SU MEDEA (dal 12 al 16 feb) CANI DI BANCATA (21 feb) GLI UCCELLI (27 e 28 feb) FAUST (13 e 14 mar) TARTUFO (10 e 11 apr) Pulcinella Venerdì 1 dicembre 2006 Fuori abbonamento Il Teatro dei Picari di Manlio Santarelli da un soggetto inedito di Roberto Rossellini regia di Francesco Facciolli Pulcinella: una liturgia laica Pulcinella è la storia del viaggio di una compagnia di attori italiani che nel 1657, fugge da Napoli per la peste e raggiunge prima Roma e poi Parigi.
Lo spettacolo è una metafora della condizione dell'attore, ma in fondo dell'essere umano, che, nel corso dei secoli è sempre stato spinto dal bisogno e dalla curiosità (chi potrà mai dire se più dal bisogno o dalla curiosità?) verso un luogo sognato, diverso, 'lontano'.
MENTELOCALE genova. Morir dal ridere per i mali degli altri
Divertiti nel tempo libero con il tuo lettore mp3 e con il tuo palmare .
Leggi sul tuo portatile la rivista online di cultura e compara i prezzi dei cellulari .
Branciaroli riporta sulla scena 'Finale di Partita' di Samuel Beckett.
Tutto è grigio, al centro qualcosa di indecifrabile si cela sotto dei teli..
Stiamo per vedere Finale di Partita ( Fin de partie o Endgame ) di Samuel Beckett e la scelta dimostra già una lettura profonda, non solo della pièce ma di questo autore.
Firmata da Franco Branciaroli , attore e regista, stiamo parlando della messa in scena al Duse fino a domenica 29 ottobre..
Il vecchio Hamm, non abbastanza vecchio per morire, cieco e bloccato su una sedia a rotelle è costretto nella sua abitazione alla compagnia dei vecchi genitori Nell e Nagg e a quella del tuttofare Clov.
Ma, e qui viene l'assurdo tanto spesso appiccicato a Beckett, Nell e Nagg stanno in due grandi bidoni della spazzatura, collocati proprio accanto a Hamm, pare in conseguenza di un incidente in tandem..
Inizialmente chiusi all'interno, Nell (una Lucia Ragni che sembra citare la Winnie di Giorni Felici) e Nagg (un perfetto Alessandro Albertin , inteprete di una senilità demente), ci rendono gradualmente familiare e accettabile quella loro dimora, proponendoci gag da clown, briciole ormai comiche della loro storia d'amore e frammenti di un rapporto di coppia logoro e impolverato come il loro apparire.
Il primo amore
Uno stupendo Finale di partita , diretto e interpretato da un straordinario Franco Branciaroli, quello a cui si può assistere al Teatro Piccolo di Milano.
Proprio nei giorni in cui alcuni scienziati diagnosticano che la Terra è un malato terminale a cui restano ormai non molti anni di vita, è forte la tentazione di leggere questa tragicommedia beckettiana, ambientata nel day after di un'imprecisata catastrofe mondiale, anche alla luce dell'apocalisse ambientale verso cui il mondo sta correndo a braccia aperte.
Le macerie del dramma sono quelle della seconda guerra mondiale e il cataclisma che fa da sfondo è, con ogni probabilità, una catastrofe atomica.
Tuttavia l'indeterminatezza dei riferimenti e l'ambiguità del testo, tipiche di Beckett, hanno il pregio di non irrigidire il dramma in un particolare evento contingente, ma di autorizzare il suo aggiornamento su qualsiasi catastrofe umana, reale e metaforica.
Hamm, il protagonista, è fin nel nome un Amleto dimezzato, un sovrano cieco e paraplegico, il Potere impotente e frustrato che, all'indomani della catastrofe, non ha più niente su cui esercitarsi.
Hamm è la parodia di un re: il suo trono è una carrozzella per paralitici; il suo scettro un rampino; unico suddito, oltre al figlio-burattino, un cane finto non ancora terminato.


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