Nel tentativo di rendere il disegno più interpretabile, sono state indicate in nero le linee lungo le quali occorre tagliare, ed in blu le linee di piegatura. Nella figura qui a fianco viene indicato lo sviluppo parziale della scatola principale, ed il suo aspetto una volta terminata. Occorre non dimenticare il rinforzo interno, posto in corrispondenza delle aree grige (che però restano all'esterno), e la clips sulla solita striscia, incollata all'interno della parte anteriore. La seconda scatola non dovrebbe presentare problemi di interpretazione, e viene collocata sopra la prima, allineata in coda. La figura sottostante indica l'insieme delle due scatole. È importante che le due scatole siano ben fatte e non svergolate. Non si deve esitare a rifarle se questo non succede. Allo scopo queste si trovano su di una figura a parte, che non richiede troppo inchiostro per essere stampata (allo scopo, se è possibile, conviene impostare la stampa a colori pallidi, come bozza). Essendo poi la scatola interna,e quindi nascosta, può essere anche utilizzato un foglio di carta di recupero. Tutto questo per evitare che la pigrizia trovi scuse. Una scatola centrale svergolata produce sicuramente un brutto modello. (e, come si dice in intestazione, un aereo vola bene quando è bello). Naturalmente ci si riferisce anche al disegno 2, che illustra anche la scatoletta del muso e quella alare. La realizzazione dell'ala è piuttosto semplice, e di solito riesce bene anche senza utilizzare le linguette di montaggio per il fissaggio sul piano di montaggio. Al solito i due estradossi sono collegati fra di loro dalla striscia rettangolare al centro . Il profilo alare deve risultare piuttosto sottile, e questo si ottiene stringendo la piegatura del bordo di attacco. Una volta che le ali sono costruite possono essere inserite ed incollate nella scatola alare, ed il tutto applicato sotto le scarole centrali. Naturalmente occorre curare bene il corretto allineamento. L'assemblaggio di queste tre parti viene rapidamente descritto nello schizzo sottostante. La scatola alare deve essere maneggiata con cura, in quanto è piuttosto fragile e tende a deformarsi, almeno finché il modello non è assemblato. A questo punto si può passare alla realizzazione del naso dell'aereo, i cui pezzi (scatoletta interna e copertura) si trovano sul disegno 5. Occorre prestare attenzione al fatto che le due basi della scatoletta non sono uguali (quella superiore è più lunga) e di conseguenza l'estremità anteriore non è verticale, ma inclinata. La realizzazione del muso richiede cura, in quanto la sua sagoma è molto caratteristica dell'aereo (rifare senz'altro il pezzo se non riuscisse bene). Occorre predisporre le curvature della carta, prima dell'incollaggio, il più possibile vicine a quelle in opera, per semplificare l'incollaggio. Le superfici che aderiscono, infatti, sono molto piccole. Anche per questo particolare viene riportato uno schizzo qui sotto. A modello finito, questa sarà la parte da rinforzare con una leggera patina di colla a due componenti (resina epossidica). Il disegno 2 indica come collegare il muso alla scatola centrale. Il successivo lavoro da fare è quello degli ugelli e del terminale di coda, i cui pezzi si trovano nel riquadro del Il disegno 5, dove è anche indicata la traccia dell'insieme visto da dietro. Questi pezzi devono avere le parti interne annerite (grigio scuro), e quindi fra i pezzi vi sono anche quelli che servono a questo scopo. La costruzione di quesata parte viene illustrata in sufficente dettaglio (spero) nella figura sottostante. Le incollature di questa parte sono un po' critiche e possono venire rinforzate con POCHISSIMA colla a due componenti. Occorre infatti tenere presente che si opera all'estremità della coda, dove ogni piccolo peso aggiunto fa sentire facilmente il suo effetto. Quando il blocco è terminato, presenta striscette posteriori per aderire al fondo della scatola centrale e due linguette per la connessione ai fianchi della scatola stessa. Il blocco può essere messo in opera, curandone bene l'incollatura. La sua esatta posizione verticale è tale che il fondo trapezioidale della scatola centrale sia ben centrato sul pezzo, che dunque sporgerà sopra e sotto della stessa quantità. A questo punto, un fondo alla scatola centrale, nella parte superiore, si possono montare i piani di quota. Come si può vedere dal disegno 1, questi sono perfettamente orizzontali. La loro realizzazione non presenta problemi e la loro posizione è rilevabile dal disegno 2, non è quindi necessario illustrare ulteiormente la cosa. A questo punto si può continuare con la copertura infrtiore, iniziando dal pezzo posteriore, che si trova sul Il disegno 4. Questa è fatta di due segmenti uniti, che presentano alle estremità due linguette, di cui una si collega alla scatola alare e l'altra al terminale di coda. I bordi laterali devono incollarsi alle fiancate delle scatole, in modo da accoppiarsi bene con la copertura superiore. È bene allora affacciare i vari pezzi, prima di eseguire gli incollaggi. Quando questo pezzo è stato messo in opera, si possono incollare le due alette ventrali allungate, sull' indicazione tratteggiata, Nella figura sottostante vengono riportati alcuni dettagli del montaggio delle coperture. Si tratta di uno schizzo alla buona, che però dovrebbe essere abbastanza ben esplicativo. Si richiama l'attenzione sulla parte di copertura superiore centrale, che presenta una lieve conicità alle due estremità. Questa si ottiene con il taglio centrale e la sovrapposizione a triangolo dei due lembi. Questa è molto piccola, e dunque la superfice di incollaggio sarebbe insufficiente a garantire la tenuta. L'incollaggio viene allora rinforzato con una strisciolina di carta incollata dall'interno. Nessun particolare problema dovrebbe presentare il tratto di copertura superiore verso la coda (sui piani quota), salvo qualche piccolo adattamento che potrebbe essere opportuno. Allo scopo conviene, come sempre, prima affacciare i pezzi e poi procedere all'incollaggio. A questo punto si può terminare la coda, con l'applicazione del pianetto sotto il timone, ed il timone stesso. La figura a lato riporta il solito schizzo con le indicazioni di messa in opera dei vari pezzi. Abbastanza ovvio è il montaggio dei tre pezzi del timone di direzione. Si parte con la pinna superiore, che viene chiusa posteriormente ed in alto come per le ali, lasciando un profilo simmetrico piuttosto stretto. Si applica quindi la fascia intermedia, a coprire esattamente la parte bianca inferiore della pinna, ed infine si applica la parte inferiore che fà da base. Le alette di connessione alla fusoliera vengono ripiegate all'esterno. Nell'incollare il timone alla fusoliera occorre ovviamente allinearlo bene alla mezzeria e mantenere il profilo stretto, ma non nullo. Ora non resta che completare il muso, con la relativa capotte, cosa, anche questa, non priva di prblemi. La parte di copertura inferiore deve venire sagomata secondo la caratteristica forma della presa d'aria, dopo aver incollato all'interno, nella parte anteriore, il pezzettino di annerimento. La sagoma viene rilevata facilmente dalle figure (qui sotto vi è uno schizzo). La messa in opera deve essere fatta con molta attenzione, e potrebbe essere necessario fare qualche rifilatura per accoppiare bene le varie parti.. La presa d'aria, assieme al muso, andrà poi rinforzata con un leggero velo di colla a due componenti, che conferirà la robustezza e la rigidità necessarie. Il pezzo di copertura superiore mancante non dovrebbe presentare problemi ad essere montato, mentre la capotte richiede un bel po' di pazienza . I vari segmenti che compongono la parte centrale si sovrappongono per aree molto piccole, e quindi occorre una striscia interna di rinforzo. Le parti anteriore e posteriore sono invece unite su linguette un po' più grandi. Le linguette per la connessione alla fusoliera sono ripiegate all'esterno. Messa in opera la capotte e rinforzato quanto da rinforzare con la resina epossidica, non resta che passare (a colle asciutte) al centraggio aerodinamico. Dal punto di vista aerodinamico, come è ragionevole, questo modello non può dirsi brillante, ma può fare onesti voli. Si noterà facilmente la sua poca stabilità. Si tratta comunque di un modello di effetto. La foto qui riportata mostra il prodotto finito (con evidente imperfezione costruttiva causata da poca pazienza). |