Brevi note di grammatica della lingua piemontese
7) - Il Pronome personale
una lingua neolatina indipendente

brevissime note di un dilettante ...
... per cui non si esclude la presenza di qualche errore (questo è un eufemismo)

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    Morfologia - Pronomi (prima parte)
I pronomi (përnòm) in piemontese, presentano un comportamento alquanto diverso da quanto capita in italiano. Questo succede in particolare per i pronomi personali.

Pronomi personali

In piemontese esistono due serie di questi pronomi, che non sono presenti in italiano e neppure in francese. Qualche differenza si ha anche sulle serie dei pronomi personali come quelli italiani. Qui chiameremo Pronomi personali quelli che corrispondono alle serie italiane, Pronomi personali verbali e quindi Pronomi personali interrogativi, le due serie esclusive del piemontese. Quindi vedremo le numerose particelle pronominali piemontesi. Queste ultime saranno poi anche materiale per la Sintassi.

Pronomi personali verbali

Iniziamo a vedere questa serie, non presente nelle lingue vicine al piemontese (italiano, francese, provenzale, franco-provenzale). Si tratta di una serie di pronomi personali soggetto, sempre presenti con i verbi in tutti i tempi e modi, salvo che con l'imperativo ed, ovviamente, i modi impersonali. La loro presenza è sempre obbligatoria (salvo qualche licenza poetica - e dunque in poesia - ), tanto che vi sia un soggetto esplicito, quanto che questo sia sottinteso. La loro funzione è anche quella di individuare in modo univoco persona e numero della voce verbale. I pronomi verbali sono:
  • i = io ---> i leso = leggo
  • it = tu ---> it lese = leggi
  • a = egli ---> a les = legge
  • i = noi ---> i lesoma = leggiamo
  • i = voi ---> i lese = leggete
  • a = essi ---> a leso = leggono
Il presente del verbo leggere in piemontese, qui sopra è scritto senza soggetto esplicito, dunque senza il pronome personale o altro sostantivo soggetto. Il pronome verbale si mantiene comunque venga espresso un soggetto esplicito: legge = a les ; lui legge = chèl a les ; Giacomo legge = Giaco a les.
Questa serie di pronomi, come vedremo, va a complicare (e ad aumentare di numero) le particelle (o gruppi) pronominali.
Notiamo intanto che se il verbo inizia per s impura, alla seconda persona singolare (dopo il pronome verbale it) allora il verbo assume una ë eufonica iniziale (prostesi):
i scapo, it ëscape = fuggo, fuggi
Sempre per motivi eufonici, se dopo il pronome verbale it vi è una particella pronominale j o un avverbio di luogo i (vedere dopo) e se il verbo inizia per consonante, allora viene aggiunta una i tra it e la particella o avverbio. La i eufonica si unisce con trattino a questi ultimi.
ti it i-j dise = tu gli dici (in questo caso j vale a lui e la i che precede è eufonica)
ti it i-i vas = tu ci vai (in questo caso la seconda i è avverbio di luogo, la prima i è eufonica)
Se invece il verbo inizia per vocale, il pronome j diventa j' e la i eufonica può essere omessa:
ti it j'ancontre = tu li/le incontri
ti it i andras = tu ci andrai

Pronomi personali

I pronomi personali soggetto piemontesi ...
... vengono utilizzati come quelli italiani, si possono aggiungere, ma non sostituiscono mai, il pronome personale verbale, e possono essere sottintesi. Certamente non sono presenti se è esplicito un sostantivo soggetto (o locuzione equivalente). Sono indicati nella serie qui di seguito:
  • mi = io
  • ti = tu
  • chièl / chila = egli, esso / ella, essa
  • noi (noiàutri / noiàutre)= noi (noialtri, noialtre)
  • voi (voiàutri / voiàutre)= voi (voialtri, voialtre)
  • lor (loràutri / loràutre)= loro, essi, esse
Non vi è, in piemontese, la distinzione tra egli ed esso, tra ella ed essa, così come tra loro,essi esse. In compenso, in piemontese esiste la forma loràutri / loràutre anche per la terza persona plurale (sebbene si tratti di forma poco usata).

I pronomi personali complemento piemontesi,

Si dividono in tonici oppure àtoni.
La serie dei pronomi tonici, a differenza di quanto si ha in Italiano, è esattamente uguale a quella dei pronomi soggetto, come dai seguenti esempi:
  • a l'ha parlà për mi = ha parlato per me
  • a diso mal ëd ti = dicono male di te
  • i andoma da chièl / chila = andiamo da lui / lei
  • a lo daran a noi = lo daranno a noi
  • a l'é nen për voiàutri= non è per voi
  • chiel a và con lor= lui va con loro
Questi pronomi non si uniscono ad altre particelle ed hanno, nella frase, una costruzione simile a quella italiana. Sono utili per esprimere ogni complemento, sebbene l'accusativo (comp. oggetto) ed il dativo (compl. di termine) richiedano di solito i pronomi atoni, che possono unirsi ad altre particelle a formare gruppi pronominali, che in Piemontese hanno alcune differenze di comportamento rispetto all'Italiano, cosa che sarà più chiara in seguito.

La serie dei pronomi atoni ha alcune forme per ogni voce, che seguono approssimativamente le regole d'uso dell'articolo determinativo maschile. Gli esempi riportati saranno più chiari dopo aver trattato delle particelle pronominali e dei gruppi pronominali (che qui vengono genericamente abbreviati come "part. pron."):
  • 1^ persona singolare
    Per accusativo e dativo
    • ---me dopo il verbo ed unito ad esso. dammi quello = dame lòn
    • ---m in part. pron. mi piace = am pias
    • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo mi studia = a stùdia (anche am ëstùdia)
    • m' davanti a vocale mi richiama = a m'arciama (anche am arciama)
    • ëm dopo consonante mi piaci = it ëm piase.
    • ---m--- fra verbo e pronome, uniti dammelo = damlo.
  • 2^ persona singolare
    Per accusativo e dativo
    • ---te dopo il verbo ed unito ad esso. ti ha preso quello = a l'ha pijate lòn
    • ---t in part. pron. ti piace = at pias
    • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo ti studia = a stùdia (anche at ëstùdia)
    • t' davanti a vocale ti richiama = a t'arciama (anche at arciama)
    • ët dopo consonante ti dici = it ët dise.
    • ---t--- fra verbo e pronome, uniti prenditelo = pijtlo.
  • 3^ persona singolare
    Per accusativo
    • ---lo maschile dopo il verbo ed unito ad esso. lo ho accompagnato = i l'hai compagnalo
    • lo maschile tra pronome verbale e verbo. lo accompagno = i lo compagno
    • ---la femminile dopo il verbo ed unito ad esso. la ho accompagnata = i l'hai compagnala
    • la femminile tra pronome verbale e verbo. la accompagno = i la compagno
    • vedere dopo (traduzione delle particelle italiane lo, li, la, le) per le forme derivate
    Per dativo
    • ---je dopo il verbo ed unito ad esso. compragli quello, comprale quello = catje lòn
    • ---j in part. pron. gli piace = a-j pias
    • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo gli sta bene = a stà bin (anche a-j ësta bin)
    • j' davanti a vocale li richiama = a j'arciama (anche a-j arciama)
    • ---j--- fra verbo e pronome, uniti daglielo = dajlo.
    • ---ij / ej--- fra verbo e pronome, uniti. Con i oppure e eufoniche prendiglielo = pijejlo , diglielo = disijlo.
    • Vedi nota 1) - Vedi nota 2)
  • 1^ persona plurale
    Per accusativo e dativo
    • ---ne dopo il verbo ed unito ad esso. vuole darci la multa = a veul dene la bòna
    • ---n in part. pron. ci piace = an pias
    • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo ci sta bene = a stà bin (anche an ëstà bin)
    • n' davanti a vocale ci richiama = a n'arciama (anche an arciama)
    • ën dopo consonante ci dici = it ën dise.
    • ---n--- fra verbo e pronome, uniti vuole darcelo = a veul denlo.
  • 2^ persona plurale
    Per accusativo e dativo
    • ---ve dopo il verbo ed unito ad esso. vuole darvi i pezzi = a veul deve ij tòch
    • ---v in part. pron. vi piace = av pias
    • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo vi sta bene = a stà bin (anche av ëstà bin)
    • v' davanti a vocale vi richiama = a v'arciama (anche av arciama)
    • ---v--- fra verbo e pronome, uniti vuole darvelo = a veul devlo.
  • 3^ persona plurale
    Per accusativo e dativo
    • ---je dopo il verbo ed unito ad esso. compra loro quello = catje lòn
    • ---j in part. pron. a loro piace = a-j pias
    • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo stà loro bene = a stà bin (anche a-j ësta bin)
    • j' davanti a vocale richiama loro = a j'arciama (anche a-j arciama)
    • ---j--- fra verbo e pronome, uniti dallo a loro = dajlo.
    • ---ij / ej--- fra verbo e pronome, uniti. Con i oppure e eufoniche prendilo a loro = pijejlo , dillo a loro = disijlo.
    • Vedi nota 1) - Vedi nota 2) - Vedi nota 3)
Nota 1): quando il pronome verbale it (2^ pers. sing.) è seguito dal pronome complemento j (3^ pers. sing. o plur.) questo non diventa ëj, ma prende una i eufonica, connessa con trattino: tu gli dai = ti it i-j das
Nota 2): In piemontese non vi è differenza, per i pronomi complemento di terza persona, tra maschile e femminile. gli dico , le dico = i-j diso.
Nota 3): nella terza persona plurale, a differenza dell'italiano, il pronome complemento non cambia posto, ma rimane la costruzione del singolare (vedere anche la Sintassi)
Altre note: 1) - esistono in piemontese anche le forme no e vo che corrispondono alle forme italiane ci e vi rispettivamente. Ci dice = a no dis ; vi dice = a vo dis ma può anche essere, rispettivamente, an dis ; av dis.
Altre note: 2) - si è visto negli esempi che nei tempi semplici la posizione dei "clitici" è simile a quella italiana, mentre nei tempi composti e nell'imperativo, il pronome passa dopo il participio passato e vi si unisce. Negli esempi sono apparsi anche altri gruppi pronominali, che verranno illustrati nel seguito.

I pronomi personali riflessivi piemontesi,
Quando l'azione espressa dal verbo e fatta dal soggetto, è riferita al soggetto stesso
Il meccanismo e le forme sono gli stessi dei pronomi complemento, per prima e seconda persona singolare, e per la seconda persona plurale. Variano le forme per terza persona singolare e plurale e prima persona plurale. Dunque:

1^ persona singolare
I son dame dël fòl = mi sono dato del fesso
Im dago dël fòl = mi dò del fesso
I stofio = mi stufo
I m' arcòrdo = mi ricordo
I son dimlo = me lo sono detto
2^ persona singolare
It ses date dël fòl = ti sei dato del fesso
It ët das dël fòl = ti dai del fesso
It stofie = ti stufi
It t' ancamin-e = ti avvii
It ses ditlo = te lo sei detto
3^ persona singolare
  • ---se dopo il verbo ed unito ad esso. si è calmato = a l'é pasiasse (vedi nota a)
  • ---s in part. pron. si gratta = as grata
  • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo si stufa = a stofia (anche as ëstofia)
  • s' davanti a vocale si arrabbia = a s'anrabia (anche as anrabia)
  • ---ss- --- fra verbo e pronome, uniti (trattino prima del pronome). deve comprarselo = a deuv catess-lo
1^ persona plurale
  • ---se dopo il verbo ed unito ad esso. togliamoci = gavomse
  • ---s in part. pron. ci grattiamo = is gratoma
  • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo ci stufiamo = i stofioma (anche is ëstofioma)
  • s' davanti a vocale ci arrabbiamo = i s'anrabioma (anche is anrabioma)
  • ---ss- --- fra verbo e pronome, uniti (trattino prima del pronome). dobbiamo comprarcelo = i dovoma catess-lo
2^ persona plurale
I seve date ëd sagna = vi siete dati delle arie
Iv deve ëd sagna = vi date delle arie
I stofie = vi stufate
I v' arange = vi arrangiate
I seve divlo = ve lo siete detto
3^ persona plurale
  • ---se dopo il verbo ed unito ad esso. possono rompersi = a peulo rompse
  • ---s in part. pron. si grattano = as grato
  • davanti a s impura o gruppo consonantico analogo si stufano = a stofio (anche as ëstofia)
  • s' davanti a vocale si arrabbiano = a s'anrabio (anche as anrabio)
  • ---ss- --- fra verbo e pronome, uniti (trattino prima del pronome). devono comprarselo = a deuvo catess-lo
Nota a)Quando il pronome riflessivo se, che si trova dopo il verbo, è preceduto da vocale, la s raddoppia per mantenere il suono sordo.

I pronomi personali reciproci piemontesi

Quando l'azione espressa è vicendevole tra soggetto ed oggetto.
Questi sono uguali ai pronomi riflessivi plurali e la differenza stà nel contesto della frase, come del resto capita anche in italiano. Ad esempio chi dice di se e della sua ragazza: "noi ci telefoniamo" non intende dire che, assieme, telefonano a se stessi, ma che l'uno telefona all'altra e viceversa. Ovviamente esiste solo il plurale, in quanto sono riferiti ad azione reciproca tra almeno due entità.

Particelle unione tra pronomi verbali e pronomi personali complemento

Procediamo di uno scalino nella costruzione delle particelle pronominali piemontesi. Si è gia visto qualche particella di questo tipo negli esempi precedenti. Quando davanti al verbo si trovano pronomi personali complemento, dal momento che nei tempi personali (eccetto all'imperativo) è sempre presente anche il pronome verbale, molto spesso questo ed il pronome si riuniscono in una particella unica (a volte con trattino d'unione). Sono interessate, nella particella unione, le consonanti dei pronomi complemento, che sono caratteristiche di persona e numero.
I diversi pronomi verbali sono i, it, a, i, i, a,, mentre le consonanti interessate sono m, t, j, n, v, j., a cui occorre aggiungere la s dei pronomi riflessivi e reciproci, nonché le particelle lo, la. Possiamo costruire la seguente tabella:
--- Pron. compl --->
Pron. verb.
'm 't 'j 'n 'v 'j 's lo la
i im i ët i-j ---- iv i-j ---- i lo i la
it it ëm it ët it i-j it ën ---- it i-j ---- it lo it la
a am at a-j an av a-j as a lo a la
i ---- i ët i-j ---- iv i-j is i lo i la
i im ---- i-j in iv i-j ---- i lo i la
a am at a-j an av a-j as a lo a la
La particella unione si forma o meno, in base a quanto visto prima, e cioè in base alla lettera finale del pronome verbale e quella iniziale del verbo (quando, ovviamente, il pronome complemento si trova tra pronome verbale e verbo). Qualche esempio:
  • loro mi dicono ---> lor (a + ëm) diso = lor am diso
  • loro ci dicono ---> lor (a + ën) diso = lor an diso
  • io vi dico ---> mi (i + ëv) diso = mi iv diso
  • voi gli dite ---> voiàutri (i + ëj) dise = voiàutri i-j dise
  • lui ti dice ---> chèl (a + ët) dis = chièl at dis
  • to lo conosci ---> ti (it + lo) conòsse = ti it lo conòsse
  • voi ci dite ---> voiàutri (i + ën) dise = voiàutri in dise

Osservazioni ed altre particelle pronominali
Raccogliamo qui alcune osservazioni, anche ripetendo qualche cosa di già detto in precedenza:

A) - Dopo il pronome verbale it, per ragioni eufoniche, si trova di solito una vocale o la semivocale ë, per cui:
tu mi piaci = ti it ëm piase
tu ci piaci = ti it ën piase
tu gli dai = ti it i-j das dove la i- è puramente eufonica.

B) - La particella i, oltre ad essere pronome verbale, può anche essere il corrispondente del complemento di luogo italiano ci, vi. In Piemontese occorre fare attenzione che questa particella di luogo non sostituisce il pronome verbale ma ci si aggiunge, di solito unita al pronome verbale con trattino. Per cui:
io ci andrei = mi i-i andrìa
loro ci andranno = lor a-i andran
Inoltre, con il pronome verbale it, anche la particella locativa i assume una i- eufonica:
tu ci vai = ti it i-i vades
Il locativo i ha un uso particolare con il verbo esse = essere per il quale si rimanda alla sezione sui verbi.

C) - Le particelle pronominali italiane lo, li, la, le come in bevilo, bevili, bevila, bevile, in piemontese sono lo, je, la, je rispettivamente: bèivlo, bèivje, bèivla, bèivje. Di queste abbiamo già parlato un po', ora continuiamo il discorso. Quando si trovano prima del verbo, vedremo qui di seguito come si comportano. Qui notiamo che per i verbi essere ed avere (esse, avèj), che hanno forme che contengono la particella l', allora, lo o la forma ce l' si modifica in ël oppure 'l secondo i seguenti esempi:
io sono = mi i son ; io lo sono = mi i lo son ; lui era = chièl a l'era ; lui lo era = chiel a 'l l'era tu hai = ti it l'has : to lo hai / tu ce l'hai = ti it ël l'has
Il plurale di lo è, come abbiamo visto, je. Il plurale della forma 'l è 'j. A contatto con questa forma, la l' eufonica del verbo avèj si trasforma in j', secondo i seguenti esempi:
lui ce l'ha = chièl a 'l l'ha ; lui li ha = chièl a 'j j'ha
tu ce l'hai = ti it ël l'has ; ti li hai = ti it i-j j'has e qui notiamo la i eufonica (dopo il pron. verb. it) di cui abbiamo parlato prima.

D) - La particella partitiva italiana ne, in piemontese ha le seguenti traduzioni:
  • ne dopo il verbo. prendine = pijne
  • na / në prima del verbo. ne prendo = i na pijo = i pijo (si usa quasi soltanto na)
  • 'n dopo vocale davanti all'ausiliare avèj, il quale modifica la l' eufonica in n'. ne ho = i 'n n'hai
  • ën come sopra, dopo il pron. verb. it. tu ne hai = ti it ën n'has.
Abbiamo visto come questa particella cambia la l' eufonica del verbo avere in n'. Con la terza persona singolare del presente verbo essere a l'é, la particella cambia la l' eufonica in j' : ce n'é = a(-i) na j'é.

E) - Le particelle italiane ci, vi possono essere tradotte in piemontese anche con no, vo rispettivamente, quando precedono il verbo. In questo caso il pronome verbale rimane separato. Quando invece si trovano dopo il verbo ed unite ad esso, allora sono tradotte con ...ne, ...ve . La regola è che si trovano dopo il verbo nei tempi composti (ausiliare + verbo), all'imperativo, nei modi impersonali. Esempi:
ci avvisa = a no avert, an avert
ci ha avvisato = a l'ha avertìne
vi dice = a vo dis, av dis
vi ha detto = a l'ha dìve
ci dici = it no dise
Il no è parecchio usato, il vo molto meno.

I gruppi pronominali (ogg.+dativo)
Si dividono in due categorie, quelli in coda al verbo e quelli davanti al verbo (vedere anche Sintassi).
Per i gruppi in coda al verbo vale la seguente tabella:
.......... Compl. ogg. --->
Pers. Num. |............
..... + lo ..... + la ..... + je ..... + ne
1^ pr. s. (dammelo, etc.) m' + lo = --mlo (--melo) m' + la = --mla (--mela) m' + je = --mje (--meli / --mele) m' + ne = --mne (--mene)
2^ pr. s. (prenditelo, etc.) t' + lo = --tlo (--telo) t' + la = --tla (--tela) t' + je = --tje (--teli / --tele) t' + ne = --tne (--tene)
3^ pr. s. (daglielo, etc.) j' + lo = --jlo (--glielo) j' + la = --jla (--gliela) j' + je = --j-je (--glieli / --gliele) j' + ne = --j-ne (--gliene)
3^ pr. s. (darselo, etc.) s' + lo = --slo (--selo) s' + la = --sla (--sela) s' + je = --sje (--seli / --sele) s' + ne = --ss-ne (--sene)
1^ pr. p. (devono darcelo, etc.) n' + lo = --nlo (--celo) n' + la = --nla (--cela) n' + je = --nje (--celi / --cele) n' + ne = --n-ne (--cene)
1^ pr. p. rifl. (dobbiamo darcelo, etc.) s' + lo = --slo (--celo) s' + la = --sla (--cela) s' + je = --sje (--celi / --cele) s' + ne = --ss-ne (--cene)
2^ pr. p. (darvelo, etc.) v' + lo = --vlo (--velo) v' + la = --vla (--vela) v' + je = --vje (--veli / --vele) v' + ne = --vne (--vene)
3^ pr. p. (devono darlo loro, etc.) j' + lo = --jlo (--lo a loro) j' + la = --jla (--la a loro) j' + je = --j-je (--li / --le a loro) j' + ne = --j-ne (--ne a loro)
3^ pr. p. (devono darselo, etc.) s' + lo = --slo (--selo) s' + la = --sla (--sela) s' + je = --sje (--seli / --sele) s' + ne = --ss-ne (--sene)
Per queste serie notiamo che a volte il gruppo viene preceduto da una ë per ragioni di eufonia. A volte, invece, il gruppo provoca la caduta di eventuale vocale finale del verbo, e questo sempre per motivi di eufonia (di stile piemontese). I due fatti combinati possono provocare la sostituzione della vocale finale con una ë . Inoltre, nel caso la voce verbale termini con c oppure g palatali (dolci) il suono è mantenuto. Questo è il piemontese. Ad esempio:
(imperativo) mangia = mangia ; mangialo = mangg-lo ; màngiatelo = mangëtlo
(imperativo) portamelo = porta quello a me = pòrta lòn a mi = porta mlo = port mlo = portëmlo
Come sempre, qualche esempio:
  • non sarà capace a cavarsela = a sarà nen bon a gavésla
  • non glelo ho dato = i l'hai nen dàjlo
  • non ve le ho raccontate = i l'hai nen contàvje
  • dammele dopo = dàmje dòp
  • te le ha date = a l'ha dàtje
  • ce lo siamo fatto = i soma faslo
  • si è dimenticato di darceli = a l'é dësmentiasse 'd dénje
  • non vuole darcene = a veul nen dén-ne

Per I gruppi che precedono il verbo vale la seguente tabellina:
Italiano Piemontese Esempio
Glielo -j lo se viene glielo dico = se a ven i-j lo diso
Gliela -j la se viene gliela do = se a ven i-j la dago
Glieli -j je non glieli do = i-j je dago nen
Glele -j je non gliele do = i-j je dago nen
Gliene -j na / -j në non gliene do = i-j na dago nen = i-j në dago nen
Ricordiamo che la posizione dei gruppi pronominali non è sempre la stessa dell'italiano. Nei tempi composti in piemontese il gruppo pronominale passa dopo il verbo, quandi in italiano è prima del verbo: non glielo ho portato = i l'hai nen portajlo. Torneremo su questo in Sintassi (ed anche a proposito di verbi).

Qualche esempio
Le particelle pronominali, e relativi gruppi, sono una questione complessa, in piemontese, grazie alla presenza dei pronomi verbali, del possibile avverbio locativo uguale ad un pronome verbale, dell'aggiunta di vocali eufoniche e della presenza di consonanti eufoniche nelle coniugazioni dei verbi esse e avèj. Se poi si considera la vicinanza nella pronuncia di i e di j, si capisce come occorre pratica per capire correttamente il piemontese parlato. Una lieve inflessione di voce può cambiare il significato di una frase. Anche il piemontese scritto, per chi non ha l'abitudine a leggerlo, può richiedere qualche sforzo di "decifrazione".
io gli do = mi i-j dago
io glelo do = mi i-j lo dago
io glieli do = mi i-j jë dago
dagli = daje
daglelo = dajlo
daglene = dajne
daccene = dan-ne
non ce lo da = an lo da nen
non ce lo ha dato = a l'ha nen dan-lo
mandameli = màndëmje \ m'&nd&mye \
mandatemeli = mandémje \ m&nd'emye \
portamelo = pòrtëmlo \ p'ort&mlu \
portatemelo = portémlo \ purt'emlu \
glielo ho portato = i l'hai portajlo
scrivigli = scrivije
scriviglelo = scrivëjlo
scrivigleli = scrivëj-je
fagliele = faj-je
fategliele = fej-je
fattelo = fatlo
bisognerebbe averlo = a ventrìa avèjlo
bisognerebbe averli = a ventrìa avèj-je
bisognerebbe averglielo detto = a ventrìa avèj-j-lo dit
bisognerebbe averglieli fatti = a ventrìa avèj-j-je fait


Pronomi personali interrogativi

Sono un'altra serie di pronomi che non esistono in italiano ed in francese. Sono usati nelle frasi interrogative ed in casi che vedremo in Sintassi. Nel piemontese moderno, comunque, l'interrogazione è fatta a volte solo con il tono di voce oppure l'uso del punto interrogativo, benchè vi siano espressioni che utilizzano praticamente sempre questi pronomi. Questi pronomi seguono il verbo e ne sono collegati con trattino (che a volte si omette, come non obbligatorio). Con il loro uso il pronome verbale non è più obbligatorio, anzi, non è molto corretto, sebbene a volte sia presente. La tabella seguente riporta questi pronomi con note ed esempi:

Pers. e Num. Pronome Esempio Note
1^ pers. sing. -ne avrò freddo? = (i) l'avrai-ne frèid? Occorre fare attenzione a non confonderlo con il partitivo
2^ pers. sing. -to vai via subito? = (it) vas-to via subit? anche: vasto via subit?
3^ pers. sing. -lo / -la va bene? = (a) va-lo bin? maschile (lo) e femminile (la)
1^ pers. plur. -ne cosa diciamo? = cos diom-ne? Occorre fare attenzione a non confonderlo con il partitivo
2^ pers. plur. -ve / -vo ---------- non più usati
3^ pers. plur. -ne saranno capaci a cavaesela? = (a) saran-ne bon a gavesla? Occorre fare attenzione a non confonderlo con il partitivo


La coniugazione interrogativa sarà vista più in dettaglio a suo tempo. Notiamo che la desinenza del verbo è, in alcuni casi, modificata dal pronome personale interrogativo. Le domande sostenute da përchè?, còs?, chi?, andoa?, anté? (= rispett. a: perchè?, cosa?, chi?, dove?, dove?) reggono la coniugazione negativa con pronomi personali interrogativi, come nel caso: përchè vas-to 'dcò ti? = perchè vai anche tu? oppure chi l'é-lo chièl-lì? = chi è quello lì?. Se però viene usato il rafforzativo che (ch'), molto comune in piemontese, allora l'interrogazione non deve essere fatta con i pronomi personali interrogativi. Dunque: përchè che it vade 'dcò ti? = perchè vai anche tu? oppure chi ch' a l'é chièl-lì? = chi è quello lì?, e ritorna d'obbligo il pronome personale verbale.
Notiamo che quando si usa il pronome personale interrogativo, la seconda persona singolare usa sempre la forma terminante in "...s". Si torna sull'argomento a proposito di coniugazione dei verbi.


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I Serous
Ancora in Valle Stretta. Giungendo dal basso appaiono come un immenso castello piantato nella valle. Qui sono visti dalla via che sale al Thabor. (foto R. Robiglio)