Di solito si tratta di preposizioni dopo le parti variabili del discorso, e lì verranno riprese, ma viene comodo qui trattare quanto si riferisce alle preposizioni articolate in modo da completare il discorso sull'articolo. In particolare questo torna comodo parlando di Piemontese. È anche una occasione per parlare dell'uso dell'apostrofo.
In Piemontese l'articolo svolge una funzione, se pur logicamente simile, praticamente più importante di quella che svolge l'articolo italiano. La maggioranza dei nomi piemontesi, infatti, è invariante al plurale, a differenza di quanto succede in Italiano dove i nomi invarianti sono pochissimi. Inoltre, nel lessico piemontese, spesso la sola terminazione del nome non ne definisce il genere, molto più frequentemente di quanto succede in Italiano. Infine capita che parole identiche possano essere maschili o femminile, con significati diversi nei due generi.
L'articolo piemontese individua con certezza il numero, mentre si rende utile, ed a volte necessario, nella definizione del genere dei nomi a cui è associato. In pratica la coppia articolo-nome non presenta ambiguità.
La forma assunta dall'articolo non dipende solo dalla concordanza con il nome a cui l'articolo stesso è associato, ma anche dalle lettere iniziali della parola che segue (motivi eufonici), e questo è analogo a quanto succede in Italiano, ed in un caso, anche dalla lettera finale della partola che lo precede. Questo è tipico del Piemontese, e se ne è parlato a proposito dell'uso dell'apostrofo, nella parte dedicata alla grafia e fonologia.
Come in tutte le altre lingue, anche in Piemontese gli articoli si suddividono in "determinativi" ed "indeterminativi". I criteri che assegnano un articolo ad una di queste due categorie sono gli stessi che vengono utilizzati in Italiano. Notiamo che gli articoli determinativi ed indeterminativi in Piemontese vengono chiamati rispettivamente articoj definì, articoj andefinì.
Articoli determinativi
Per questa categoria l'Italiano fa uso delle parole: il, lo, la l', i, gli, le ed a volte anche di gl', secondo le ben note regole della sua grammatica. Il Piemontese utilizza le parole ël, lë, la, l', 'l, ij, jë, le, j', secondo le regole che vediamo qui di seguito. La corrispondenza con l'Italiano è soltanto approssimativa.
- Maschile singolare -
L'articolo di base per il maschile singolare è ël, che si utilizza di fronte a nomi che iniziano per consonante semplice o consonante seguita da r, l, oppure di fronte al gruppo gn. Corrisponde approssimativamente all'articolo Italiano il. Vi sono alcune eccezioni all'uso di questo articolo, simili alle corrispondenti eccezioni in Italiano. La principale di queste prevede l'uso dell'articolo lë di fronte a parole che iniziano per s seguita da consonante (s impura), di fronte a consonante seguita da consonante diversa da l o r (con qualche eccezione, e non si usa di fronte al gruppo gn a differenza dell'Italiano), e si usa anche di fronte a parole che iniziano per s forte (che è, di solito, una s seguita da dittongo). La corrispondenza fra il piemontese lë e l'Italiano lo è dunque evidente ma non completa.
I nomi che iniziano per vocale richiedono l'articolo l' apostrofato posteriormente, che corrisponde all'analogo italiano. Una particolarità piemontese è relativa all'articolo ël che quando è preceduto da una parola che termina per vocale si trasforma nell'articolo 'l apostrofato anteriormente. Si tratta dell'elisione della ë anteriore, che viene sostituita da apostrofo, e qundi occorre non cadere in un errore piuttosto diffuso che pone l'apostrofo dopo la l, in posizione senza senso logico.
Come esempi di uso dell'articolo determinativo maschile singolare riportiamo i seguenti:
ël gat = il gatto ; ël giari = il topo ; ël subiet = il fischietto ; ël pluch = il pelo ; ël gnòch = lo gnocco ; ël plandron = il prelandrone ; ël pruché = il parrucchiere.
ma:
lë siass = il setaccio ; lë strass = lo straccio ; lë mnis = il pattume ; lë smens = il seme ; lë psicòlogh = lo psicologo
l'aso = l'asino ; l'erbo = l'albero ; l'amson = la messe ; l' òsto = l' oste.
ël gat a sent ël giari = il gatto sente il topo ma ël gat a ciapa 'l giari = il gatto prende il topo ; dame 'l tòch = dammi il pezzo
- Maschile plurale -
Al singolare ël corrisponde il plurale ij, che ha le stesse regole d'uso, salvo che al plurale non esiste la forma apostrofata anteriormente che corrisponda al singolare 'l, in quanto la i iniziale non cade dopo vocale. La pronuncia di questo articolo corrisponde a quella di una semplice i, ma la grafia ij è sempre obbligatoria. Il corrispondente plurale di lë è l'articolo jë che ha le stesse regole d'uso. Infine, di fronte a vocale si usa l'articolo j' apostrofato posteriormente. Si nota che la forma apostrofata italiana gl' si trova raramente e di solito solo di fronte alla vocale i, mentre la forma piemontese j' si trova sempre di fronte a qualunque vocale. Al plurale dunque la corrispondenza con l'Italiano è più lasca.
Come esempi di uso dell'articolo determinativo maschile plurale riportiamo la forma plurale degli esempi precedenti, da cui si nota anche l'invarianza dei nomi, in particolare quelli maschili:
ij gat = i gatti ; ij giari = i topi ; ij subiet = i fischietti ; ij pluch = i peli ; ij gnòch = gli gnocchi ; ij plandron = i prelandroni ; ij pruché = i parrucchieri.
ma:
jë siass = i setacci ; jë strass = gli stracci ; jë mnis = i pattumi ; jë smens = i semi ; jë psicòlogh = gli psicologi
j'aso = gli asini ; j'erbo = gli alberi ; j'amson = le messi : j'òsto = gli osti
ij gat a sento ij giari = i gatti sentono i topi e ij gat a ciapo ij giari = i gatti prendono i topi ; dame ij tòch = dammi i pezzi
- Femminile singolare -
Nel femminile singolare la corrispondenza con l'Italiano è molto marcata. L'articolo base per i nomi femminili singolari è la che corrisponde al la italiano, ed è usato di fronte a tutti i nomi che iniziano per consonante. Le parole che iniziano per vocale utilizzano l'articolo apostrofato l', anch'esso corrispondente all'analogo l' dell'Italiano. Tanto il Piemontese quanto l'Italiano hanno dunque per i nomi che iniziano per vocale un articolo la cui forma non dipende dal genere. Riportiamo i seguenti esempi d'uso degli articoli femminili singolari:
la sal = il sale ; la vis = la vite ; la mostra = l'orologio ; la ronza = il rovo
l'ània = l'anatra ; l'avìa = l'ape ; l'eva = l'acqua ; l'àqua = l'acqua ; l'uva = l'uva
- Femminile plurale -
Al plurale la corrispondenza con l'Italiano è meno forte. Il plurale di la è l'articolo le, che è analogo al corrispondente Italiano, e viene usato di fronte a consonante. Di fronte a vocale in Italiano raramente si usa l'articolo apostrofato l' (di solito solo in poesia). In Piemontese, invece, l'articolo utilizzato di fronte a vocale è ancora j' come per il maschile, e viene sempre usato. Come esempi diamo il plurale dei precedenti, dove si nota un plurale particolare, che vedremo a proposito di nomi:
le saj = i sali ; le vis = le viti ; le mostre = gli orologi ; le ronze = i rovi
j'ànie = le anatre ; j'avìe = le api ; j'eve = le acque ; j'àque = le acque ; j'uve = le uve
Per gli articoli determinativi vale la seguente tabella riassuntiva:
Art. sing. |
Art. plur. |
Genere |
Uso davanti a nomi che iniziano per... |
Esempi |
Note |
ël |
ij |
masc. |
consonante semplice cons. seguita da r, l gruppo gn |
ël pom, ij pom ël pruss, ij pruss ël gnòch, ij gnòch |
dopo parole che terminano per vocale ël può diventare 'l bèive 'l vin |
lë |
jë |
masc. |
doppia consonante s forte |
lë mnis, jë mnis lë siass, jë siass |
una s forte è di solito seguita da dittongo |
l' |
j' |
masc. |
vocale |
l'òsto, j'òsto |
n.n. |
la |
le |
femm. |
consonante |
la rava, le rave |
n.n. |
l' |
j' |
femm. |
vocale |
l'orìja, j'orìje |
n.n. |
|
Articoli indeterminativi
Questa categoria di articoli, solo singolari, in Italiano fa uso delle parole un, uno, una e della forma apostrofata un', per le quali le regole d'uso sono note dalla grammatica italiana. In Piemontese vengono usate le parole un, në, na, un-a, una, n', 'n. Così come succede in Italiano, non sempre la distinzione tra articolo ed aggettivo numerale è netta. In Piemontese un e un-a sono anche aggettivi numerali, mentre le altre forme sono tipicamente solo articoli.
- Maschile -
L'articolo indeterminativo maschile di base, in Piemontese, è un, che corrisponde all'analogo italiano e che si usa di fronte a consonante con le stesse regole d'uso e stesse eccezioni dell'articolo determinativo ël. Anche in questo caso, se la parola precedente termina per vocale, l'articolo può diventare 'n, apostrofato anteriormente (tipico piemontese). In tutti i casi in cui l'articolo determinativo sarebbe lë si usa l'articolo indeterminativo në, che corrisponde alla forma uno dell'Italiano. Di fronte a vocale anche il maschile usa la forma apostrofata posteriormente n', a differenza di quanto succede in Italiano. Diamo i seguenti esempi d'uso:
un tòch = un pezzo ; un can = un cane ; në strass = uno straccio ; në siolòt = una cipollina
gavne 'n tòch = togline un pezzo ; it ses n'aso = sei un asino
- Femminile -
L'articolo indeterminativo femminile di base, in Piemontese, è na, che corrisponde approssimativamente all'Italiano una. Si utilizzano anche le forme una, un-a (specie dopo consonante) benché la seconda sia piuttosto riservata all'aggettivo numerale. La particella na è anche particella pronominale, come vedremo, ma non vi sono ambiguità, in quanto l'articolo è associato al nome e la particella pronominale al verbo. Di fronte a vocale si usa l'articolo n' apostrofato posteriormente, che corrisponde all'Italiano un'. Diamo i seguenti esempi d'uso:
na vira = una volta ; una vira, e mach un-a = una volta e solo una
na scala = una scala ; na strà = una strada ; n'ània = un'anatra ; n'avìa = un'ape
ciapa na levr = acchiappa una lepre
Per l'articolo indeterminativo, diamo il seguente prospetto riassuntivo:
Il maschile un ('n) si usa nei casi in cui l'articolo determinativo sarebbe ël.
Il maschile në si usa nei casi in cui l'articolo determinativo sarebbe lë.
Il maschile n' si usa nei casi in cui l'articolo determinativo sarebbe l'.
Il femminile na, (una, un-a) si usa nei casi in cui l'articolo determinativo sarebbe la.
Il femminile n' si usa nei casi in cui l'articolo determinativo sarebbe l'.
Notiamo ancora che può succedere che si usi an al posto di un nel linguaggio parlato (a volte anche scritto), per motivi eufonici, badando però che non vi possa essere ambiguità con la preposizione an (vedi sotto). L'uso è comunque da sconsigliare.
Preposizioni
Ci occupiamo, in questa parte, solo delle preposizioni che in Piemontese formano preposizione articolata o che in qualche modo interagiscono con l'articolo determinativo. In Piemontese le preposizioni articolate sono, comunque, molte di meno di quanto si ha in Italiano. Formano infatti preposizione articolata soltanto (e non sempre) le preposizioni:
dë, ëd, 'd, d' = di
a, da = a, da
su, së = su (che ha particolarità d'uso)
La preposizione an = in, in presenza di articolo, si trasforma nella forma ant e rimane separata dall'articolo.
Per l'uso delle preposizioni nelle varie forme, si rimanda alla parte specifica sulle preposizioni. Per l'uso delle preposizioni nella formazione dei complementi vedasi la Sintassi Piemontese.
Preposizioni articolate
Delle varie forme della preposizione dë, ëd, 'd, d', forma preposizione articolata solo dë. Se, per motivi eufonici si utilizza la forma ëd, allora preposizione ed articolo rimangono separati. In pratica, le preposizioni dla, dlë, dle, djë, vengono usate solo dopo parole che terminano per vocale, altrimenti preposizione ed artìcolo rimangono separati. Le forme apostrofate vengono incluse dalle forme apostrofate dell'articolo.
Le preposizioni a e da seguono le stesse regole, e solo i maschili singolare e plurale con gli articoli ël ed ij diventano preposizioni articolate. La preposizione su, së = su forma preposizioni articolate, ma con queste, di solito, si aggiunge anteriormente la preposizione an = in.
La tabella che segue, ed i successivi esempi, chiariranno meglio quanto esposto. L'uso delle varie forme segue le regole d'uso dei vari articoli.
----- |
dë |
corrisp. |
a |
corrisp. |
da |
corrisp. |
su (së) |
corrisp. |
ël |
dël |
del |
al |
al |
dal |
dal |
sul, sël an sul, an sël |
sul |
lë |
dlë |
dello |
a lë |
allo |
da lë |
dallo |
slë an slë |
sullo |
la |
dla |
della |
a la |
alla |
da la |
dalla |
sla an sla |
sulla |
l' |
dl' |
dell' |
a l' |
all' |
da l' |
dall' |
sl' an slë |
sull' |
ij |
dij |
dei |
ai |
ai |
dai |
dai |
sij, sui an sij, an sui |
sui |
jë |
djë |
degli |
a jë |
agli |
da jë |
dagli |
sjë an sjë |
sugli |
j' |
dj' |
degl' |
a j' |
agl' |
da j' |
dagl' |
sj' an sj' |
sugl' |
le |
dle |
delle |
a le |
alle |
da le |
dalle |
sle an sle |
sulle |
j' |
dj' |
dell' |
a j' |
all' |
da j' |
dall' |
sj' an sj' |
sull' |
|
Come esempi si propongono i seguenti:
An sël solé, ant ij tiroj dël comò = Sul solaio, nei cassetti del comò. (da ricordare la pron.\ kum'o \).
Dal pont a la pòrta a ven con la testa ant ël capél e ij pé ant ij sòco = Dal ponte alla porta viene con la testa nel cappello ed i piedi negli zoccoli.
Ël mugg dij tòc a l'é an sël cop = Il mucchio dei pezzi è sul tetto.
Ël mani dla ramassa = Il manico della scopa.
Ël beucc ëd la saradura = Il buco della serratura.
Ël vòl dël merlo = Il volo del merlo.
Ël vòl ëd l'òja = Il volo dell'aquila.
Ël pòst ëd la ramassa = Il posto della scopa.
J'ale dl'òja = Le ali dell'aquila.
La pieuva a bat an sij cop = La pioggia batte sui tetti (tegole).
La sòlita batùa an sl'aso = La solita battuta sull'asino. (a volte anche La sòlita batùa 'n sl'aso)
Da ultimo si richiama la particolarità della espressione in casa, (casa = ca) che viene resa con ant ëca,
oppure antecà. Non è comunque errore la forma an cà, che però è poco comune.
L'uso dell'apostrofo
Da quanto visto sopra, segue che in Piemontese, oltre all'uso italiano di apostrofare l'articolo o preposizione terminante per vocale
davanti ad una parola che inizia per vocale, esiste anche un'altro uso. In Piemontese si apostrofa "all'inizio" o "anteriormente" anche un articolo
che comincia per ë se si trova dopo una parola che termina per vocale. Questo vale anche per l'articolo un e per la preposizione ëd.
L'articolo una ha una sua forma na che non è apostrofata.
A volte, nella scrittura famigliare, anche an, ant vengono apostrofate in 'n, 'nt e persino (alquanto spesso) altre parole che iniziano per a, ë, i per
aumentare la scorrevolezza della frase, sempre che non siano possibili confusioni. Ad es.: noi i andoma 'ncora na vira = noi andiamo ancora una volta.
|
.
|
Il Passo del Moncenisio
|