Brevi note di grammatica della lingua piemontese
14) - Congiunzioni ed esclamazioni
una lingua neolatina indipendente

brevissime note di un dilettante ...
... per cui non si esclude la presenza di qualche errore (questo è un eufemismo)

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    Termina con questa parte il rapido riassunto di grammatica piemontese. Si tratta comunque di una lingua che si impara con l'esperienza. Ha una grande ricchezza di espressioni portata dalle differenze di vocaboli e modi di dire che si trovano sul territorio piemontese.
    Dalle ultime parti appare evidente la voglia di concludere questa prima "release" (vist che 'd cò mi i parlo dificil?) di questo breve corso. Me ne scuso, ma dato il suo scopo, non penso sia cosa grave (tante persone "veramente qualificate" a trattare quesi argomenti hanno fatto lavori ammirevoli, ed ancora una volta rimandiamo a quelli). Saremo soddisfatti se saremo almeno riusciti a stimolare un po' di curiosita. Ci scusiamo degli errori, (qualcuno potrebbe essere anche grossolano), ma forse anche questi sono utili nel richiamare l'attenzione. (Crediamo che se qualcuno, leggendo, non ne ha trovati, allora vuol dire che era distratto). Saremo invece, noi, contenti di essere corretti da chi lo possa e voglia fare. Qualche ulteriore approfondimento (lo dico per me), sarà fatto parlando di sintassi.

    Morfologia - Congunzioni.

    Anche per le congiunzioni non vi sono particolarità di rilievo, salvo qualche differenza d'uso che vedremo in Sintassi. Notiamo solo l'uso molto più frequente della congiunzione che = che. Possono essere classificate in congiunzioni semplici e composte, consecutive, consecutive negative, ampliative ed esplicative.
    Se ne riportano alcuni esempi, rimandando al vocabolario per tutte le altre.

    Congiunzioni semplici
    e \e\ = e
    o, ò \o\ = o (si noti, in questo caso, la pronuncia \o\ anche se manca l'accento)
    se \se\ = se
    ma \m&\ = ma
    anche \'&[ng]ke\ = anche
    ëdcò \&dc'o\ = anche, pure
    ansi \'&[ng]si\ = anzi
    ché \k'e\ = che, poiché
    përchè (perchè) \p&rk'æ\ = perchè
    coma \cum&\ = come
    donca \du[ng]c&\ = dunque
    pura \p'[ue]r&\ = eppure
    belavans \bel&v'&[ng]s\ = purtroppo
    pen-a \p'æ[ng]&\ = appena
    dësnò \d&sn'o\ = altrimenti
    macassìa \m&c&s'i&\ = in ogni modo
    comsëssìa \cums&s'i&\ = in ogni modo, comunque
    tutun \t[ue]t'[ue][ng]\ = tuttavia
    antërtant \&nt&rt'&nt\ = frattanto
    combin \cumb'i[ng]\ = benché(regge il congiuntivo)
    nopà \nup'&\ = invece
    visadì \viz&d'i\ = cioé
    valadì \v&l&d'i\ = cioé
    tutun \t[ue]t'[ue][ng]\ = tuttavia
    etc.

    Congiunzioni composte
    basta mach \b&st& m'&k\ = purchè
    bele che \bele k'e\ = anche se
    combin che \cumbi[ng] k'e\ = quantunque(regge il congiuntivo)
    contut che \cunt[ue]t k'e\ = benchè
    antramentre \&ntr&m'æntre\ = mentre che
    a la mira (che...) \& i& m'ir&\ = fino a (che...)
    se 'd nò \sedn'o\ = se nò, altrimenti
    ëd vòlte mai \&d v'olte m&i\ = qualora
    da già (che...) \d& ji'& \ = giacché
    pa privo (che...) \d& ji'& \ = sicuro che..., non c'è dubbio che... (regge il congiuntivo)
    etc.

    Congiunzioni consecutive
    o... o... \o... o...\ = o... o...
    tant... coma... \t&nt... c'um&\ = tamto... come...
    tant... che... \t&nt... ke\ = tanto... che...
    etc.

    Congiunzioni consecutive negative
    ni (né)... ni (né)... \ni(ne)... ni(ne)...\ = né... né...
    etc.

    Congiunzioni ampliative
    nen mach... ma'd cò... \na[ng] m'&c... m& d c'o...\ = non solo... ma anche...
    etc.

    Congiunzioni esplicative
    vis-a-dì \vis&d'i\ = cioè
    etc.


    Morfologia - Esclamazioni.

    In piemontese esistono moltissime esclamazioni che sono proprie della lingua, oltre a quelle più o meno comuni a tutte le lingue. Si tralasciano quindi queste ultime per dare qualche esempio delle prime. Alcune sono intraducibili, e quindi si dà un sostituto prossimo italiano.

    contacc \cunt'&[ch]\ = perbacco. Buona per tutte le occasioni.
    cribio \cr'ibiu\ = caspita. Più orientata a sorpresa e disapponto.
    dincinato \din[ch]in'&tu\ = perdinci. Anche questa per sorpresa e disappunto.
    ancora pro \&[ng]cur& pr'u\ = per fortuna
    che scheur \ke sc'[oe]r\ = che schifo
    sacramondo \s&m'undu\ = accidenti. Disappunto, un po' grossolana.
    òmmi \'ommi\ = aimé Sorpresa con disappunto
    aidemì \&idem'i\ = ahimé Lamento
    fable \f'&ble\ = capperi, perdinci Sorpresa
    tèh \tæ\ = tòh Sorpresa
    darmagi \d&rm'&ji\ = peccato Disappunto
    s-ciao \s[ch]i'&u\ = pazienza, e vada Rassegnazione senza rimpianto
    bècio \b'æ[ch]iu\ = puah!, che schifo Ribrezzo
    etc.

    Locuzioni di esclamazione

    Sono esclamazioni composte, che hanno un loro particolare carattere in piemontese. Ne riportiamo un piccolo esempio:

    òh mi povròm = povero me (letteralm. oh me poveruomo).
    mi pòvra dòna = povera me (letteralm. io povera donna).
    Si noti che queste due espressioni sono assolutamente comuni. Si noti la differente costruzione per il maschile e femminile.
    ancora pro = per fortuna, meno male .
    ch'a disa! = dica! (letteralm. che dica). Senza il "che" non avrebbe significato di invito a parlare
    etc.

    Locuzioni particolari

    Le locuzioni che in Italiano suonano:
    Quanto sei scemo ! , Come era bello ! , e così via,
    in Piemontese vengono tradotte con una costruzione del tutto simile al Francese:
    Ch'it ses fòl ! , ch'a l'era bel ! (rispett. che sei scemo ! , che era bello ! ) oppure, con costruzione simile:
    S'it ses fòl ! , s'a l'era bel ! (rispett. se sei scemo ! , se era bello ! )

    False escalamazioni - saluti

    Riportiamo infine una serie di saluti in piemontese.

    Confidenziali
    ciao \[ch]i&u\ = ciao
    adiù \&di'[ue]\ = ciao, addio
    it saluto \it s&l'[ue]tu\ = ti saluto
    arvëdse \&rv'&dse\ = arrivederci
    etc.

    Formali
    bondì \bund'i\ = buon giorno
    bon-a sèira \bu[ng]& s'air&\ = buona sera
    bon-a neuit \bu[ng]& n'[oe]it\ = buona notte
    cerèa \cer'a&\ = generico ed usatissimo
    etc.



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Il castello medioevale a Torino