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Dalle ultime parti appare evidente la voglia di concludere questa prima "release" (vist che 'd cò mi i parlo dificil?) di questo breve corso. Me ne scuso, ma dato il suo scopo, non penso sia cosa grave (tante persone "veramente qualificate" a trattare quesi argomenti hanno fatto lavori ammirevoli, ed ancora una volta rimandiamo a quelli). Saremo soddisfatti se saremo almeno riusciti a stimolare un po' di curiosita. Ci scusiamo degli errori, (qualcuno potrebbe essere anche grossolano), ma forse anche questi sono utili nel richiamare l'attenzione. (Crediamo che se qualcuno, leggendo, non ne ha trovati, allora vuol dire che era distratto). Saremo invece, noi, contenti di essere corretti da chi lo possa e voglia fare. Qualche ulteriore approfondimento (lo dico per me), sarà fatto parlando di sintassi. Morfologia - Congunzioni. Anche per le congiunzioni non vi sono particolarità di rilievo, salvo qualche differenza d'uso che vedremo in Sintassi. Notiamo solo l'uso molto più frequente della congiunzione che = che. Possono essere classificate in congiunzioni semplici e composte, consecutive, consecutive negative, ampliative ed esplicative. Se ne riportano alcuni esempi, rimandando al vocabolario per tutte le altre. Congiunzioni semplici e \e\ = e o, ò \o\ = o (si noti, in questo caso, la pronuncia \o\ anche se manca l'accento) se \se\ = se ma \m&\ = ma anche \'&[ng]ke\ = anche ëdcò \&dc'o\ = anche, pure ansi \'&[ng]si\ = anzi ché \k'e\ = che, poiché përchè (perchè) \p&rk'æ\ = perchè coma \cum&\ = come donca \du[ng]c&\ = dunque pura \p'[ue]r&\ = eppure belavans \bel&v'&[ng]s\ = purtroppo pen-a \p'æ[ng]&\ = appena dësnò \d&sn'o\ = altrimenti macassìa \m&c&s'i&\ = in ogni modo comsëssìa \cums&s'i&\ = in ogni modo, comunque tutun \t[ue]t'[ue][ng]\ = tuttavia antërtant \&nt&rt'&nt\ = frattanto combin \cumb'i[ng]\ = benché(regge il congiuntivo) nopà \nup'&\ = invece visadì \viz&d'i\ = cioé valadì \v&l&d'i\ = cioé tutun \t[ue]t'[ue][ng]\ = tuttavia etc. Congiunzioni composte basta mach \b&st& m'&k\ = purchè bele che \bele k'e\ = anche se combin che \cumbi[ng] k'e\ = quantunque(regge il congiuntivo) contut che \cunt[ue]t k'e\ = benchè antramentre \&ntr&m'æntre\ = mentre che a la mira (che...) \& i& m'ir&\ = fino a (che...) se 'd nò \sedn'o\ = se nò, altrimenti ëd vòlte mai \&d v'olte m&i\ = qualora da già (che...) \d& ji'& \ = giacché pa privo (che...) \d& ji'& \ = sicuro che..., non c'è dubbio che... (regge il congiuntivo) etc. Congiunzioni consecutive o... o... \o... o...\ = o... o... tant... coma... \t&nt... c'um&\ = tamto... come... tant... che... \t&nt... ke\ = tanto... che... etc. Congiunzioni consecutive negative ni (né)... ni (né)... \ni(ne)... ni(ne)...\ = né... né... etc. Congiunzioni ampliative nen mach... ma'd cò... \na[ng] m'&c... m& d c'o...\ = non solo... ma anche... etc. Congiunzioni esplicative vis-a-dì \vis&d'i\ = cioè etc. Morfologia - Esclamazioni. In piemontese esistono moltissime esclamazioni che sono proprie della lingua, oltre a quelle più o meno comuni a tutte le lingue. Si tralasciano quindi queste ultime per dare qualche esempio delle prime. Alcune sono intraducibili, e quindi si dà un sostituto prossimo italiano. contacc \cunt'&[ch]\ = perbacco. Buona per tutte le occasioni. cribio \cr'ibiu\ = caspita. Più orientata a sorpresa e disapponto. dincinato \din[ch]in'&tu\ = perdinci. Anche questa per sorpresa e disappunto. ancora pro \&[ng]cur& pr'u\ = per fortuna che scheur \ke sc'[oe]r\ = che schifo sacramondo \s&m'undu\ = accidenti. Disappunto, un po' grossolana. òmmi \'ommi\ = aimé Sorpresa con disappunto aidemì \&idem'i\ = ahimé Lamento fable \f'&ble\ = capperi, perdinci Sorpresa tèh \tæ\ = tòh Sorpresa darmagi \d&rm'&ji\ = peccato Disappunto s-ciao \s[ch]i'&u\ = pazienza, e vada Rassegnazione senza rimpianto bècio \b'æ[ch]iu\ = puah!, che schifo Ribrezzo etc. Locuzioni di esclamazione Sono esclamazioni composte, che hanno un loro particolare carattere in piemontese. Ne riportiamo un piccolo esempio: òh mi povròm = povero me (letteralm. oh me poveruomo). mi pòvra dòna = povera me (letteralm. io povera donna). Si noti che queste due espressioni sono assolutamente comuni. Si noti la differente costruzione per il maschile e femminile. ancora pro = per fortuna, meno male . ch'a disa! = dica! (letteralm. che dica). Senza il "che" non avrebbe significato di invito a parlare etc. Locuzioni particolari Le locuzioni che in Italiano suonano: Quanto sei scemo ! , Come era bello ! , e così via, in Piemontese vengono tradotte con una costruzione del tutto simile al Francese: Ch'it ses fòl ! , ch'a l'era bel ! (rispett. che sei scemo ! , che era bello ! ) oppure, con costruzione simile: S'it ses fòl ! , s'a l'era bel ! (rispett. se sei scemo ! , se era bello ! ) False escalamazioni - saluti Riportiamo infine una serie di saluti in piemontese. Confidenziali ciao \[ch]i&u\ = ciao adiù \&di'[ue]\ = ciao, addio it saluto \it s&l'[ue]tu\ = ti saluto arvëdse \&rv'&dse\ = arrivederci etc. Formali bondì \bund'i\ = buon giorno bon-a sèira \bu[ng]& s'air&\ = buona sera bon-a neuit \bu[ng]& n'[oe]it\ = buona notte cerèa \cer'a&\ = generico ed usatissimo etc. |
Il castello medioevale a Torino