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Nella parte più settentrionale del Gargano, tra le ultimi pendici del Monte Pucci e Torre di Sfinale, collocata su una rupe a picco sul mare sorge Peschici, che significa appunto "rupe a picco". Proteso verso le coste dalmate, circondato per tre lati dall'Adriatico e separato dalla dorsale appenninica dal Tavoliere, il Gargano rappresenta una realtà naturalistica ricca di peculiarità. Peschici vista dal mare, venendo da Rodi garganico. ai pianori carsici ricchi di doline, dalle paludi e lagune costiere, alle distese di macchia mediterranea. E ancora, leccete pure abbarbicate su costoni rocciosi, spiagge sabbiose e suggestive falesie a picco sul mare che nascondono grotte ed anfratti. Questa straordinaria località non a caso viene definita la "Perla del Gargano": i paesaggi di folgorante bellezza hanno fatto innamorare migliaia di turisti provenienti non solo dall'Italia, ma anche dalla Germania e da altre nazioni europee. Nell'area protetta troviamo ambienti molto diversificati che vanno dalle foreste, di cui la più nota è senz'altro la Foresta Umbra, alle praterie, dalle distese steppiche assolate e dominate da severi valloni calcarei, Negli ultimi trent'anni villaggi turistici, campeggi e stabilimenti balneari si sono moltiplicati a vista d'occhio. Tranquille baie si alternano a grotte affascinanti mentre, più in alto, Dal punto di vista biogeografico è una vera e propria "isola". Infatti, la più vasta pianura pugliese, per le pesanti trasformazioni che ha subito, costituisce un tratto invalicabile per molte specie animali e vegetali. sulla costa diverse torri di avvistamento - dislocate lungo tutto il litorale - fanno bella mostra di sé: nei secoli scorsi avevano la funzione di avvistare i nemici e organizzare le difese, oggi di incuriosire i turisti. Questa incredibile diversità, presente su una superficie piuttosto limitata, fa del Parco Nazionale del Gargano un vero tesoro naturalistico e paesaggistico, senza voler dimenticare il grande bagaglio storico e culturale che quest'area ancora conserva. Il centro di Peschici è caratterizzato da piccole casette bianche abbarbicate sulle rocce (numerose case sono addirittura scavate nella roccia, rimandando al ricordo dei celebri " Sassi " di Matera, in Basilicata), che le conferiscono un fascino irresistibile. Qualche acquitrino, preziosa stazione di posta per i migratori, ricorda le vaste paludi di un tempo e fa da preludio alle famose saline di Margherita di Savoia, che da qualche anno accolgono i fenicotteri rosa in sosta durante il loro viaggio africano. Tutta questa ricchezza è, da qualche anno, protetta da un Parco Nazionale che ancora oggi stenta a decollare nonostante l’antico impegno del WWF e delle altre associazioni ambientaliste. Reperti archeologici di recente rinvenimento attribuiscono al territorio di Peschici. I vincoli imposti consentono un utilizzo razionale delle risorse naturali. Proprio dalla conservazione dell'ambiente naturale scaturiscono le opportunità di sviluppo, sostenibile e compatibile con possibilità di crescita delle popolazioni locali e opportunità di lavoro per i giovani. origini preistoriche e protostoriche che addirittura lasciano ipotizzare l'esistenza nel suo sito dell'Homo Primigenius. Un tripudio di spighe dorate che ondeggiano al vento. È il Tavoliere delle Puglie, la porta d’ingresso in questa straordinaria regione per chi proviene dal nord. Da altri reperti si evince che fu un attivo centro abitato in epoca greco- romana. Ma è anche un parco fortemente antropizzato con 18 comuni, 7 centri urbani, 60.000 abitanti. È un territorio che ha subito notevoli aggressioni specialmente a causa della speculazione edilizia, degli incendi e del bracconaggio. Ma furono alcune popolazioni nel sec. X - provenienti dalla dirimpettaia Dalmazia a risiedere e a creare il villaggio. Dall'agricoltura compatibile all'ecoturistico, dall'artigianato al recupero dei centri storici, dai prodotti di qualità al restauro ambientale: queste alcune delle nuove prospettive che si aprono con un parco nazionale. Di quel tempo non resta che un castello malandato e fortemente rimaneggiato. In sostanza il Parco del Gargano può rappresentare un nuovo approccio con il patrimonio naturale, con il paesaggio con il territorio: non più saccheggio e devastazione ma uso oculato delle risorse attraverso efficienti strumenti di pianificazione e di gestione. Nei pressi della celeberrima Baia di Manacore vi è una grotta preistorica, 2000 specie vegetali (il 30% della flora italiana) tra cui 20 inserite nella Lista Rossa delle specie più minacciate in Italia, numerosi endemismi favoriti dall’isolamento dell’area, 170 specie d’uccelli su 237 in Italia. mentre è di un certo interesse l'Abbazia di S. Maria di Càlena (del sec. IX) al cui interno si conserva una bella statua in legno della Madonna col Bambino, A questo proposito si deve ricordare che il reddito pro capite e gli indici della qualità della vita sono nel Gargano al di sotto della media nazionale, con tasso di disoccupazione giovanile elevatissimo (circa il 40%). in stile tardo- romanico, oggi dedicata a S. Maria delle Grazie. A prima vista appare una terra brulla e inospitale e difficilmente si riuscirebbe ad immaginare la ricchezza di vita e di ambienti che nasconde: La splendida baia di Manacore, sorge tra il mare e i pini, è raggiungibile con la litoranea Peschici Vieste. Sulla carta rappresenta l'area protetta italiana più estesa: 120.000 ettari. Sono stati individuati ben 12 ecosistemi che ne fanno il territorio europeo a maggiore biodiversità. Questo impianto conventuale, tra i più importanti monumenti del Gargano, è aperto al pubblico solo l'8 Settembre. È stato dimostrato, all'estero ed in Italia, che un'area naturale protetta può rappresentare un'importante fonte di sviluppo, sociale ed economico. Nel XV sec. s'insediò nella cittadina una colonia che, per non essere costretta ad abiurare la propria fede cristiana, Tra le vette, che raggiungono anche i mille metri, e gli altipiani lunari s’insinuano profondi valloni corrosi da tortuosi torrenti. lasciò il territorio nelle mani dei musulmani. Come in tutto il Gargano anche a Peschici la natura incontaminata e selvaggia ha creato splendide insenature e grotte che si alternano ad ampie e dorate spiagge. Tra i ciuffi di grano nidificano ancora le ultime galline prataiole. Il contrasto tra la rocciosa e aspra costa garganica e l'intensità dell'azzurro del mare si accende di toni sfavillanti e dona emozioni incomparabili al turista che per la prima volta visita questi luoghi. Baia S. Nicola, Baia di Manacora, Baia del Turco e soprattutto la selvaggia Zaiana offrono una varietà di paesaggi e stili di vita difficilmente riscontrabili in altre zone del promontorio. La Foresta Umbra, tra le più antiche d’Europa, crea una chioma fitta e impenetrabile ai raggi solari, dando rifugio al raro capriolo garganico ed all’ormai inusuale gatto selvatico. Numerosi sorgono, in alcune di queste località, i trabucchi, antiche costruzioni in legno utilizzate dai pescatori per sistemare le reti da pesca. Immagine della foresta umbra, Il Gargano si erge nettamente come un’isola di calcare dal mare di grano sottostante. Oggi Peschici conserva ancora molto delle civiltà marinare del passato, come, che ha dato al paese notorietà a livello nazionale: non a caso è stata ribattezzata città della fortuna, ad esempio, la suggestiva tradizione di trasportare legna sul dorso dei muli, Dal punto di vista sociale il Parco può rappresentare una grande opportunità. usanza che deriva dalla necessità di erigere le barricate contro le invasioni dei Pirati. Un parco nazionale, infatti, non deve essere confuso con una lunga lista di vincoli e di divieti imposti dallo Stato, come un freno allo sviluppo. Questa rinomata località balneare è recentemente balzata agli onori della cronaca grazie ad una delle prime vincite multi-miliardarie totalizzate al Superenalotto, Alcuni habitat, infatti, sono andati distrutti e molte specie animali e vegetali rischiano l'estinzione. operazione promozionale di sicuro impatto economico e d'immagine. Inoltre il Parco offre una lunga serie di nuove opportunità di lavoro nel proprio luogo di nascita e di residenza.