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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/15 11:11 By: Marco di AS Status: Utente  
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Ciao Guido, spero sia andato tutto bene!

Quanto alla critica basata sui fatti citata da Luca, ricordo che anni fa un noto settimanale aveva come slogan "i fatti separati dalle opinioni". Personalmente l'ho sempre ritenuta una mezza presa per i fondelli, perché in campo giornalistico spesso la stessa scelta dei fatti e il modo con cui vengono trattati finiscono per far trasparire la linea politica, quindi l'opinione di fondo. Qui però non facciamo un giornale, ma portiamo avanti un ricerca della verità dove gli eventuali "sputtanamenti" reciproci sulla base, appunto, dei fatti, secondo me bastano e avanzano. Ogni altra questione non serve al dibattito in sé; è certamente giusto affrontarla però senza che questo appesantisca ulteriormente un topic che ha già battuto tutti i record e, soprattutto, finisca per spostare altrove il confronto. Quindi concordo sul fatto che le due chiacchiere (anche tre o quattro, se serve) siano davvero il... sentiero migliore da percorrere.

Già che ci siamo, la cosa che volevo far notare a Guido è la discesa dal passo della Cardella citata da Luca nel post dove ha linkato l'intervista a Del Giudice: dalla descrizione, l'andamento è proprio quello del sentiero riportato sulla catastale. Questo per dire che, a parte la ricerca del Sentiero della Libertà per antonomasia, da identificare con quello maggiormente utilizzato durante i passaggi del fronte organizzati (che può benissimo non coincidere con quello della vicenda Marchini-Antolini) ci saranno da ricostruire, sulla base delle testimonianze ma anche della logica e della ragionevolezza, anche altre priorità riguardo ai valichi e soprattutto ai percorsi seguiti in precedenza. Credo che l'obiettivo debba essere quello di passare dall'affermazione generica "erano un po' tutti sentieri della libertà" a individuare il più possibile per ciascun valico il "quando" e il "quanto", in modo da cominciare a definire meglio il quadro generale.

Per quanto riguarda il "ma allora è un vizio", purtroppo mi accorgo che i post doppi partono quasi esclusivamente a me... e pure da computer diversi! Mah!

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/16 19:55 By: dok Status: Utente  
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Quanto alla critica basata sui fatti citata da Luca, ricordo che anni fa un noto settimanale aveva come slogan "i fatti separati dalle opinioni". Personalmente l'ho sempre ritenuta una mezza presa per i fondelli, perché in campo giornalistico spesso la stessa scelta dei fatti e il modo con cui vengono trattati finiscono per far trasparire la linea politica, quindi l'opinione di fondo. Qui però non facciamo un giornale, ma portiamo avanti un ricerca della verità dove gli eventuali "sputtanamenti" reciproci sulla base, appunto, dei fatti, secondo me bastano e avanzano. Ogni altra questione non serve al dibattito in sé; è certamente giusto affrontarla però senza che questo appesantisca ulteriormente un topic che ha già battuto tutti i record e, soprattutto, finisca per spostare altrove il confronto. Quindi concordo sul fatto che le due chiacchiere (anche tre o quattro, se serve) siano davvero il... sentiero migliore da percorrere.
o Marco, e si potrebbe aprire un nuovo topic per filosofare sulla <neutralità del fatto>, ma non è certo il caso. quando parlo di <critica basata sui fatti> è solo per distinguerla grossolanamente dall'offensiva puramente personale e campata per aria, che non ha rispetto dei fatti...poi proprio l'inevitabile componenente soggettiva nella scelta e interpretazione dei fatti è quella che può essere oggetto di contestazione, siamo qui per discutere, e d'altra parte non siamo delle macchine, no?
mi sono già scusato soprattutto perché il mio intervento era un po' <postdatato>, ma lo ritenevo una cosa dovuta, e d'altra parte mi sembra il minimo, con tutti gli insulti gratuiti che ho inforchettato da quando ho aperto bocca su questo forum.
ho preso atto che il mio intervento è stato cestinato praticamente all'unanimità per <vizio di forma>, e mi sta bene, ma tre punti almeno vorrei salvare e riformulare in maniera più appropriata, perché di interesse generale:

sul primo mi ha già anticipato Guido, e riguardava le altre persone esterne: ottimo, e spero che possano venire in quella data, casomai penso non sarà un problema ricontattarle successivamente. la presenza di validi interlocutori credo si renda necessaria a questo punto per dare una svolta più concreta alla ricerca.

il secondo punto sono le prove, documenti e testimonianze riguardo a Palerosa, Finocchiaia e Gaglini: non c'è bisogno di sottolineare che sono cose importanti per completare un quadro più <certo>. per cui chiedo cortesemente a Guido e stavolta senza accenno di polemica, se ne fosse in possesso, di produrle. io ad ora non ne ho trovate, a parte ragionevoli o...artistiche ipotesi.

il terzo, ma non ultimo punto in ordine di importanza, è la questione della <Via della Libertà>/sentieri della libertà: lo ha giustamente ribadito Marco, e ci torno perché in realtà è a mio modo di vedere la questione numero uno, cioè del <di che si sta parlando>, come ho già avuto modo di dire.
e non ci torno con insistenza perché voglio imporre un mio approccio personale alla questione e bacchettare chi sgarra, ma proprio perché è un mio approccio personale e l'avevo buttato lì a suo tempo in attesa di verifiche, critiche o conferme, ma non ho avuto nulla di tutto questo: è solo successo che qualcuno l'ha preso come un dato acquisito e altri l'hanno bellamente ignorato...in realtà mi sarei aspettato che fosse considerato e accolto o bocciato e scartato, con le dovute ragioni s'intende.
sicché ora lo ripropongo in forma chiara e semplice, per sottoporlo a quel trattamento, non foss'altro che per liberarmi della responsabilità di un'affermazione che può essere discutibile, ma che potrebbe anche venire acriticamente accettata e diventare <documentazione storica> e, come ha opportunamente messo a fuoco Marco, per riportare un minimo di ordine e di priorità nella ricerca, e di consenso almeno su minime basi, onde non procedere tutti sparpagliati e senza un verso in cerca del <proprio> sentiero della libertà.

allora il punto è questo: si può tranquillamente affermare, e può diventare un dato acquisito, che l'espressione <Via della Libertà> o <Sentiero della Libertà>, sia in realtà il nome dato successivamente al <passo> del fronte, e che si riferisca esclusivamente al <passaggio regolamentato del fronte> come organizzato dal gruppo Patrioti Apuani nella forma ben descritta nell'articolo della Armanini, o nel filmato La Via della Libertà, e a partire dai primi del febbraio del '45, e verosimilmente, ma questo è un problema secondario, con preminenza del passo delle Greppie, a volte chiamato <agli Uncini> e probabilmente anche <ai Gaglini>?
in merito al nome dato successivamente, mi ero fatto l'idea che il dato fosse maggiormente legittimato: in realtà, rivedendo la documentazione da me raccolta, noto che per ora l'unica conferma esplicita in questo senso è l'articolo della Armanini:

Su questa strada aperta tra i monti, quindi, chiamata poi <Via della Libertà>, iniziò l'esodo di tanta gente disperata
di fatto però il nome non viene proprio utilizzato neppure da altri e a parecchi anno dalla fine della guerra, come Emilio Palla -1974- e Fabrizio Federigi -1979-, mentre si usa quello più generico di varco nella linea gotica, o di passaggio del fronte. perciò suppongo che la datazione del nome sia ancora successiva.
propongo perciò, se approvata la tesi, di utilizzare da ora questa dizione -passaggio del fronte, varco nella linea gotica- per itinerari che solo probabilmente, ma con almeno uno straccio di prova, siano stati utilizzati per varcare il fronte, ma non in quella piena forma organizzativa che sola connota una <Via della Libertà>.

tra l'altro questa, a guardar bene, potrebbe non essere solo una questione di carattere <linguistico> ed <epistemologico>, ma a me personalmente suggerisce anche una questione sostanziale, anche se puramente ipotetica, ma forse non del tutto campata per aria: quella che una siffatta operazione linguistica ed epistemologica, ma anzitutto militare, abbia potuto creare un disaccordo tra gli stessi partigiani, e di conseguenza una certa incongruenza di versioni, se condotta, ma ripeto è solo un'ipotesi, dalla componente più <istituzionalista> degli stessi, e non sia particolarmente garbata a quella componente più <anarchica>, che magari sosteneva che in realtà le cose venivano fatte ammodo anche senza e al di fuori di quella ferrea organizzazione, che probabilmente non ha comunque eliminato gli abusi.
insomma una ipotetica inconciliabilità tra <centralisti> e <libertari> che ha poi portato a una inconciliabilità tra <monismo> della Via della Libertà e <pluralismo> delle vie della libertà.
un'ipotesi, ma comunque uno spunto per la riflessione e per la discussione.
ciao
Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/18 19:34 By: Marco di AS Status: Utente  
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Se qualcuno volesse... allargare ancora l'orizzonte , segnalo questa iniziativa del CAI di Lucca:

http://www.cailucca.it/images/varie/sentierilibertamaxi.jpg

Marco
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/19 03:22 By: bergame Status: Utente  
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Intervengo dopo parecchi giorni di assenza. Non mi ero dato alla macchia ma semplicemente ero preso da altre urgenze (fronteggiare la crisi nera e le legnate fiscali). L'orizzonte per me è non è ancora sgombro, ma mi preme intervenire per riprendere alcune questioni rimaste in sospeso e dire qualcosa su altre emerse recentemente.

Avevo in sospeso la risposta a Dok per il colle della Perlettaia. Per cui nel seguito mi rivolgo direttamente a lui. Dopo la tua temporanea uscita dal campo di gioco, mi son messo in testa di fare un po' di chiarezza tra le tante testimonianze ambigue e contraddittorie introdotte via via nella discussione. In particolare mi sembrava interessante quella del Federigi ovvero la descrizione degli itinerari che si diramano dalla grotta di celé (vedi a pag. 50 http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=17956&catid=2#17956 )

Ho provato a dare un senso alle parole del Federigi partendo dall’assunto che luoghi e sentieri descritti in modo così preciso dovessero essere riconoscibili ancora ai giorni nostri. Innanzitutto ho lasciato perdere la toponomastica ufficiale per dedicarmi allo studio della morfologia del territorio. Non potendo fare questo studio dal vero (per l'impossibilità di andare sul posto) l’ho fatto virtualmente sulla CTR online. Su questa mi son mosso come se fossi sul terreno partendo dall'attraversamento del Serra (sotto Mortigliani). Ho risalito il corso del canale del prato in direzione della grotta di celé (secondo la tua interpretazione) e lungo questo percorso ho cercato, nelle immediate vicinanze del canale del prato, qualcosa che potesse essere identificato col della Perlettaia. Il colle a quota 685 (quello che te indichi come col della Perlettaia) mi è parso essere l' unico candidato proponibile.

Ero quasi pronto a pubblicare l’estratto CTR per illustrare questa ipotesi quando mi è venuto in mente di effettuare delle misurazioni con il distanziometro della CTR: volevo vedere la distanza in linea d’aria con la grotta di celé (secondo te) : venivano fuori circa 300mt in linea d’aria. Poi ho cercato di disegnare una traccia di collegamento tra il presunto colle della perlettaia e la grotta di celé (la tua). Seguendo le curve di livello mi son reso conto che il percorso era piuttosto lungo e un po’ tortuoso. Diciamo circa il doppio di quello che era la distanza in linea d’aria. Quindi mi sembrava che quel colle fosse troppo distante dalla grotta per essere quello di cui parla il Federigi. Infatti lui dice : “Poco sopra, c'è una grotta che prende il nome da un pastore, un certo Celè”.

L’eccessiva distanza tra il colle presunto e la grotta di celé mi ha fatto dirottare la ricerca del colle altrove . Proprio continuando la risalita del canale del prato (quello vero cioè quello che va verso la greppia) ho individuato quel piccolo colletto che ho indicato come presunto colle della perlettaia (sempre a pag. 50) . Siccome ero passato proprio di lì nel corso delle esplorazioni in zona, mi sono ricordato di una grotta nei pressi di quel colle (un riparo sotto un grande masso franato). Allora mi son reso conto che le parole del Federigi acquistavano un senso più chiaro e preciso ipotizzando che quel riparo sotto il rocciose fosse la grotta di Celé. In particolare questa collocazione della grotta di celé permetteva di evitare l’ostacolo della cascata e anche tutto il resto sembrava più logico e ben distribuito dal punto di vista geografico-morfologico.

LA descrizione del Federigi, a prescindere dalla esatta identificazione della grotta di celè, è comunque estremamente precisa e non ambigua e le conseguenze che se ne possono trarre sono importanti per la "geografia" e la "toponomastica storica" dei luoghi: il passo dei gaglini coinciderebbe con il passo della greppia, il passo del pitone di cui parla il Federigi sarebbe quello di mezzo, e la Foce capraia del Federigi (e anche secondo gli zanesi, stando a quanto hai riferito te) sarebbe il passo della Focoraccia.

L’altra cosa che non mi convinceva nell’identificazione del colle della perlettaia col colle quotato 685 è che questo si trova sulla dx orografica del canale del prato (ramo sotto il passo focoraccia) ovvero a ridosso del costone di palerosa. Questa collocazione è compatibile con un sentiero che sale verso il passo della focoraccia ma non verso la grotta di celè e verso il canale del prato (ramo che viene dal passo della greppia) . Cioè mi chiedo: per andare verso la grotta di celé avrebbe senso passare per il colle a quota 685 ? la risposta potrebbe essere SI se il sentiero proveniente da Azzano, dopo l'attraversamento del Serra, avesse risalito il canale di Palerosa (magari seguendo la prima parte della traccia riaperta da Guido) e poi avesse deviato verso il canale del prato e infine verso la grotta di celé. Se le cose stessero così anche il transito attraverso il cole a quota 685 avrebbe avuto un senso, anche se francamente dalla CTR sembra un percorso un po' laborioso. D'altra parte questo itinerario sembra coincidere piuttosto fedelmente con il disegno di Silicani . Mi riferisco alla sovrapposizione fatta da te a pag. 44
http://www.alpiapuane.com/php/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=34&func=view&id=17859&catid=2#17859

Ne approfitto per porti alcune domande, dato che sembri conoscere ogni metro di questo versante. Tengo a precisare che queste domande vengono da uno che la parte bassa del canale del prato la conosce solo grazie alle mappe:

hai detto in diverse occasioni che nella parte bassa del canale del prato si possono vedere alcune parti di una lizza piuttosto antica e importante. Ma se era una lizza dove andava a finire o meglio da dove partiva ? è quella di cui si vedono fori di piro nel fondo roccioso fosso della griffaia sotto la cascata ? Ma lì, nel fondo del canale, non mi sembra che ci siano siti estrattivi. A meno che i blocchi non provenissero da cava Tela e cava Colonnoni e che li facessero scendere lungo il sottostante ravaneto verso il fosso della griffaia. MA poi arrivati alla cascata come facevano a fargli superare il salto che, a occhio e croce, è un centinaio di metri ?

Poi volevo intervenire sulla questione del nome "via/sentiero della libertà" sollevata nel tuo intervento a pag. 70

allora il punto è questo: si può tranquillamente affermare, e può diventare un dato acquisito, che l'espressione <Via della Libertà> o <Sentiero della Libertà>, sia in realtà il nome dato successivamente al <passo> del fronte, e che si riferisca esclusivamente al <passaggio regolamentato del fronte> come organizzato dal gruppo Patrioti Apuani nella forma ben descritta nell'articolo della Armanini, o nel filmato La Via della Libertà, e a partire dai primi del febbraio del '45, e verosimilmente, ma questo è un problema secondario, con preminenza del passo delle Greppie, a volte chiamato <agli Uncini> e probabilmente anche <ai Gaglini>?

voglio ricordarti un brano che in parte contraddice la tua tesi che il nome "sentiero della libertà" sia sta o dato solo successivamente ai fatti. E' un brano tratto proprio del libro di Nicodemi -Lenzetti che Pisanino ha fatto entrare imperiosamente nella discussione. A pag. 80 del volume c'è un capitoletto intitolato "Il sentiero della Libertà" e questo comincia proprio così : "I tedeschi sapevano che ad Antona si dipartiva quello che già da allora cominciò ad esser chiamato "il Sentiero della Libertà" ed erano i stati informati dalle loro spie che una agguerrita formazione partigiana teneva saldamente nelle mani la difesa di quel luogo "

Riguardo al fatto che il passaggio regolamentato sia avvenuto principalmente per il passo della greppia ho alcuni dubbi. Tengo a precisare che non ho dei dubbi sul fatto che anche quel valico potesse essere utilizzato per il passaggio del fronte, ma sul fatto che fosse quello il valico "preminente": Il mio dubbio muove sostanzialmente dalle varie ricostruzioni grafiche del sentiero/via/varco della libertà:

    quella panoramica di M. Pegollo (che lo chiama "passaggio del fronte") pubblicata qui a pag. 17 (e ripubblicata pari pari anche nel libro di Nicodemi-Lenzetti) evidenzia proprio il passo della greppia e lo pone ad una certa distanza dal punto di valico che sembra identificabile abbastanza chiaramente col Pitone di mezzo (si distingue bene la balza rocciosa che delimita verso sud il passo della focoraccia)

    anche quelle di Silicani e Contegiò (facendo riferimento alle ragionevoli sovrapposizioni pubblicate da te a pag 44) sembrano mettere fuori gioco il passo delle greppie, e ancor di più quello degli uncini, dalla linea di passaggio più "ufficiale". Con questo non voglio assolutamente rilanciare l'idea già dibattuta e superata dell'unicità del sentiero della libertà, ma voglio solo evidenziare che nelle testimonianze si fa quasi sempre riferimento ad un percorso particolare come se questo avesse nella memoria dei protagonisti una rilevanza maggiore rispetto ad altri, forse nella consapevolezza che di lì sono in pratica transitate il maggior numero di persone.


Questo mi permette di dire due parole sulla cosiddetta "questione epistemologica" sollevata da Luca in più occasioni.

Io sarei propenso per dare una specie di definizione "statistica" dei vari percorsi della libertà: semplicemente quelli principali sarebbero quelli che hanno visto il maggior numero di passaggi , come in una sorta di grafico a spaghetti delle previsoni meteo: dove si concentrano il maggior numero di linee la probabilità dell'esattezza della previsone è maggiore, viceversa dove gli spaghetti si sparpagliano l'attendibilità della previsione si riduce. Così in una ipotetica (ma oggettivamente impossibile) ricostruzione dei passaggi si evidenzierebbero quelli principali semplicemente grazie alla concentrazione delle linee e al loro sovrapporsi.
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/19 18:21 By: pisanino Status: Utente  
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Mi sembra che la nave stia andando un po' controvento...rallentando un po' la velocita' di crociera,c'è gia' un clima di ferie estive nell'aria,i remi siano sospesi dall'acqua e i marinai gia' nell'osteria ad ubriacarsi.
Comunque nel poco tempo a disposizione...con il mio socio Fabbri (oramai burocratico e scriba come voi)non siamo rimasti con le mani sui remi...ma abbiamo anche lucidato la nave.
Specialmente LUI sta' raccogliendo altre imformazioni nuove da personaggi protagonisti nel periodo (1945) che ci interessano a noi del topic.
Oltre a quello stiamo anche facendo dei sopraluoghi di convalida alle dichiarazioni.
Il tutto poi il mio socio/compare vi fara' una bella dettagliata (descrizione con abbondanza di particolari)relazione sul forum e poi al raduno dell'8.

Non sono d'accordo per le critiche unanime nei confronti di Luca...perchè è rimasto nell'osservazione di un critico che espone le sue teorie (anche se poi non mi è....e non gli sono simpatico)

Volevo fare un'appello al Pitoniano Bergame(quando potra'),all'acculturato Luca....e lo scriba Fiorentino Marco(anche lui non è che ci andrei a cena volentieri)
A parte il raduno dell'8 ( ho forte dubbi nella mia presenza x i miei problemi parentali)di vederci sul campo (linea gotica-Pasquilio-passo della greppia-bosco di campiglia) dove li VERAMENTE possiamo confrontarci/e valutare veramente le dichiarazioni dei protagonisti rilasciate a noi o su un libro.
C'è molta DIFFERENZA DAL VEDERE UNA FOTO UNA DICHIARAZIONE....E DALL'ESSERE SUL POSTO.
Vi saluto ....Pisanino
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/06/19 20:03 By: Marco di AS Status: Utente  
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Bene, attendiamo con impazienza. E speriamo che trovi anche quei benedetti tornantini. Io avrei un altro costone da esaminare per verificare le mie ipotesi, ma finora non ce l'ho fatta. Però quello che ho visto fino ad ora lo ritengo già soddisfacente.

Per il resto, non rallento ma dedico tempo al progetto dei sentieri alti, sperando possa almeno in parte concretizzarsi. Sabato con Angelo Nerli ne abbiamo parlato una prima volta in via ufficiale al Gruppo regionale toscano del CAI riunito a Pisa, che ci ha chiesto un approfondimento su costi e risorse disponibili. Dovremo iniziare a farlo a breve; anche Guido naturalmente è stato coinvolto.

Quanto a me, Pisanino, io con te a cena invece ci verrei volentieri; magari evitiamo di ordinare piatti esotici a base di pitoni e tutt'al più contentiamoci delle anguille...

Marco
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