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nel mio intervento a pag.23 avevo posto alcuni punti che meritavano di essere approfonditi con più calma. Partirei dall'ultimo, che ho espresso come la questione della <Via della Libertà> o delle vie della libertà. Il
problema, come ho fatto notare, non è solo linguististico (come direbbe
Nanni Moretti: ma come parli?! le parole sono importanti!) o filosofico
(si può parlare propriamente di libertà, nelle culture cattolica,
repubblicana e socialista -le culture della Costituente- solo
all'interno di un quadro minimo di garanzie), ma anche
storico-geografico che è quello che qui interessa a noi. infatti, e
mi pare che almeno Marco di AS e Bergame stiano arrivando alle stesse
conclusioni, parlare in senso stretto di <Via della Libertà>
significa molto probabilmente riferirsi agli ultimi due mesi di guerra e
al passo delle Greppie, è qui che puntano tutti i dati (...dalla
Cardella al Pitone alle Greppie). Ma vediamo se riesce chiarire un
po' meglio il quadro della situazione, ora con più calma posso anche
trascrivere quella parte dell'intervista di Sciamino che avevo omesso:
<Facevo comodo a tutti, ormai>. In realtà non l'avevo omesso
perché mi sapeva fatica scriverlo, ma perché lì per lì mi pareva
insignificante, invece è forse proprio il dato più importante: il
<passaggio regolamentato> del fronte era per tutti la soluzione.
Lo era per in primo luogo per gli americani <preoccupati del continuo
traffico lungo la prima linea> (vedi articolo della Armanini
pagg.332-333). lo era per i tedeschi, che non sono mai riusciti a
impedirlo perché la zona era saldamente in mano ai Patrioti Apuani, e
ora, nonostante le ripetute ordinanze di sfollamento dal maggio al
settembre del '44 dei territori massesi in prossimità della prima linea
(vedi articolo della Armanini, pag.326 e seguenti) si trovavano ad avere
tra i piedi una sorta di Lampedusa. e lo era per i partigiani, per il
loro interesse sia logistico-strategico che umanitario a controllare in
prima persona il passaggio del fronte. Questo quadro può aiutare
meglio a capire cosa probabilmente intendeva dire Sciamino quando
parlava di un solo sentiero da seguire: forse non si trattò
necessariamente del fatto che da un certo momento in poi fu seguito un
solo unico sentiero <escluso dalle attenzioni minatorie dei
tedeschi> come si domanda Marco di AS a pag.24, ma forse più
verosimilmente del fatto che volta per volta dovesse essere seguito un
solo sentiero, per inderderci: che in quella notte tutti i profughi
passassero ed esempio dal Passo della Greppia, e che due giorni dopo,
metti che per una abbondante nevicata con successiva gelata la Greppia
fosse impraticabile, tutti quanti passassero solo dal Passo della
Focoraccia se non da uno più basso ancora che fosse praticabile. E
tutto questo passaggio di lunghe colonne di profughi poteva anche
avvenire, perché no?, sotto l'occhio vigile, ma anche forse un po'
<omertoso> o <accondiscendente> di qualche pattuglia
infreddolita che si trovava a passare di lì, e questo comunque era più
facile dalla parte dei tedeschi -in realtà in gran parte alsaziani,
polacchi- che da quella degli alpini della Monterosa: questo perché
l'importante per tutti era la disciplina, che nell'<inevitabile>
fosse evitato il caos di passaggi disordinati e imprevedibili che
quelli sì potevano scatenare reazioni magari anche solo motivate dalla
paura e dalla sorpresa, ma violente e altrettanto imprevedibili. Le
mine. Le mine a questo punto non sono un più un problema, se così si può
dire, anzi completano il quadro della regolamentazione. Tra le mine si
doveva passare, fino a prova contraria, dal momento che furono minati
tutti i passi (accordi o non accordi, fidarsi è bene, ma non fidarsi è
meglio), e ci passava indenne solo chi sapeva dove e come passare. e
queste erano le guide autorizzate dal comando partigiano di Antona con
l'approvazione e il lasciapassare del comando americano, come Sciamino:
<Il Passo del Pitone era minato, quello di Gaglini pure, quindi
bisognava stare molto attenti a non sbagliare a causa della neve che
toglieva visibilità e (oltre) alla neve vi era anche la nebbia che in
tanti momenti era peggio della neve. Io, fortunatamente, ero molto
pratico del posto che bastava un piccolo promontorio, una pianta ecc.
per poter sapere dove mi trovavo e dove potevo proseguire stando sempre
alla dovuta distanza dai campi minati. Purtoppo altre guide che facevano
questi servizi non avevano questi vantaggi e sbagliarono percorso
andando a finire sopra una mina. Io ero passato la notte prima e tutto
andò come previsto, molta tribolazione e molto freddo, ma con una
ventina di persone si attraversò le linee senza gravi conseguenze. In
quei posti così pericolosi io mettevo fuori dal tascapane la mia corda
che nelle notti come quelle non l'abbandonavo mai. Ogni persona aveva la
fune in mano e nessuno la doveva abbandonare quando uno qualsiasi gli
scappava di mano causa gli zig zag che purtroppo non si potevano
evitare, specialmente in salita, veniva dato il segnale e io mi fermavo
fino a che non veniva ridato il segnale di attacco di quello staccatosi,
non si ripartiva e così erano tutti costretti a passare dove ero già
passato io>. (dal diario di Sciamino) E anche la testimonianza
riportata nell'articolo di M.G.Armanini, pag.332: <...incolonnate in
una comitiva lungo una pista dalla quale non dovevamo mai spostarci e
neanche toccare nulla, dato che vi erano oggetti collegati con le
numerose mine disseminate per tutta la parete della montagna...tra la
sterpaglia si intravedevano miseri resti umani di chi non era riuscito a
terminare la propria strada. Dice ancora l'autrice che, guidate e
confortate da quei <generosi militari>, come lei chiama i
partigiani, arrivarono salve, dopo aver evitato le mitragliatrici dei
tedeschi, fino ad Azzano, un villaggio di cavatori, e da lì giunsero
infine a Pietrasanta.> Con questo spero di avere risposto a
qualcuna delle domande espresse da Marco di AS nel suo topic di pag.24,
aggiungendo in riposta a questa: <Se c'era l'accordo con i tedeschi,
non importava che il sentiero fosse il più possibile nascosto, anzi:
poteva essere positivo far vedere che si passava proprio di lì. Quindi
il valico poteva essera anche piuttosto a monte, addirittura appunto
alla Greppia o verso gli Uncini... > che, accordi o non accordi,
fidarsi è bene non fidarsi è meglio, e il passaggio a monte come quello
del canale delle Greppie è proprio in assoluto il più nascosto, perché
gli passa proprio sotto il naso...provare per credere! questo naturalmente è un quadro che mi sono fatto io, non va preso per oro colato, anzi vi chiedo che ne pensate. Bergame,
vedo con estremo piacere che stai facendo quello che avevi promesso
qualche post fa, di diventare un tosto interlocutore: <Anzi se vorrai
fornirmi una lista di fonti dove documentarmi ne sarò sinceramente
felice e così anche te avrai modo di confrontare le tue conoscenze con
qualcuno che potrà replicarti in modo appropriato>. sarò lieto di
fornirti quanto prima una lista di riferimenti utili, come con me ha
fatto Davide Del Giudice, che ringrazio ancora. ciao Luca
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/22 14:18
By: Enzo
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dok scritto: Bergame,
vedo con estremo piacere che stai facendo quello che avevi promesso
qualche post fa, di diventare un tosto interlocutore: <Anzi se vorrai
fornirmi una lista di fonti dove documentarmi ne sarò sinceramente
felice e così anche te avrai modo di confrontare le tue conoscenze con
qualcuno che potrà replicarti in modo appropriato>. sarò lieto di
fornirti quanto prima una lista di riferimenti utili, come con me ha
fatto Davide Del Giudice, che ringrazio ancora. ciao Luca Intendi
- io credo - non inviare privatamente a Bergame, ma pubblicare sul
topic una bibliografia delle fonti utili? faresti una cosa gradita a me e
penso a molti altri. Grazie Enzo
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/22 16:08
By: bergame
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Oh Enzo non cominciamo a spingere, rispettiamo la fila
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/22 16:37
By: Enzo
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bergame scritto: Oh Enzo non cominciamo a spingere, rispettiamo la fila O Bergame! faccio un po' il furbo!
cerco di approfittare! è un po' che provo a rincorrervi (dopo che avete
appitonato anche me), te Dok Marco Pisanino e gli altri, mi metto a
studiare i vari post, e quando mi sembra di essermi messo quasi in pari,
con un altro post o due chilometrici mi scappate in avanti e mi
cambiate di nuovo le carte in tavola! bisognerebbe che facessi come
Guido, ma ormai invece di un pomeriggio servirebbe un weekend o un
ponte! Enzo
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/22 17:49
By: bergame
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Enzo scritto: è un po'
che provo a rincorrervi (dopo che avete appitonato anche me), te Dok
Marco Pisanino e gli altri, mi metto a studiare i vari post, e quando mi
sembra di essermi messo quasi in pari, con un altro post o due
chilometrici mi scappate in avanti e mi cambiate di nuovo le carte in
tavola! bisognerebbe che facessi come Guido, ma ormai invece di un
pomeriggio servirebbe un weekend o un ponte! Enzo
Io lo dissi subito che questo topic sarebbe diventato un tormentone
Adesso stiamo andando oltre: sta raggiungendo il tonnellaggio di una
telenovela, e come in ogni serie che si rispetti, ogni tanto un colpo di
scena è d’obbligo ... Siamo tutti ansiosi di sapere cosa ci riservano
le prossime puntate (qui come emoticon ci vorrebbe un Vespone che si
frega le mani)
Ne approfitto per lanciare una proposta all’admin
(ammesso che abbia lo stomaco di leggerci): la navigazione nell’ormai
chilometrico topic sta divento laboriosa a causa della difficoltà di
raggiungere le pagine più vecchie. Propongo di mettere una finestrella
dove inserire il numero di pagina a cui si vuol saltare, oppure, nella
barra dei numeri delle pagine (in alto in basso) far si che i tasti
PREC-PROSS non facciano scorrere di una pagina avanti o indietro (che
tanto ci sono già i numeri in evidenza e ci si può spostare con quelli)
ma che facciano avanzare di 10 pagine in avanti o indietro (es. dalla
lista 15 ... 24 alla lista 5 ... 14).
A questo punto mi
immagino l’ira funesta dell’admin che starà gorgogliando: “oltre a
scodellare tutti i giorni il polpettone adesso lo devo anche affettare e
impiattare a dovere per i comodi dei Sigg. forumisti “
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Re:Altissimo - Sentiero della libertà ?
Date: 2012/04/22 21:52
By: dok
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Posts: 14
Re: Per tutte le altre cose che dici non posso risponderti nel
dettaglio causa ... Ignoranza però ho una perplessità di base: perché
cercare sentieri in basso ? Le descrizioni che ho letto parlano sempre
di Campiglia (alcune indicano anche la quota di 860mt) . La Armanini
parla del sentiero che da Antona porta a “Campareccia ed a Porneta
attraversava a mezza costa lo sperone della Tecchia ed entrava nel
castagneto di Campiglia”. Se si confronta questa descrizione con la
IGM25000 del 1928 (a pag. 13 ) si possono vedere chiaramente i sentieri
che collegavano Pruneta (cioè Porneta) con Campiglia. Si notano anche le
tracce basse delle case di quota 750 di cui parli te, però perché
scendere per poi risalire ? Per ragioni di sicurezza ? però anche il
percorso più alto da Campiglia non sembrerebbe tanto diverso per quanto
riguarda la possibilità di rimaner nascosti.
mi astengo dal commentare <la possibilità di rimanere nascosti>, credo di avere già dato... o
Bergame, mi pare che avevo già fatto notare che quella alternativa è (e
poteva essere) interessante per il fatto che permette di evitare il
tratto più scabroso del 188bis-casa del prete-casina dei cacciatori, che
è l'attraversamento del ventaglio di canali confluenti nel Fosso, che
si concentrano tutti lì, nel tratto dopo la casina dei cacciatori. è
evidente che non ci sei ancora stato, perché basta una pioggia per
rendere dimolto problematico il passaggio, figuriamoci neve-ghiaccio.
Quel breve tratto verrebbe bypassato risalendo con facilità anche in
invernale quella dorsaletta che si trova attraversando il canale nel
punto che ho indicato fino a incontrare il tratto marcato e ben
intagliato nel monte del 188bis (dove ricompaiono i segni vecchi
sbiaditi). tra l'altro questa può essere considerata anche una semplice
variante del 188bis a partire appunto dalla casina dei cacciatori, senza
riaprire una via più bassa nella selve di Campliglia dal punto di
discesa dallo sperone di Tecchia. altre varianti potrebbero essere
quelle più basse della IGM direzione Caprara, una delle quali mi pare di
avere inteso sia quella recentemente testata da Fabri e Pisanino, ma
non le conosco ancora del tutto. Quella volta percorremmo la traccia più
alta fino sul fianco ripidissimo di quella cascata sotto la Caprara, e,
seppure ben intagliata, la stretta cengia di passaggio in quel punto è
davvero poco raccomandabile in condizioni di terreno bagnato. ne
approfitto per chiedere ai massesi in ascolto: ma quel costone roccioso
che sovrasta il Fosso del Pozzone ha un nome (tipo: lo sperone di
Tecchia)? e quella notevole guglia dirimpetto al viottolo che scende nel
Fosso all'altezza delle casette dei pastori (a quota 750)? e ancora: si
può tranquillamente chiamare Fosso di Campiglia quello che sulle mappe
viene chiamato Fosso del Pozzone? bentornato Enzo! sìsì la lista datemi il tempo di prepararla ciao Luca
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