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Dar Es Salaam

Le giornate passano tranquille, in ottima armonia con quel che mi circonda. Non ho “grilli” per la testa se non quello di osservare tutto ciò che mi circonda. Qui alla missione è un porto di mare. Gente che viene e che và in un continuo ricambio di volti nuovi. La cosa simpatica è che prima e dopo pranzo e cena, ci si ritrova sotto alla veranda attigua alla sala da pranzo, a parlare, discutere e scherzare nel più variopinto dei modi, ma sempre con tono educato. D’altro canto, sotto questa veranda, hanno poggiato e poggiano tutt'ora le natiche ogni tipo di persona, dal dottore al manovale, dallo studente all’analfabeta. Sempre però in gioiosa armonia, ove nessuno è dissociato se non per suo volere. Stamani dopo che l’amico John mi è venuto a svegliare, siamo andati in centro (di cosa poi non so) città per comprare qualcosa, curiosare e farmi un po’ d’esperienza sul come bisogna comportarsi in questi luoghi. La visita con guida, si è rivelata ben presto assai educativa. Entrato in un loculo dalla parvenza di boutique nel provarmi una camicetta e liberatomi del marsupio cinto intorno alla vita, al momento del pagare, mi sono accorto che tutto il marsupio con affini, avevano preso il volo. Tanta meraviglia ma complimenti per il ladro. Voglio solo ringraziare il mio buon senso per l’aver tolto, dal funesto involucro la sera prima, tutti quegli oggetti e carte non utili ad una escursione cittadina. Fatta però eccezione per il passaporto, la patente di guida italiana e circa 50.000 £ in moneta locale. Povero Lupem, avevo già speso nei negozi precedenti. Nel pomeriggio sono andato a fare denuncia alla polizia con il prezioso John e un nuovo aggregato siciliano di nome Alessandro (studente in teologia) ed a cambiare nuovi soldi con la speranza che non vadano nelle tasche di sconosciuti. Alla polizia si è svolto un fatto insolito. Dopo aver detto di essere lì per la denuncia di un furto, è intervenuto un graduato che ci ha raccomandati per farci sbrigare subito la pratica, nonostante la presenza di ben altra gente ad aspettare, dicendo:
E’ gente scomoda, potrebbero crearci dei problemi!
Non ne ho conosciuto il motivo di tale frase, ma mi è molto tornato comodo. Un osservazione, se quella era una centrale di polizia, non oso immaginare di come siano le carceri. La sera è anche partito John per Torino. Deve fare uno stage di cinque settimane, ma riavrò presto occasione di frequentarlo in Matembwe. Ho sonno buona notte ed a domani o dopodomani, ciao. Un pensiero per padre Aldo Pellizzari, instancabile e sempre a completa disposizione.

 
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Ultima modifica: lunedì 08 ottobre 2007 21.06

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