Vagabond

 

 

Copertina

Capitolo 6
Il tormento di Matahachi
Honiden a diciasette anni
Capitolo 7
Addio, Takezo
Capitolo 8
Il villaggio Myamoto
Capitolo 9
Fidanzata
Capitolo 10
Le persone lasciate
Capitolo 11
Oni maligno

 
 
         
Secondo volume

"Per la prima volta nella mia vita ho ucciso degli uomini.
Ho diciasette anni ormai sono un uomo adulto"

Notte, Matahachi non riesce a dormire ripensado allo scontro contro i nobushi. Entra nella camera di Oko, che sta dormendo, ed inizia i primi approcci sessuali. La donna, svegliatasi gli chiede

"Quale sei?"
Che significa quale? Mi sta chiedendo se sono io o Takezo? cioé significa che uno di noi le va bene ma l'altro no. È così?
"Sono Takezo"

Matahachi ha capito che Oko è attratta più da Takezo che da lui e, sebbene cerchi di infondersi sicurezza ripensando alle proprie eroiche gesta, alla fine non ha il coraggio di dire il proprio nome ma dice di essere Takezo. Il preferito da Oko. La quale, sebbene abbia capito benissimo la vera identita' del ragazzo, non disdegna comunque una notte con lui.
La mattina dopo Matahachi si sente in colpa verso Takezo e verso Otsu (la fidanzata) a causa di ciò che ha fatto la notte precedente e comunica a Takezo la propria volonta' di ritornare al suo villaggio.

"Torniamo a casa, oggi. Partiamo per il villaggio Miyamoto, voglio vedere Otsu"
"Bene, fai così"
"Come? Takezo, tu non torni a casa? Forse tu pensi di rimanere da Oko-san?"
"No, ho lasciato il nostro villaggio con la promessa di non tornarci più. Da oggi in poi... voglio essere un vagabondo."

La scena si svolge al fiume, dove Takezo e Matahachi approffittano dell'acqua fresca per lavarsi, anche Akemi sciaqua alcuni panni. Mentre la conversazione ha luogo, alcuni uomini del clan Tsujikaze si dirigono al galoppo verso la casa di Oko in cerca di vendetta per l'uccisione del loro capo e dei loro compagni. Quando i ragazzi li scorgono si rendono improvvisamente conto che Oko è rimasta da sola e si precipitano verso la casa. Le intenzioni degli aggressori verso la donna sono delle peggiori, Akemi fa per seguire i due ragazzi ma questi la bloccano, dicendole di restare presso la riva del fiume, lontano dallo scontro. Vedendo Takezo allontanarsi di corsa verso la battaglia Akemi mostra la sua infatuazione verso il ragazzo

Io, Akemi, voglio venire con te.

Takezo distanzia ben presto Matahachi

Aspettami Takezo. Non lasciarmi, non andare avanti da solo.
Pensa Matahachi, mentre tenta di raggiungere l'amico. Takezo è così preso che non si accorge di nulla e quando arriva alla casa entra senza esitazione, sebbene sia gia' invasa dai nobushi. Al contrario Matahachi, vedendo quanti nemici ci siano da affrontare si blocca improvvisamente, restando lì, fermo, proprio di fronte alla casa ma ancora al riparo del bosco. Cerca automaticamente la katana con la mano ma si accorge di essere disarmato. Questo aumenta la sua esitazione, ora il ragazzo è combattuto fra la decisione di restare al sicuro e quella di entrare a combattere insieme all'amico.
Che sto facendo? Che cavolo sto facendo qui? Devo precipitarmi subito!! Potrò prendere una katana da qualcuno di loro. Lo so benissimo che la famiglia Tsujikaze non è che un branco di pesciolini. Non perdere la calma Honiden! Se ora rimango indietro rispetto a Takezo, sentirò di essere stato superato da lui per tutta la vita. Sta combattendo. Ieri anch'io ne ho ammazzati quattro. Siamo nati nello stesso anno e cresciuti insieme nello stesso villaggio. È assurdo che io mi senta inferiore al mio amico del cuore. Devo andare da lui! Mi precipiterò in quella casa e sconfiggerò i nobushi. Poi salverò Oko-san. Bene, vado dopo aver contato fino a tre. Uno, due... TRE!!

Matahachi si volta e scatta ma, invece di correre nella radura ed entrare in casa, sbatte contro il tronco di un albero. Non è ancora riuscito a superare il blocco che gli impedisce di uscire allo scoperto. In quel momento sente Oko chiamarlo.

"Mata-san!"
"Oko-san! Meno male che sei in salvo, Oko-san. Come sei scappata?"
"Non so perchè ma ho avuto un brutto presentimento. Non appena sono uscita di casa, loro sono entrati con la forza...mi sono salvata per un pelo."

Oko sta tremando e confessa a Matahachi che riusciva a rimanere calma di fronte ai nobushi solo perchè sapeva che Tenma era innamorato di lei poi, con sorpresa del ragazzo, si getta fra le su braccia e i due consumano un rapporto fuori dalla casa dove Takezo sta combattendo i nemici, chiamando ad alta voce il nome dell'amico e quello della donna, chiedendo se siano vivi.
Dopo aver ucciso anche l'ultimo nobushi, Takezo, esce dalla casa trafelato e sporco di sangue, mentre i corvi vengono attirati dalla presenza dei cadaveri. Nota il pettine di Oko a terra e capisce che l'amico è scappato con Oko e non tornera' al suo villaggio. Decide allora, contro quello che aveva affermato in precedenza, di tornare egli stesso al villaggio Miyamoto per portare alla madre di Matahachi la notizia che suo figlio è ancora vivo.

Villaggio Miyamoto. La vecchia madre di Matahachi sta lavorando nei campi quando uno dei nipoti accorre per darle la notizia di aver visto Takezo Shinmen entrare al villaggio. Gia' da questo dialogo si capisce che la mentalita' della donna viaggia su ferrei binari

"Oh, Heita. Hai finito il lavoro di oggi?"
"Non mi importa del lavoro, ascoltami nonna"
La vecchia tira un ceffone direttamente in faccia al bambino
"Ti ho chiesto se hai finito il lavoro di oggi. Gli uomini della famiglia Honiden sono sempre stati dei grandi lavoratori! Hai intenzione di disonorare questa famiglia?"
"Io, ho visto Takezo della famiglia Shinmen."

Appena sente il nome di Takezo, la donna si precipita a casa chiedendo di Matahachi ma nessuno l'ha visto. Secondo il ragionamento della vecchia, Takezo e Matahachi sono partiti insieme, perciò devono tornare insieme al villaggio. Visto che Takezo è tornato solo, questa è la prova inconfutabile che suo figlio sia morto e la donna giura vendetta al ragazzo. Il rancore di mamma Honiden è ulteriormente alimentato dalla convinzione che sia stato Takezo a traviare Matahachi e a convincerlo ad andare a combattere. Lei non riesce a immaginare futuro più adeguato per il suo discendente che essere a capo della famiglia Honiden e non concepisce che Matahachi abbia potuto scegliere diversamente se non sotto una maligna influenza esterna, quella appunto di Takezo. Perciò, anche quando finalmente si convince che Matahachi possa essere vivo, il suo rancore verso Takezo non cessera', vorra' la testa del ragazzo che porta la grande onta di tornare solo dal campo di battaglia, che ha strappato Matahachi dal suo futuro di erede della famiglia Honiden. Per ciò che riguarda la vecchia, Takezo merita la morte per questo, per non essere tornato al villaggio insieme al figlio.

Se Takezo non lo avesse incitato ad andare a combattere ora sarebbe gia' sposato e a capo della famiglia Honiden come erede. Quel maledetto Akuzo(Takezo). Non lo perdonerò se è tornato da solo.

Mentre si sta recando alla casa della famiglia Shinmen per accertarsi che Takezo sia veramente tornato da solo, la vecchia Honiden incrocia un gruppo di samurai in cerca del ragazzo per trarlo in arresto. Viene così a sapere che il ragazzo è ricercato per aver sfondato la porta di confine della regione Banshu e per aver ucciso gli inseguitori. I samurai inoltre confermano che Takezo è solo e che se il figlio, Matahachi, era veramente alla battaglia di Sekigahara, meglio lasciar da parte ogni speranza.
I samurai perquisiscono la casa della famiglia Shinmen che risulta essere vuota e la vecchia Honiden si offre di aiutarli, attirando Takezo in una trappola.

"Non si trova"
"È naturale, quell'akuzo ha ucciso un uomo a bastonate quando aveva tredici anni. L'ha ammazzato in un modo furioso. Dopo di che ha continuato a commettere tutto il male e la violenza possibili. Alla fine ha incitato mio figlio e l'ha trascinato sul campo di battaglia. Poi è sopravvissuto solo lui che non avrebbe dovuto."

Takezo non è in casa ma non si trova lontano, è infatti nascosto poco distante fra la vegetazione e ha gia' ucciso un samurai che lo stava cercando. Quando vede Otsu, la fidanzata di Matahachi e sua amica d'infanzia, percorrere il sentiero, le si para davanti all'improvviso. Scarmigliato comèè, sporco di sangue e fango, spaventa la ragazza che si lascia sfuggire un urlo, attirando l'attenzione dei samurai. Takezo è costretto a scappare in fretta, mentre Otsu si rende infine conto della vera identita' del ragazzo.

Il capo dei samurai si è stabilito al tempio Shippo, dove Otsu è cresciuta e ancora vive.

"Sono la madre di Matahachi Honiden, che incitato da Takezo ha partecipato alla battaglia e non è più tornato. Mi chiamo Osughi."
"E tu?"
"Sono Otsu."
"Ehi, presentanti per bene! È la fidanzata di Matahachi, mio figlio. Per cui anche lei odia Takezo come me e vuole vendicarsi. È così Otsu, no?"
"..."
"Vero?"
"..."
"Sei d'accordo o no? Cosa dici?! Di chiaramente di si!"
"Beh.."
"Come Beh?!. È un problema che tu ti comporti in questo modo visto che diventerai la moglie dell'erede della famiglia Honiden."

La simpatia di Otsu va tutta per Takezo, l'amico di infanzia. Intanto questi si è rifugiato sulle montagne che conosce molto bene e dove è braccato sia dai samurai che dalla gente del villaggio istigata da Osughi. Tuttavia è in netto vantaggio nei loro confronti. Fa anche il tentativo di avvicinare un abitante del villaggio per lasciargli il messaggio che Matahachi è ancora vivo e di riferirlo alla madre ma è inutile. Non viene creduto.
Decide allora di presentarsi di persona alla vecchia. Quando se lo vede davanti, Osughi lo attacca con un coltello ma viene presto disarmata. Takezo le dice che Matahachi è vivo ma non ha il coraggio di riferire che è scappato con una donna. Solo dopo varie insistenza della vecchia e per poterla convincere, si lascia sfuggire la vera ragione del perchè Matahachi non sia tornato. Osughi sembra credergli e gli offre un bagno caldo.
Intanto Otsu è al tempio e sta offrendo da bere al capo dei samurai che non si fa problemi di saltarle addosso, ripetendo alla ragazza che tanto ormai Matahachi è morto... Otsu però non è tanto propensa a subire e riesce a divincolarsi dalla stretta dell'uomo ubriaco e ad uscire.

Ho combinato un guaio?
(riferendosi al calcio in faccia che ha fatto svenire il capo dei samurai gia' ubriaco. Poi mentre corre fuori...)
"Accidenti, che paura che disgusto, Matahachi-san!! Matahachi-san? Il viso di Matahachi-san... non riesco a ricordarlo... perchè? Torna presto Matahachi-san"

Fuori, Otsu incontra il monaco suo tutore che, sebbene avesse capito benissimo le intenzioni del samurai, non aveva avuto la forza di opporsi al potente signore. Il monaco le porge due lettere che un corriere ha portato per lei.

Io non ho nessun parente, chi me le avra' mandate?

"Grazie alla mano del destino io sto con Matahachi. Mi sembra che lui sia preoccupato per lei, che ha lasciato al paese natio. Così non va bene, per il futuro di entrambi. Quindi d'ora in poi le chiedo di dimenticare Matahachi.
Oko."

"Mi dispiace Otsu. Dimenticami. Spero che tu sia felice.
Matahachi."

Mi sono ricordata del viso di Matahachi...

Alla notizia di essere stata lasciata per un'altra donna, Otsu ha una crisi isterica, si morde una mano, inizia a distruggere una delle pareti di carta del tempio, e finisce per sfogarsi sulla grande campana del tempio, gridando

"Chi è Oko? Chi è? Perchè? Matahachi sei un traditore! Maledetto!"

Nel frattempo, la madre di Matahachi ha chiamato i samurai, il capo compreso, e gli ha indicato la casa dove Takezo sta facendo il bagno, ignaro della trappola. Ma non è così facile prendere di sorpresa il ragazzo che, armato solo della sua katana di legno attacca senza esitazione i samurai e quando gli sbarrano la strada, attacca senza esitazione anche gli abitanti del proprio villaggio

"Siete dei vigliacchi, sia la madre che il figlio"
(Takezo a Osughi. Finalmente se ne è accorto ^_^!! N.d.R.)

"Takezo Shinmen mi piace. Oppone una resistenza ostinata, è violento e insolente. Per sopravvivere uccide gli altri senza nessuna pieta', senza esitazione e con tranquillita'"
(Il capo dei samurai)
"Che ne pensi della vita degli altri? Sei disumano, sei la vergogna del villaggio Miyamoto"
(Matu, vecchio abitante del villaggio)
"È un oni, un oni maligno, il tuo sguardo ci fa venire i brividi"
(abitanti del villaggio)

"Oni maligno... mi piace questo soprannome"
(Takezo)

Takezo riesce ad aprirsi un varco per fuggire di nuovo verso le montagne ma la sua fuga viene interrotta poco lontano dal bastone di uno strano viandante.

"È caduto in trappola, ah ah ah, è un daino o un cinghiale? Oh... è una preda grossa."
Si ricrede poi il viandante, quando vede Takezo e, guardandolo bene in volto aggiunge:
"Ma il suo fegato sembra piccolo."


Fine secondo volume
         
 

 

 
         
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