Rando Devole

 

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Albania: fenomeni sociali e rappresentazioni

                                                                  Il muro

                                            Quando l’abbiamo abbattuto non immaginavamo
                                            quanto fosse alto
                                            dentro di noi
                                            C’eravamo abituati
                                            al suo orizzonte
                                            E all’assenza di vento
                                            Alla sua ombra nessuno
                                            gettava ombre
                                            E ora siamo qui
                                            spogli di giustificazioni
                                                                                        Reiner Kunze

PARTE I

COMPORTAMENTI COLLETTIVI: PARADIGMI DI FOLLA

L’uomo può diventare allora oggetto di manipolazioni che orientano i suoi desideri e i suoi bisogni, che modificano i suoi comportamenti e persino il suo sistema di valori. Nessun dubbio che in ciò c’è un grande pericolo, per la società di domani e per l’uomo medesimo. Se tutti sono d’accordo nella costruzione di una nuova società posta al servizio degli uomini, ancora bisogna sapere di quale uomo si tratta.                             
                                                                                        Paolo VI

Le immagini degli albanesi infuriati che nei primi mesi del 1997, dopo il crollo delle società finanziarie, hanno protestato e poi hanno attaccato duramente le forze dell’ordine sono ancora vive nella memoria di ciascuno e passerà del tempo prima che i segni di distruzione degli edifici pubblici incendiati e saccheggiati si cancellino definitivamente.
Mentre le immagini dello scontro della folla con la polizia sono comprensibili e già viste in altri Paesi, quelle delle biblioteche in fiamme, delle università devastate, dei municipi fumanti, delle banche distrutte e delle caserme militari prese d’assalto rimangono senza precedenti e talvolta perfino inspiegabili e incredibili.
Attualmente in Albania, in merito a quello che è successo, convivono caoticamente fenomeni di colpevolizzazioni interne (ipotesi e accuse precise a soggetti o raggruppamenti politici) e fenomeni di colpevolizzazioni esterne (ipotesi e accuse precise sull’ingerenza da parte di Paesi terzi). Da notare dunque che le responsabilità si leggono esclusivamente in chiave politica. E’ una lettura parziale del fenomeno, che, sebbene importante e fondamentalmente vera, non si mostra esaustiva.
Tutto questo si svolge sotto la radiazione autogiustificativa della collettività che nel vittimismo e nelle sue stesse caratteristiche trova, o si illude di trovare, l’impunità e la purità.
Per capire in profondità bisogna gettare anche uno sguardo spassionato ai fenomeni collettivi e alle loro concrete espressioni, come la folla che abbiamo menzionato poc’anzi. Ma non bisogna sostare ingenuamente alla superficie delle sue immagini, bensì scendere nelle sue viscere, nel centro della sua energia che attacca e distrugge inesorabilmente la propria ricchezza, le proprie istituzioni, il proprio futuro, insomma se stessa. Lo sguardo deve penetrare all’interno di questo meccanismo sociale, fatto di individui, per capirne le ragioni, le funzioni e le ripercussioni. Occorre poi considerare le diverse espressioni della folla visto che spesso la sua lava scorre positivamente in percorsi legittimi.
Attribuire o ridistribuire responsabilità non è ovviamente il nostro intento, per quanto ultimamente sia diventato in Albania uno sport molto praticato. Riteniamo sia più ragionevole e conveniente tentare la comprensione del fenomeno alla radice.
Comunque sia, vivere in un contesto di continua proiezione di colpe significa rimanere imprigionati in un circolo vizioso perverso e senza fine, mentre se si esorcizzano le debolezze la magia si potrebbe rompere, in quanto esse non potrebbero fungere più da alimentatori di forze maligne, interne o esterne che siano.
Avrebbe tutta l’aria di un auspicio, ma non lo è. Si tratta di qualcosa di più: di impellente necessità. (Continua con i seguenti sottocapitoli)

1.1. DI MASSA IN FOLLA
1.2. FOLLE FESTIVE
1.3. LA FOLLA ORGANIZZATA
1.4. LA FOLLA SENZA TEMPO
1.5. INVISIBILITA’ ILLUSORIA
1.6. SENZA VIA D’USCITA
1.7. LA FOLLA IN EUROPA
1.8. LA FOLLA SEZIONATA
1.9. LA FOLLA SOTT’ACCUSA
1.10. UGUAGLIANZA E IMPUNIBILITA’
1.11. FOLLA ASSOLTA?
1.12. UNA POSSIBILE SALVEZZA

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