Monte Tricorno - Triglav (m 2863)
Alpi Giulie


 

 

L'ambiente:

Circondata dal Triglavski Narodni Park (Parco Nazionale del Tricorno), è la vetta più elevata delle Alpi Giulie e della Slovenia, particolarmente imponente sulla Val Vrata. La sua cupola sommitale, caratteristica e ben riconoscibile da quasi tutte le altre vette della Giulie, si ammira nella sua massima regalità dalla Sella Sovatna, che separa il Kriz e lo Stenar dal Bovski Gamsovec.
Questa montagna fu importante già nell'antica mitologia slovena (il nome di Triglav - Tre Teste - non si riferisce alla conformazione del monte ma al signore dell'acqua, dell'aria e della terra) ed a lei si riferiscono numerose leggende, come quella dello Zlatorog, il mitico stambecco dalle corna d'oro, pubblicata nel 1868 a Ljubljiana da Karl Deschmann.
La cima venne raggiunta la prima volta nel 1778 da Lorenz Willonitzer, Rozic, Matthaus Kos e Lukas Koroscek. "...Il 26 agosto, all'alba, partirono da Belo Polje. All'inizio a sinistra, poi quasi in diagonale da sud-ovest a nord-est, in cinque ore raggiunsero il Suhi Plas. Da quel punto il chirurgo Willonitzer sostiene di aver veduto la piana di Laibach e la valle di Mojstrana. Scrisse al barone Zois che era terribile guardar giù in quell'abisso da brivido. La neve vecchia gli appariva completamente verde; notò anche una sorgente dalla quale l'acqua sgorgava con grande fragore. Dallo spiazzo verde gli scalatori proseguirono lungo la cresta dello spallone Krederza salendo in direzione ovest fin sotto l'ultimo corno del Triglav in poco più di un'ora. Pare che il sentiero, in alcuni punti, fosse largo non più di un paio di scarpe e consistesse in pezzi di roccia frantumata. giunti sotto il terzo corno del Triglav, Willonitzer e i suoi accompagnatori esitarono. Calcolarono che per la cima del corno ci volessero tre quarti d'ora. Si fecero coraggio e raggiunsero la sommità del monte lungo la cresta del suo bordo settentrionale. Il tempo fu loro favorevole, senza vento e con un freddo sopportabile. Willonitzer trovò la cima della montagna tanto ampia da poter ospitare circa trenta persone. Non vi trovò tracce di una precedente visita umana...."
Così raccontava un contemporaneo dei primi salitori.
Il noto botanico, alpinista e scrittore giuliano Julius Kugy, invece, vi salì la prima volta nel 1875 e nel 1881 fece la prima ascensione per la parete ovest.
Nella conca carsica tra la cresta est ed il bordo della parete nord c'era un piccolo ghiacciaio, ora alquanto ridotto.

Il percorso:

Da Rudno Polje (m 1345), nei pressi di una caserma, si sale per strada bianca fino agli impianti da sci. Poco più avanti si prende un sentiero che risale con tratti ripidi la Zlata Voda fino alla Studorski Preval (m 1892) (h 2).
Da qui si perde un po' di quota e traversando in quota si raggiunge il rifugio Vodnikov Dom (m 1817) (h 1/ tot. 3).
Si prosegue in traverso fino alla Konjski Preval (m 2020). Lasciato a sinistra il sentiero che porta alla Dom Planika, si comincia a salire. In breve si arriva ad un altro bivio. Si lascia a destra il sentiero per la Kredarica e si continua verso nord ovest (tratti attrezzati) fino al Triglavski Dom (m 2515), il più alto rifugio alpino della Slovenia (h 2/ tot. 5). Scendere brevemente alla sella, da dove inizia la salita (detriti e roccia attrezzata con pioli, gradini scavati e qualche tratto di cavo) che porta sul Mali Triglav - Piccolo Tricorno (m 2725). Si segue ora la cresta molto aerea ma completamente attrezzata con cavi (qualcuno la chiama la schiena dell'istrice) che porta alla vetta con la caratteristica torretta metallica. (h 1.15/ tot. 6.15).

Discesa:

per la via di salita fin poco sotto il Mali Triglav, dove si devia verso destra per scendere al Dom Planika (m 2401), con discesa meno ripida ed attrezzata con cavi (h 1.45).
Dal rifugio per sentiero si torna alla Konjski Preval (m 2020), ripercorrendo quindi il sentiero dell'andata fino a Rudno Polje.
ore 4/4.30 dalla cima.


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