Monte Tinisa
"Sentiero naturalistico Tiziana Weiss"
Alpi Carniche - Gruppo del Bivera


dislivello: 730 metri circa
difficoltà: EE (un breve tratto attrezzato con cavo)
tempi: h 2.30
punto di partenza: rifugio Tita Piaz

come arrivare:
da est: autostrada fino a Carnia, poi per la statale in direzione Villa Santina, dove si svolta a sinistra verso il Passo della Mauria fino a superare Ampezzo. Si prende quindi sulla destra la strada che sale al Passo Pura, dove si trova il rifugio Piaz.
da ovest: dal Cadore si raggiunge e si supera il Passo della Mauria, si prosegue per una decina di km  oltre Forni di Sotto e si prede a sinistra la strada del Passo Pura.
 


L'ambiente:

la cresta del Tinisa costituisce un tratto dello spartiacque tra la Valle del Tagliamento e la Valle del Lumiei, l'imponente piramide rocciosa del monte, con i suoi 2120 metri, sovrasta ad occidente la conca di Ampezzo, a sud il Lago di Sauris, costituendo, con tre cime distinte (Ovest m 2120, di Mezzo m 2100 ed Est m 2080), uno dei più meridionali massicci delle Alpi Carniche.
Mentre sulla cima principale (Ovest) c'è un semplice ometto in pietra, sulla cima est si trova una grande croce ed una panchina metallica, che consente di ammirare la conca di Ampezzo; purtroppo tale cima è raggiungibile dal sentiero n° 240 (traversata del Monte Tinisa) che al momento è ufficialmente dichiarato inagibile. Dalla cima est la cresta cala poi bruscamente in direzione nord e si estende successivamente in direzione NE, attraverso il M. Tinisuta (m 1877), fin sopra il Passo del Pura.
L'escursione segue il sentiero naturalistico dedicato all'alpinista e naturalista triestina Tiziana Weiss, deceduta tragicamente nel 1978, all' età di 26 anni, durante un'ascensione sulle Pale di San Martino. L'Istituto di Botanica "l'Aquilegia" dell' Università di Trieste e la Comunità Montana della Carnia, oltre al sentiero, hanno avviato in zona un centro di studi ambientali presso la Baita Torino, destinato a corsi estivi per studenti universitari ed insegnanti di scuola media.
Il sentiero (C.A.I. n° 215 e n° 233) inizia nei pressi del Passo Pura, passa per Casera Tintina e quindi sale alle praterie delle creste sommitali, dando modo, attraverso 12 punti notevoli evidenziati da tabelle esplicative, di evidenziare alcuni aspetti relativi all'ambiente circostante quali geologia, flora e fauna. Coloro che vogliono approfondire queste tematiche, possono trarre maggiori informazioni dal libro-guida di Livio Sirovich e Fabrizio Martini, "Ambiente e cultura di una montaqna carnica - Il Tinisa" ediz. Lint 1993 che viene venduto anche presso il Rifugio Tita Piaz.
Percorrendo le creste, i panorami sono veramente ampi; da un lato si possono distinguere le Prealpi Carniche ed i gruppi dolomitici dei Monfalconi, del Pramaggiore e del Cridola, mentre dall'altro si domina la conca di Sauris con il lago ed alcune delle cime principali delle Alpi Carniche, quali Coglians e Creta Forata, che si profilano oltre i Monti di Sauris.
II ricovero Casera Tintina, recentemente rimodernato, offre la possibilità di dormire (in saccopelo) ad una decina di persone, è dotato di focolare, di impianto idraulico ed è aperto tutto l'anno.

Il percorso:

dai pressi del Passo Pura, passati due tornanti dopo il Rifugio Tita Piaz in direzione Sauris, si stacca sulla sinistra una larga pista forestale che si può percorrere con le autovetture per circa 500 metri fino a raggiungere un ampio parcheggio (m 1.390). Si prosegue a piedi iniziando a percorrere il sentiero "Tiziana Weiss", oltrepassando una zona erosa caratterizzata da rocce friabili quali gessi, argille e marne, poi, in salita, attraverso un bosco misto di faggio ed abete rosso uscendo poi sull'ampio pascolo dove sorge la Casera Tintina (m 1.495). Qui, nel mese di giugno, vi si trovano estese fioriture di botton d'oro, conferendo all'ambiente una decisa dominante gialla.
Poco più avanti, si abbandona il segnavia n° 215 per prendere sulla sinistra il n° 233, prosecuzione del sentiero naturalistico, che conduce direttamente al Malpasso di Tinisa. In salita si attraversa una fascia dominata dal pino mugo associato a bassi arbusti fra cui il rododendro, poi più ripidamente, con strette svolte, si supera la fascia degli ultimi larici, giungendo sul pendio detritico sottostante la fascia rocciosa. Una traversata in salita, attrezzata nel punto più esposto, ci porta al Malpasso di Tinisa (m 1960), intaglio il cui piccolo ripiano erboso e le rocce circostanti ospitano fioriture di genziana, soldanella alpina, orecchia d'orso e ranuncolo alpestre.
Ci troviamo davanti al bivio per salire la vetta del Monte Tinisa e chi desidera raggiungerla, dovrà affrontare in obliquo una parete attrezzata di una ventina di metri (I grado) che conduce ad un'ampia e ripida cresta prevalentemente detritica e, successivamente, un altro risalto roccioso che si supera attraverso un canalino agevolato da una fune metallica (I grado) dal quale si raggiunge brevemente la cima principale (m 2120).
Questo tratto, pur dotato di attrezzature in ottimo stato, fa parte del sentiero n° 240 ufficialmente dichiarato inagibile (tabella in evidenza - estate 2005), ed è soggetto a forte pericolo di caduta sassi, in particolare all'uscita del primo tratto attrezzato e lungo il canale d'accesso alla vetta, pertanto si raccomanda l'ascensione a persone che abbiano dimestichezza nel superare passaggi d'arrampicata, di dotarsi di casco protettivo e di procedere considerando le posizioni di chi precede e di chi segue durante la salita e soprattutto durante la discesa!

Discesa:

dal Malpasso si scende, per un breve tratto, sul ripido pendio detritico del versante sud per proseguire poi nuovamente in salita in direzione ovest poco sotto lo spartiacque. Ha inizio quindi il percorso di cresta, che si sviluppa in quota dando modo di osservare come la presenza del rododendro ferrugineo separa il versante sud, caratterizzato da pascolo continuo, dal versante nord colonizzato dall' ontano verde. Dopo aver toccato la Punta dell' Uccel di Tinisa ("rosa panoramica") con quota m 1983, si scende decisamente alla Forca di Montof (m 1822), autentico crocevia di itinerari. Si può ora proseguire lungo il segnavia n° 233, continuazione dell' itinerario naturalistico che, dopo aver attraversato delle ondulazioni di antico pascolo, rimonta la dorsale del Monte Cavallo di Cervia per poi scendere con ripide serpentine, oppure scendere più brevemente lungo il sentiero n° 215 che si ricongiunge al n° 233 immettendosi nella forestale poco distante dalla Casera Tintina. Dalla casera, per il percorso d'andata, si ritorna al parcheggio.

Guide:

A. De Rovere - M. Di Gallo
Alpi Carniche 2 - Guida dei Monti d'Italia
ed. CAI - TCI 1995

Cartografia:

Tabacco 1:25.000 foglio 02 Forni di Sopra e di Sotto - Ampezzo - Sauris

torna agli itinerari
home