Come arrivare:
dall'uscita autostradale del Lisert per la E70 e la statale 202 al valico di Basovizza. Si prosegue sulla E61, si traversa il confine sloveno-croato a Starod e si continua fino ad incrociare l'autostrada A7 che si prende in direzione Pula/Pola. Uscire per Pula/Pazin/Opatija e proseguire sulla D66, che costeggia il golfo del Quarnero, fino a Brsec/Bersezio.
L'ambiente:Il Monte Sisol si trova nel tratto terminale dei Caldiera, la catena montuosa che collega Passo Poklon e Monte Maggiore (Ucka) alla punta di Fianona, in quella parte d'Istria che biancheggia sul mare con i nudi calcarei cretacei, rare boscaglie di pini, frassini, carpini e querce, incorniciati di tanto in tanto dall'alloro e dal mirto della flora mediterranea.
All'alba della storia questa regione, denominata poi Liburnia, fu abitata dai Giapodi e dai Liburni, popolazioni illiriche. Dal 35 a.C. la zona divenna romana e vi fiorirono le città di Albona, Fianona, Velcera, Senis, Tarstatica (l'attuale Fiume-Rijeka). Da quest'ultima venne iniziato nel corso del IV secolo d.C. un vallo che doveva chiudere le porte d'Italia ai barbari, ma non impedì l'ingresso di popolazioni slave a partire dal VII secolo. La fusione di queste genti di origini latine e slave non venne turbata da una successiva immigrazione (fine del XIV secolo) di rumeni sfuggiti all'invasione turca.
Il percorso:
da Brsec (Bersezio - m 159), piccolo abitato arroccato su una roccia detta Velika Vrata (Grande Porta), all'uscita meridionale del paese, diparte un viottolo che in moderata salita porta in breve tempo ai casolari di Trepasko Selo. Si prosegue agevolmente su terreno alquanto pietroso per un sentiero che si presenta, sin dall'inizio, ampiamente panoramico. Accompagnati in primavera da un intenso profumo di salvia si arriva, dopo circa un'ora, ad un laghetto che serve da abbeveratoio per i muli, le cui tracce sono ben visibili lungo tutto il percorso. Da questo punto il sentiero si inerpica nel mezzo di una vegetazione un po' selvaggia, attraversando un ripido bosco di pini. Dopo aver incrociato diverse carrarecce tagliafuoco si affronta l'ultima erta costa che porta al valico dell'Osli Dol.
Raggiunta così la cresta la si segue verso sud in un continuo saliscendi (attenzione su alcuni tratti esposti), sino alla cima. Sul percorso in cresta notevoli le pittoresche finestre naturali di Provrtenice.
Dalla cima l'ampio panorama offre un'inconsueta vista sul mare, con le isole del Quarnaro, nonchè su Fiume con alle spalle il Gorski Kotar ed i Velebit, mentre sull'altro versante si vede tutta l'Istria continentale.
ore 2.30/3 da Brsec.
Discesa:
a) per la via di salita
b) organizzandosi con due automobili si puo' scendere a Plomin - Fianona: proseguendo per l'accidentata cresta, ora non più tanto marcata, si continua sino a quando è possibile portarsi più in basso, su terreno più facile con vista sull'azzurro del mare. In costante discesa su prato, insidioso per l'infinità di sassi che cela, si raggiunge il limite dell'altopiano proprio sopra Fianona e la sua antiestetica centrale termoelettrica a carbone. Da qui si prende un sentiero che scende al paese. La mulattiera che in breve porta a Fianona è la degna conclusione di un'escursione in ambiente estremamente vario ed interessante, con nulla da invidiare a molte ambite mete alpine.
ore 2 dalla cima.
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