Punta Santner (m 2414)
Gruppo dello Sciliar

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via: spigolo nord-ovest (Von Glanvell, Domenigg 1904)
versante: nord, nord-ovest
difficoltà: II, III, passaggi IV
sviluppo: 500 metri
tempi: ore 4.30 + 1.15 per l'avvicinamento
punto di partenza: Rifugio Schlernboden / Malghetta Sciliar (h 1 dall'albergo Bagni di Razzes / Bad Ratzes presso Siusi/Seis)

come arrivare:
autostrada fino a Bolzano nord, poi si seguono le indicazioni per Sciliar - Schlern e Castelrotto - Kastelruth. Da qui si raggiunge Siusi/Seis, dove si prende la rotabile che conduce al punto di partenza presso l'albergo.

 

L'ambiente:

Due guglie spuntano dal vasto altopiano dell'Alpe di Siusi: Punta Euringer e Punta Santner. Sono due vette sorelle, ma è la Santner, che dall'Alpe di Siusi esprime tutto il suo elegante slancio,  la preferita dagli abitanti della zona. Chiamata un tempo Punta Grande di Razzes, oggi porta il nome del primo salitore, Johann Santner, che riuscì a raggiungerne la vetta nel 1880. Impresa non da poco, per il padre dell'alpinismo altoatesino, che salì da solo vagando per due giorni alla ricerca dei punti deboli della guglia. Oggi la sua via viene seguita molto di rado, essendo esposta alle scariche di sassi, e si preferisce la via di Von Glanvell, più conosciuto quale primo salitore del Campanile di Val Montanaia.

 

 

La via:

Offre un'arrampicata divertente su roccia buona, con splendidi scorci panoramici sullo Sciliar e l'Alpe di Siusi. Pur offrendo difficoltà massime di IV grado non va sottovalutata per l'ambiente severo e le difficoltà di orientamento sia in salita che in discesa. Va prestata particolare attenzione al meteo e conviene partire presto al mattino, perchè lo spigolo è particolarmente esposto ai fulmini durante i temporali estivi.

Dal rifugio Schlernboden - Malghetta Sciliar (m 1726) s'imbocca una diramazione che prima sale nel bosco e poi traversa in direzione della Punta Santner. Avanzando tra i mughi si oltrepassano alcuni canaloni (solitamente accumuli da valanghe ad inizio stagione) giungendo all'attacco presso un piccolo pilastro con la scritta "Einstieg". h 1.15.

Si supera un caminetto e si sale per gradoni, poi verso destra, a raggiungere una pietraia (90 metri; II, III).
Si traversa a destra fino alla Forcella Nord; si prosegue ancora a destra per rocce facili e ghiaia verso la parete nord fino ad un grande chiodo cementato (50 metri; I, II).
Si sale un canale, si traversa per parete verso destra e si continua per gradoni fino ad un anello cementato (50 metri; I).
Si traversa sempre verso destra una decina di metri (II, III), quindi si punta verso una serie di camini sulla parete nord (50 metri; chiodo di sosta).
Ancora in traverso verso destra, si supera un caminetto e si arriva ad un'ampia terrazza alla base della serie di camini e fessure (50 metri).
Si sale per camino con blocchi incastrati (40 metri; 1 passaggio di IV).
Per un canale si raggiunge la base di una fessura (30 metri; II).
Si sale a destra della fessura per parete ben appigliata fino ad una terrazza sotto un diedro (30 metri; III, chiodo di sosta).
Si supera il diedro e si continua lungo un colatoio fino ad un altro diedro giallo (40 metri; III+, II, I).

Ci s'innalza lungo la gialla parete di destra raggiungendo un colatoio che si rimonta finchè diventa rampa (40 metri, II), che si segue per una cinquantina di metri fino ad affacciarsi sul versante ovest.
Si sale lo spigolo nord ovest per un centinaio di metri (II, III) fino ad una cengia. Sulla cengia, ad una decina di metri, si trova una sosta su ponti di roccia.
Si obliqua a sinistra, poi per lo spigolo su rocce ben appigliate (50 metri; III+).
Continuando lungo lo spigolo per una decina di metri, si raggiunge una cengia; da qui si va a destra qualche metro, poi si prosegue per lo spigolo fino ad un terrazzino alla base di una placca compatta (50 metri; III+; sosta con chiodi e clessidra).
Sulla sinistra si vede un vecchio telefono installato da goliardici arrapicatori; si sale la placca (passaggio chiave, chiodo) e, con splendida arrampicata, si guadagna nuovamente lo spigolo (30 metri; IV, IV-).
Continuando lungo lo spigolo si arriva in vetta (80 metri; III, II).

ore 4.30 dall'attacco.

 

Discesa:

pochi metri sotto la cima, sul versante che guarda Malghetta Sciliar, si trova il primo chiodo di calata. Sette corde doppie da 20-25 metri lungo un canale portano alla base della Torre Euringer. Da qui si procede sulla sinistra per tracce di sentiero e, dopo circa 300 metri, si arriva al fondo del canale, dove s'incontra un ancoraggio per una doppia di 20 metri. Poco più avanti un'altra calata di 20 metri (strapiombante) porta ad una forcella. Da qui si segue il canale di destra fino ad un mugo da cui si si cala per altri 20 metri. Si prende quindi un sentiero che, dopo alcuni metri in salita, conduce ad uno stretto camino. Con tre calate da 20 metri si raggiunge un largo canalone, che si segue fino ad incontrare il sentiero proveniente dalla Malghetta Sciliar.

In alternativa le guide hanno attrezzato anche un'altra via di discesa: dalla seconda doppia, anzichè continuare con le calate nei camini, esposti alla caduta di sassi, si scende a sinistra dove si trova il primo di sei ancoraggi. Con altrettante doppie si arriva al ghiaione tra la Punta Santner e la Punta Euringer. Percorso in discesa questo ghiaione per 150 metri, si traversa quindi a destra fino a ricollegarsi alla "normale" via di discesa.

ore 2.15 fino al rifugio.

 

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