Monte Chiadenis - Cjadenis (m 2454)

Alpi Carniche - Gruppo del Peralba

Traversata ovest - est

(salita per la "Via di Guerra" e discesa per la ferrata "CAI Portogruaro


 

Punto di partenza: parcheggio alle sorgenti del Piave (m 1815)
dislivello: 730 metri
difficoltà: EEA (via ferrata sia in salita che in discesa)

L'ambiente:

L'alta valle delle sorgenti del fiume Piave è nota quale luogo ameno, nonostante la strada che porta fino alla quota di 1800 metri. La mole del Peralba (Pietra Bianca, da cui anche il nome tedesco Hochweissstein) domina imponente, con la selva di torrioni che ne caratterizzano la parte ovest, a picco sulla sorgente da cui nasce il fiume "sacro alla Patria".
Nei pressi c'è il rifugio "Alle Sorgenti del Piave", mentre più in quota, a circa un'ora di cammino dalla strada, si trova il rifugio "Pier Fortunato Calvi", che con il vicino "Hochweissstein haus", in territorio austriaco, completa l'offerta di pernottamento in quota di questo gruppo che, pur facendo parte della Cresta Carnica, è sempre stato giustamente considerato a sè. Ne è infatti diviso dalle valli Fleons e Oregone da nord-est ad ovest, dall'ampio pianoro del Col Caneva a sud e dalla Valle Avanza a sud-est. L'aspetto delle grandi cime, formate in gran parte da candido calcare (da cui due cave ricavano marmo pregiatissimo) contrasta con le verdi ondulazioni di passi, altipiani e forcelle.
Oltre al Peralba, il Pic Cjadenis (m 2490) ed il Monte Cjadenis (m 2454) sovrastano la conca in cui si trova il rifugio Calvi (m 2164), e dal vicino Passo Sesis (m 2313) uno splendido panorama si apre sull'alta Val Fleons.


Inizio della ferrata CAI PortogruaroIl percorso:

Lasciate le automobili presso il parcheggio a quota 1815 metri, s'inizia a risalire la strada sterrata (sentiero 132) che porta, con svariati tornanti, nei pressi della cava di marmo, a circa 2000 metri. Qui si lascia la strada per il più comodo e breve sentiero "delle marmotte", che risale diretto fino al rifugio (h 1).
Si continua a salire per il sentiero a tornanti che conduce al Passo Sesis. Si piega quindi a destra per il sentiero 173 che, dopo una breve salita ed una ripida discesa, prosegue in traversata sotto la parete nord del Pic Cjadenis fino a raggiungere il "Falso Passo dei Cacciatori" a quota 2230 metri (h 1 - tot. h 2).
Dall'ampia insellatura (qui conviene indossare gli imbraghi) ci si dirige verso la parete in direzione sud-ovest, dove inizia la "Via di guerra", che si sviluppa dapprima in verticale, poi con una breve traversata in discesa porta nel colatoio che separa la III^ Torre del Pic Cjadenis dal Monte Cjadenis stesso. Lo si rimonta con qualche passaggio impegnativo fino alla forcelletta di cresta che separa le due cime citate. A questo punto si traversa verso sinistra (sud) quasi in orizzontale su cenge (in parte anche artificiali) sino a raggiungere un'altra forcelletta, dalla quale in breve alla cima (h 1.30 dall'attacco della ferrata - tot. h 3.30).


Discesa:

Si sviluppa lungo il versante nord-ovest, lungo la via ferrata "CAI Portogruaro". Inizialmente si percorre, quasi in orizzontale, la cresta sud-ovest, poi si comincia a scendere verso nord-ovest, dapprima in cresta, poi lungo lo spigolo di una grande rampa fino ad un canale, che si oltrepassa per arrivare ad una cengia. La si percorre verso destra fino a raggiungere una spalla erbosa, dalla quale si scende lungo alcuni canali e per rocce con zolle erbose, obliquando verso destra fino ad un'ampia cengia erbosa. Si scende direttamente lungo placche lisce (catene e cavo d'assicurazione) fino ad una cornice obliqua che porta alla selletta, dove si conclude la via ferrata, tra il Monte Cjadenis ed il cocuzzolo con resti di fortificazioni a breve distanza dal rifugio Calvi. Da qui si rientra per la strada dell'andata (h 2-2.15 dalla vetta al parcheggio).


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