|
dislivello: | m 650 circa. | |
difficoltà: | E |
|
tempi: | ore 4 complessive. | |
punto di partenza: | località “ La Fitta”. | |
come arrivare: da est: autostrada fino a Carnia, poi per la SR 355 in direzione Sappada, si prosegue verso San Pietro di Cadore, dopo una galleria sì svolta a destra in prossimità del Camping Valvisdende (cartello). Si risale la strada, che affianca il Torrente Cordevole, fino alla località Pramarino. Dopo ulteriori trecento metri circa sulla sinistra si trova il parcheggio da ovest: dal Cadore, strada per Sappada. Passato San Pietro di Cadore, prima della galleria svoltare a sinistra, poi come sopra. |
L'ambiente:
La Valvisdende, che si apre a ventaglio nel cuore del Comelico a monte di un breve raccordo vallivo con il corso del Piave, è considerata un autentico gioiello naturale, non solo del Comelico ma di tutto il Cadore. Il verde dei prati sulle larghe distese del fondovalle (Cima Canale, Pramarino, Pra della Fratta), insieme con l’ombrosa distesa delle alte abetaie che coprono le costiere a mezza quota, danno una sensazione armonica che si fonde magicamente nel silenzio della montagna, appena interrotto dal fruscìo delle molte e limpide acque che convergono verso la soglia dello scosceso finale.
La bellissima e rara flora alpina, particolarmente ricca all’inizio dell’estate, la fauna e gli endemismi del bosco, completano i grandi motivi d’interesse per questo straordinario ambiente.
Anche la morfologia e la geologia dei terreni concorrono all’unicità di questo luogo, sintetizzando gli aspetti tipici del Comelico: la bronzea dolomia principale dei Longerìn, le arenarie e gli scisti, verdi di pascoli della catena di confine, il bianco calcare del Peralba, la grigia dolomia del Gruppo del Rinaldo.
Lo stesso ambiente umano del Comelico vi è ben rappresentato, con i suoi tipici stàvoli sistemati come autentici villaggi estivi. Lo spettacolare panorama che si offre ai nostri occhi dalla Casera Campobon spazia da ovest ad est con un susseguirsi di cime che incoronano la valle e che impreziosiscono ulteriormente il magico e candido silenzio dell’ inverno.
La Cima Palombino, le Crode del Longerìn, il monte San Daniele, il monte Schiaron, il gruppo del monte Rinaldo, il monte Peralba fino al lontano gruppo delle Terze di Sappada ci accompagneranno nella parte terminale del percorso, allietandoci con la loro presenza gratificando l’impegno (non eccessivo) richiesto dall’escursione.
Il percorso:
Dal parcheggio ci s'incammina su comoda strada carrozzabile verso la Val di Londo, seguendo il corso del torrente omonimo fino al Bivio Ciadon (1438 m), che si raggiunge in circa un’ora di marcia. Al bivio si svolta a destra seguendo il segnavia n° 170 e ci s'inoltra nella Val Dignàs, attraverso la quale si arriva alla Casera Dignàs dopo un’altra ora di cammino percorrendo parte del “sentiero delle malghe”. Sempre seguendo la comoda strada carrozzabile si prosegue fino al bivio che porta alla Forcella Dignàs, che s'ignora per proseguire sul sentiero principale (1828 m) che adesso percorre una zona più aperta e panoramica salendo alla Casera Campobon ( 1941 m ), nostra meta finale che si raggiunge in circa un’ora e quindici minuti di cammino dalla Casera Dignàs. Tutte le casere della Val Visdende, di proprietà regoliera, offrono possibilità di ricovero estivo di fortuna, non essendo aperte nella stagione invernale.
Guide:
A. De Rovere e M. Di Gallo
Alpi Carniche vol. II - Guida dei Monti d'Italia
ed. CAI - TCI 1995
Cartografia:
Tabacco 1:25.000 foglio 01 Sappada - Santo Stefano -Forni Avoltri
torna agli itinerari | home |