Anello di Cima Dodici
Prealpi Venete - Altopiano di Asiago



dislivello: 1250 metri circa in salita, altrettanti in discesa intervallati (max dsl in salita 400 metri)
difficoltà: E
tempi: h 4 alla cima, h 6 il ritorno; tot. h 10 circa
punto di partenza: rifugio Cima Larici (m 1658)

come arrivare:
da Asiago si percorre la S.S. 349 che conduce al Passo di Vezzena. Oltrepassata l'Osteria del Ghertele s'imbocca sulla destra la strada che, con una serie di tornanti, conduce agli impianti sciistici dei Larici ed al rifugio.
 

L'ambiente:

Cima Dodici o Ferrozzo, con i suoi 2.341 metri di altezza, è la massima elevazione della provincia di Vicenza. Il nome Cima Dodici deriva dal fatto che la cima è esattamente a mezzogiorno rispetto a Borgo Valsugana. L'ascesa a Cima Dodici partendo dal Rifugio Malga Larici e percorrendo quindi le cime Larice, Kempel e Portule , peraltro quest'ultima facoltativa, (in pratica la seconda linea difensiva austro-ungarica ) è una salita non difficile ma lo diventa in presenza di condizioni meteo avverse (in particolare in caso di nebbia); tuttavia trattandosi di un'escursione abbastanza lunga, anche per il rientro, è richiesto un buon allenamento. Si attraversano i luoghi più solitari dell'altopiano, fuori stagione si “rischia” di camminare per l'intera giornata senza incontrare essere umano. E' il grande fascino di queste lande così lontane dalla frenesia delle piazze cittadine dell'altopiano.
L'ambiente è molto desolato, dominano grandiosamente le caratteristiche carsiche. Vi sono vasti campi rocciosi intervallati da profonde doline, numerosi si aprono pozzi e grotte, oltre ai ricoveri scavati durante la guerra. La vegetazione è formata quasi esclusivamente da estesissimi, ed intricati, mugheti.

Il percorso:

Partendo dal Rifugio in direzione Nord s’inizia a salire attraverso gli ampi pascoli della Pontarina e, attraversando un bosco di larici con ampie radure, è possibile incontrare qualche capriolo. Arrivati a Bocchetta Larici si imbocca il sentiero di cresta che proviene da Porta Manazzo e arriva alla Busa del Kempel. Si tratta proprio di una bella traversata in cresta che, mantenendosi costantemente presso il crinale tra la Valsugana e gli Altopiani , raccorda con qualche saliscendi parecchi sentieri che salgono dai due versanti . Per salire alla cima del Portule si deve affrontare un pendio piuttosto ripido ma ne varrà sicuramente la pena perchè il Portule è uno dei balconi più panoramici dell'Altopiano e inoltre l'ambiente poco frequentato e ridivenuto selvaggio offre l'opportunità di incontrare ovunque resti di opere belliche ma anche varietà floristiche e faunistiche.
Proseguendo con modesto saliscendi in prevalente direzione N-E e dopo aver costeggiato a Sud il Monte Trentin, si raggiunge Cima XII , aggirandola da S-E.
Questa è la cima più elevata dell'Altopiano dei Sette Comuni e da qui si gode una incantevole panoramica veduta a 360° sull'Altopiano, verso i Lagorai, le Pale di S.Martino, il Gruppo del Brenta, l'Ortles, la Pianura Veneta, il Mar Adriatico. Qui ci sono due croci :una di legno posta in territorio vicentino,una metallica in territorio trentino.

 

Discesa:

Nella discesa al Bivio Italia si procede in un ambiente ricco di testimonianze belliche e storiche, e in spazi sempre più aperti e severi dove, meglio che altrove, si possono osservare i fenomeni di modellamento dell'acqua sulle rocce. Al Bivio Italia, possibilità di scendere a Malga Galmarara (m 1614) attraverso l'omonima valle seguendo il sentiero 830. Ma il sentiero 830 continua anche in direzione di Campo Gallina seguendo la Karl Strasse, che fu un'importante arteria di rifornimento alla prima linea austriaca. Proprio in questa direzione si arriva all'interno della conca di Campo Gallina, meglio conosciuta come “I monumenti”, dominata dall'imponente “monumento agli eroi”. L'evidenza dei resti materiali dei baraccamenti , dell'ospedale da campo e delle altre numerose opere testimonia l'importanza di quello che fu sicuramente uno dei principali centri logistici austriaci, già sede del Comando della 6^ Divisione di fanteria. Questa zona è stata recentemente risistemata ed è quindi possibile avere una chiara idea delle dimensioni di quella che fu , durante la Prima Guerra Mondiale, una vera e propria “piccola città” realizzata a quasi 2000 m di altezza. Da qui si lascia la Karl Strasse a favore della Erzherzog Eugen Strasse, un'altra importante arteria di servizio per i combattenti austriaci, che porta dapprima a Bocchetta di Portule e quindi, con un ampio giro, nella Val Renzola a concludere l’escursione alla Malga Larici di Sotto, da cui in breve lungo la strada al rifugio di partenza. A Bocchetta di Portule , con una breve deviazione sulla sinistra , è possibile visitare l'imponente postazione in galleria (realizzata dagli italiani e successivamente ampliata dai genieri austriaci) con i resti della cisterna d'acqua, della capacità di 80 mc, che veniva rifornita direttamente dalla sottostante Val Renzola e la stazione di transito della teleferica che dal Ghertele, attraverso i Larici e la Bocchetta Portule, raggiungeva la cima del Corno Verde.

 

Bibliografia:

Guida ai paesi, alla natura, alle tradizioni dell’Altopiano di Asiago
Edizioni Demetra
Luigi Baretta- Silvia Marchetto
pagine 111

Altopiano di Asiago - escursioni
Cierre Edizioni
Rigoni Patrizio
pagine 189

Altopiano di Asiago in mountain bike.
26 itinerari tra Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana, Rotzo
Edizioni Ediciclo
Donato Pappagallo, Silvio Sarzo
pagine 136

 

Cartografia:

Kompass K 623 - Altopiano di Asiago 1:25.000


 
 

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