Punto
di partenza |
Colla Melosa (1540 m), situata in alta
Val Nervia e
raggiungibile (tramite strade asfaltate che convergono alla Colla
Langan)
sia da Ventimiglia attraverso Dolceacqua e Pigna, sia da
Arma di Taggia
per Molini di Triora. Sul valico è aperto il nuovo Rifugio F.
Allavena,
del CAI di Bordighera, che offre servizio di alberghetto. |
Descrizione |
Dalla Colla Melosa si imbocca la strada sterrata che si
dirige in falsopiano verso l'anfiteatro formato dal Monte Pietravecchia
(2038 m), dalla Cima della Valletta (1981 m) e dal Monte
Grai (2012 m) con l'evidente Rifugio omonimo poco sotto la vetta.
Dopo circa 500 m, un cartello di legno indicante il "Sentiero degli
Innamorati"(!) segnala un sentierino poco evidente che procede
dapprima in piano e, successivamente, in ripida discesa (corde metalliche)
fino ad attraversare l'alveo roccioso di un ruscello; risaliti dall'altra
parte (nuove corde metalliche) si entra nel bosco e si continua fino a
confluire nel sentiero principale, proveniente sempre dalla strada
sterrata ma staccante molto più avanti del nostro sentierino (h
0,40).
Usciti dal bosco, si apre uno stupendo panorama sull'alta Val Nervia,
mentre si cominciano a costeggiare le imponenti pareti calcaree del Monte
Pietravecchia. Mentre l'esposizione continua ad aumentare (ma il
sentiero si mantiene quasi sempre molto ampio), si entra nella forra
compresa tra il Pietravecchia e il Monte Toraggio
(1973 m), la Gola dell'Incisa, di cui si raggiunge la forcella
sommitale (1685 m) attraverso un percorso spesso scavato
nella roccia a strapiombo e con una serie di tornanti finali (h
2).
Di qui, mantenendosi sempre sul versante Est (cartello indicatore) si
procede a mezza costa sui pendii rocciosi del
Toraggio (qualche corda metallica nei tratti più
esposti) fino ad
uscire su di una sella che permette il passaggio sul versante
Sud della montagna, ricco di pascoli (h 3). A questo punto,
raggiunto il bivio con la variante proveniente dalla Gola di Gouta (più
faticosa e meno interessante), si riprende a salire fino all'esile Passo
di Fonte Dragurina (1810 m, h 3,30) da dove si vede il ripido
pendio finale del Monte Toraggio. Tenendosi sulla sinistra e
seguendo un erto sentierino, si arriva in breve sulla Vetta
Occidentale (1973 m, h 4), su cui sono poste una croce metallica e
una madonnina, da cui si gode un superbo panorama;
bella vista anche sulla parete
Sud del Monte Pietravecchia. Traversando invece verso destra per labili tracce e
rimontando le ultime roccette, si giunge alla Vetta Orientale, di pari
altezza (croce di legno). La traversata tra le due vette, che distano
circa 250 m, per la cresta è fattibile ma aerea ed esposta (passaggi di
II - III). Tornati al Passo di Fonte Dragurina, si passa sul versante
francese prima con un passaggio esposto
(corde metalliche) e poi attraverso un lariceto stupendo con bella vista
sulla Val Roya. Si arriva così nuovamente alla forcella al sommo della
Gola dell'Incisa, già raggiunta precedentemente ma dall'altro versante;
da qui, proseguendo sul brullo versante occidentale del Monte
Pietravecchia e successivamente sul boscoso versante Nord, si raggiunge
con lieve salita il Passo della Valletta (1909 m, h 1,30 dal
Passo di
Fonte Dragurina) da cui si ha una bella vista sull'alta Val Nervia e sulla
Colla Melosa. Si incrocia qui nuovamente la sterrata che, partendo dalla
Colla Melosa, arriva in cima al Monte Pietravecchia (h 0,30 fino in vetta)
e la si segue verso sinistra fino a un bivio: il tronco sinistro raggiunge
in breve il Rifugio Monte Grai, da cui un sentiero riporta alla
Colla
Melosa (h 0,40 dal bivio), quello destro, con lunghissimi tornanti, scende
anch'esso alla Colla in circa h 1. |
Tempo totale |
h 6,30 - 7,00 |
Difficoltà |
EE
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Dislivello |
complessivamente circa 800 m |
Ultimo sopralluogo |
settembre 2000 |
Commenti |
Periodo
consigliato: metà maggio - metà ottobre.
Itinerario senza difficoltà di rilievo ma
piuttosto lungo; attenzione all'eventuale presenza di ghiaccio lungo i
canaloni del Sentiero degli Alpini. |
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