Punto di partenza |
Prato
Ciorliero 1951 m, raggiungibile da Mondovì attraverso Cuneo,
Caraglio, Dronero e la Val Maira; giunti alle prime
case di Acceglio (1220 m), una diramazione asfaltata sulla sinistra
si inoltra nel pittoresco Vallone di Unerzio e lo risale, lasciando
via via in basso al centro del vallone vari agglomerati di case (Gheit
1372 m, Chialvetta 1494 m, Pratorotondo 1639 m, Viviere
1713 m). Nella borgata di Pratorotondo sono siti il piccolo Rifugio
Unerzio e una colonia estiva. Dopo Viviere, la
strada diventa sterrata e, superato uno stretto tornante (eventualmente
parcheggio), prosegue alquanto dissestata, supera un ponticello (1839 m),
da cui si stacca la mulattiera per il Colle della Scaletta, e giunge fino all'ampio posteggio posto
all'inizio del bel ripiano prativo di Prato Ciorliero, posto in un
bell'anfiteatro di cime rocciose. |
Descrizione |
Dal parcheggio si
segue il sentiero, che si inoltra nell'amena distesa prativa, fino ad un
bivio; trascurato il ramo sinistro (diretto al Passo della Gardetta
2437 m), si prosegue verso destra, superando il rio su un ponticello.
Superato un gruppo di casermette in rovina, il sentiero inizia a salire
sul fianco sinistro idrografico del vallone, fino a raggiungere la
mulattiera proveniente dal ponticello a quota 1839 m posto sulla rotabile
a valle di Prato Ciorliero (possibile leggera variante). La
mulattiera prosegue ora in falsopiano nel rado bosco (splendida vista
"aerea" su Prato Ciorliero), finchè non inizia a salire
in una valletta alla base della Costa Denti. Trascurata verso quota
2100 m una diramazione a sinistra per il Colle Oserot (2640 m), si
continua a salire in un bel vallone dal fondo prativo, fino ad una
biforcazione: entrambi i rami si riuniscono più in alto, ma quello di
sinistra transita presso l'ultima preziosa sorgente (2200 m, h
0,45), per cui conviene approfittarne. Giunta ai piedi di
grandi pietraie, che sembrano sbarrare il vallone, la mulattiera piega
decisamente a destra e, attaccata una bastionata rocciosa, la supera per
un canalino franoso, cui fa capo il Passaggio dell'Escalon (2415 m,
h 1,30), posto al culmine della Costa
Denti, che immette alla testata dell'aspro Vallone Roccetta.
Bella vista sull'antico Ricovero dell'Escalon, visibile su una
balza rocciosa dominante il tratto già percorso, e, oltre il Passo
della Gardetta, sull'affilata Rocca la Meja (2831 m).
Proseguendo in leggera salita, il sentiero transita in una zona dove a
riposanti tratti erbosi si succedono aride pietraie, fino alla valletta
rocciosa dominata dal Bric Content (2722 m), su cui vigila una
casermetta. Un ultimo tratto di salita consente di raggiungere l'ampio Colle
della Scaletta (2614 m, h 2),
posto tra il Monte Vanclava (2874 m) a Nord e il Monte Scaletta
(2840 m) a Sud, che mette in comunicazione il Vallone Roccetta (Val
Maira) con quello di Puriac (Valle Stura di Demonte).
Divallando con discesa moderata, attraverso immensi blocchi rocciosi, la
mulattiera giunge presso un panoramico promontorio (h
2,10), da cui appare il grande Lago Superiore di Roburent
(2426 m), adagiato in un'ampia conca prativa alla base dell'omonimo colle
(2496 m). Una ripida discesa del sentiero, in questo tratto alquanto
scosceso, conduce sulla sponda settentrionale del Lago Superiore di
Roburent (h 2,30), dove sorgono
parecchie caratteristiche vecchie costruzioni seminterrate (localmente
dette "trune"). Dal lago è possibile seguire per un
tratto il sentiero che discende verso l'abitato di Argentera (1684
m), incontrando il Lago Mediano e quello Inferiore di
Roburent, più piccoli del Superiore; in questo caso, bisogna
mettere in preventivo una ulteriore perdita di quota di circa 150 m (h
0,15 dal Lago Superiore). Il ritorno si effettua per la
stessa via in h 2. |
Tempo totale |
circa
h 5 |
Difficoltà |
E |
Dislivello |
circa
900 m |
Ultimo sopralluogo |
giugno
2000 |
Commenti |
Periodo
consigliato: primi di giugno - metà settembre
Itinerario non molto faticoso, in uno dei più
bei valloni della Maira; caratteristico il Lago Superiore di Roburent, con
un grande promontorio erboso che si incunea circa a metà; attenzione alla
scarsità d'acqua durante l'itinerario (al lago l'approvvigionamento è
difficoltoso).
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