Cima Sud dell'Argentera 3297 m     

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Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza Gias delle Mosche 1591 m, raggiungibile da Mondovì attraverso Cuneo, Borgo San Dalmazzo e la Valle Gesso; giunti a Valdieri, si trascura la diramazione per Entracque e, superata la frazione di Sant'Anna di Valdieri, si giunge alle Terme di Valdieri (1346 m). Una stretta rotabile, nel primo tratto asfaltata, risale il Vallone della Valletta fino allo spiazzo del Gias delle Mosche; più avanti la strada si fa molto dissestata, per cui se ne sconsiglia la percorrenza con i normali automezzi.
Descrizione Lasciato sulla sinistra il sentiero che si dirige verso il Rifugio Bozano, si prosegue sulla strada sterrata (ex militare) fino ad un ripiano cosparso di grossi massi (Gias della Casa 1678 m, h 0,25) da dove, superato un ultimo dosso, si raggiunge il margine del vasto Piano della Casa (1740 m, h 0,45), un grande ripiano erboso circondato da imponenti cime rocciose. Arrivati al termine della rotabile (e trascurati i sentieri per il Colle di Ciriegia 2551 m e per il vicino Rifugio Regina Elena, visibile su un poggio al centro del vallone), si imbocca una mulattiera che si dirige in piano verso la testata della valle e, giunta nei pressi del Rio Ghiliè, inizia ad inerpicarsi sulla sinistra nel ripido Vallone dell'Assedras. In alto, appare già la sagoma del Rifugio Remondino, a cui si deve far riferimento. Superato il rio del vallone su un ponticello, si trascura il bivio a destra per il Colle del Mercantour (2050 m, h 1,30) e, superato nuovamente il torrente su un altro ponte, si continua a salire tra cespugli e pietraie ai piedi della Punta della Madre di Dio (2800 m). Arrivati ai piedi del cocuzzolo roccioso su cui è sito il rifugio, con un'ultima serie di tornanti il sentiero conduce al Rifugio Remondino (2430 m, h 2,30). Bella vista, alle spalle, su Cima di Nasta (3108 m), Cima Paganini (3051 m) e Serra dell'Argentera, con l'evidente canalone facente capo al Passo dei Detriti (3120 m), a cui si deve mirare nel prosieguo dell'itinerario. A sinistra si staglia imponente la catena della Madre di Dio, mentre a destra si eleva la più modesta ma ardita Catena del CAI. Sul versante opposto del Vallone della Valletta, spicca la zona di Fremamorta e di Bresses. Dal rifugio si segue una traccia di sentiero che si dirige verso la base dell'enorme colata di sfasciumi discendente dal Passo dei Detriti, tra la Cima Paganini e la Cima Genova (3191 m). Il canalone si risale per il suo centro (labile traccia) o, più impegnativo ma meno faticoso, sulle roccette di sinistra (fianco della Cima Genova) fino all'intaglio del Passo dei Detriti (3120 m, h 1,45 dal rifugio), sullo spartiacque Vallone Assedras (Gesso della Valletta) - Altipiano del Baus (Vallone della Rovina - Gesso di Entracque). Dal valico, splendida vista sul Bacino del Chiotàs, sulla zona del Rifugio Genova (la salita da questo versante è possibile ma più impegnativa, h 3,30 dal rifugio genova) e sul Gruppo del Gelàs. Dal Passo risulta visibile l'ulteriore tratto di salita da compiere, che prevede il percorso della cengia che sale in diagonale lungo la parete orientale della Cima Sud dell'Argentera (3297 m); con attenzione per via dell'esposizione (negli ultimi anni dovrebbe essere stata posta lungo la cengia nei punti più scabrosi una fune metallica) si raggiunge la base di un canalino discendente dalla cresta Est. Risalitolo per facili rocce, si segue la breve cresta verso destra fino in vetta (3297 m, h 2,30). Nelle giornate terse, panorama veramente eccezionale! Ritorno (attenzione!) per la stessa via e fino al Gias della Mosche in h 3,15.    
Tempo totale h 8,15 - 8,45
Difficoltà EA allenati (niente vertigini!)
Dislivello circa 1700 m
Ultimo sopralluogo agosto '94 (fino al Passo dei Detriti)
Commenti Periodo consigliato: luglio - metà settembre

Itinerario molto panoramico, ma che supera un forte dislivello in relativamente poco spazio, con conseguenti frequenti ripide salite; attenzione nell'ultimo tratto sulla cengia, soprattutto in caso di nebbia! Il percorso si svolge interamente nel Parco Naturale dell'Argentera, per cui è molto facile imbattersi in camosci o stambecchi (io ne ho visto uno al Passo dei Detriti).