Ora che abbiamo lo stampo, possiamo dedicarci alla riparazione vera e propria delle pale. Per fare ciò ho utilizzato un pezzo di stirodur, materiale che viene venduto nei negozi per l'edilizia, incollato come da foto 8.
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foto 8 |
foto 9 Con un cutter prima e con un tampone di carta vetrata sempre più fine poi, aiutandomi con le contro sagome dello stampo, ottengo la sagoma finale della pala ( foto 9). Spendo due parole sull'uso dello stirodur , ho scelto questo materiale per alcuni motivi secondo me importanti:
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A questo punto devo abbassare tutta la sagoma che andrò a rivestire di circa mezzo millimetro (che è lo spessore del tessuto di Carbonio) e per circa un centimetro sulla parte di legno ancora buono dell'elica ( foto10 e 11) questo per fare in modo che l'ancoraggio del tessuto avvenga su una zona dove sia ancora presente la continuità delle fibre, ed anche per non creare antiestetici scalini. Nota : questo sistema è valido, in questo caso, data l'esiguità della rottura. Se la parte mancante fosse stata più consistente sarebbe stato necessario effettuare quello che in gergo viene definita "cravatta". cioè si praticano dei fori di 3-4 mm passanti dal dorso al ventre della pala e si infila in ogni foro un roving di carbonio che, da una parte deborderà per circa un centimetro mentre dall'altra verrà fatto terminare all'estremità della pala. foto 11
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foto 10 |
foto 12 |
foto 13
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Una
volta raggiunta la sagoma finale, tolgo con il cutter un bordo di circa mezzo
centimetro, che riempirò con Roving di Carbonio ( foto 13) ; nella foto 12 come
si presenta la parte da riempire una volta posizionato nello stampo.
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Il Roving, a differenza del tessuto che ha una trama ed un ordito, ha tutte le fibre allineate ( quello che uso io 24000 fili !!!) e si presta bene a sopportare carichi agenti in una sola direzione. Nella foto 14 i tessuti tagliati Tessuto di Carbonio da 160 g/mq, tessuto di Vetro da 80 g/mq e per finire Roving di Carbonio NF24.
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foto 14
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Questa pagina è stata aggiornata il 23/06/07
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