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La Luna è il corpo celeste più vicino alla Terra e l'unico, finora, parzialmente esplorato dall'uomo, durante le missioni Apollo. É per noi l'astro più brillante in cielo dopo il Sole, anche se si tratta di luce solare riflessa. La luminosità apparente della Luna è 450000 volte minore di quella del Sole.
La Luna ha sempre affascinato l'uomo per la sua luminosità e per le variazioni periodiche del suo aspetto, le fasi.

Edwin Aldrin Jr, pilota del Modulo Lunare, posa per una fotografia con la bandiera USA.

La superficie lunare


La superficie della Luna è ben visibile a causa della mancanza di un'atmosfera. La sua massa, infatti, è pari a 73,5 miliardi di miliardi di tonnellate (7,35 1025 g), insufficiente per trattenere le molecole di un gas.
Questo provoca grandi sbalzi di temperatura sulla superficie del satellite: essa varia tra la notte e il giorno da -233 oC a +123 oC.

L'aspetto della Luna testimonia la grande importanza che hanno avuto gli urti meteoritici nel passato del nostro Sistema Solare. Già ad occhio nudo vi si possono distinguere regioni chiare ed altre piu' scure. In passato, le prime vennero impropriamente dette "continenti" e le seconde "mari", in analogia con la superficie terrestre.
In realtà i mari sono aree pianeggianti, più scure perché poste a quote inferiori a quelle più chiare. Il più grande dei mari lunari è l'Oceanus Procellarius (oceano delle Tempeste), due volte più esteso del Mar Mediterraneo. I mari si sono formati probabilmente per collasso di zolle di roccia sottostante.
I continenti sono invece delle zone pianeggianti in rilievo, dalla morfologia varia.

Sia i mari che i continenti sono cosparsi da una miriade di crateri, strutture circolari a fondo piatto e dai bordi in rilievo, del diametro di 30-40 Km. I crateri più grandi prendono il nome di circhi, e arrivano a diametri di 240 Km, con profondità fino a 5 Km.
I crateri e i circhi si sono formati per impatto di meteoriti sulla superficie lunare o, meno probabilmente, per fenomeni vulcanici. Sulla Luna, come su altri satelliti e su Mercurio, gli impatti sono stati particolarmente violenti perché i meteoriti non sono stati frenati dall'attrito di un'atmosfera. Essi avvengono tuttora, anche se con minore freequenza rispetto al passato.

Oltre ai crateri, sul nostro satellite si distinguono faglie e dorsali di lunghezza di decine di Km, cioé fratture della crosta con scorrimento di masse rocciose in senso verticale e orizzontale, formate forse durante il raffreddamento della Luna. Inoltre vi si trovano vere e proprie catene montuose che costituiscono le pareti dei mari, formate per accumulo di materiale ai bordi dall'impatto di grossi meteoriti. Le cime più elevate raggiungono i 9000 metri di altezza.

Impronta di un astronauta sul suolo lunare


Struttura e composizione della Luna

La Luna ha un diametro di 3476 Km e una densità media di 3.34.
La crosta lunare ha uno spessore medio di 68 Km, ed è composta di rocce di origine effusiva, soprattutto silicati di alluminio, calcio, ferro, magnesio e ossidi.
Questo testimonia che in passato il nostro satellite deve avere avuto una significativa attività vulcanica, anche se adesso essa è terminata.
La crosta ricopre un mantello roccioso dello spessore di 980 Km circa e un nucleo caldo del raggio di 700 Km. All'interno del mantello hanno origine i lunamoti, delle scosse sismiche di debole intensità.
La Luna non possiede un campo magnetico, ma potrebbe averlo avuto in passato, come testimoniato dal magnetismo di alcune rocce raccolte sulla sua superficie.

Molte delle rocce lunari sembrano avere età comprese tra 3 e 4.6 miliardi di anni.
L'origine del nostro satellite non è ancora nota. In passato si ipotizzò che si fosse formato contemporaneamente alla Terra dalla nube protoplanetaria, oppure per scissione di parte del materiale terrestre, o ancora che la Luna si fosse formata altrove e fosse poi stata catturata gravitazionalmente dalla Terra.
Secondo la teoria oggi più accreditata, un gigantesco impatto sulla superficie terrestre avrebbe causato la fuoriuscita di materiale dal suo interno; esso si sarebbe poi condensato per formare la Luna.