25 gennaio
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Sorge a Bologna la
Confederazione delle corporazioni sindacali fasciste.
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12 febbraio
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Sul "Popolo
d’Italia" Mussolini elogia gli studenti bolognesi che hanno
manifestato al grido di "Abbasso il Parlamento!".
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3 marzo
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A Fiume i fascisti
assaltano il Palazzo del governo e proclamano l'annessione della città
libera all’Italia.
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26 marzo
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Adunata e corteo di
20.000 fascisti lombardi a Milano.
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1 maggio
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Adunate fasciste a
Bologna e a Rovigo. Scontri con i socialisti in varie città: 10 morti. I
fascisti organizzano il crumiraggio contro gli scioperi dei ferrovieri.
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29 maggio
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I fascisti occupano
la Prefettura di Bologna (fino all'1.6).
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5 luglio
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I fascisti occupano
il Municipio di Cremona.
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12 luglio
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Squadristi romani
occupano Viterbo.
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13 luglio
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Spedizioni fasciste a
Cremona contro sedi socialiste e contro le abitazioni dei deputati Guido
Miglioli e Giuseppe Garibotti.
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17 luglio
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"Spedizioni
punitive" fasciste a Tolentino (Macerata) e nel Novarese.
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19 luglio
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Mussolini proclama
nel suo discorso alla Camera che i fascisti hanno deciso di prendere il
potere attraverso l'insurrezione.
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24 luglio
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"Spedizione
punitiva" fascista a Magenta (Milano). La tipografia milanese
dell'"Avanti!" devastata dai fascisti.
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26 luglio
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"Spedizione
punitiva" fascista a Ravenna: 9 morti tra gli antifascisti. Conflitti
a Rimini, Pavia, Biella.
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31 luglio
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In Puglia
"mazzieri" fascisti occupano il municipio di Andria e, a cavallo,
muovono alla conquista di Bari difesa dagli Arditi del popolo.
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2 agosto
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In risposta allo
sciopero proclamato dall'Alleanza del lavoro, i fascisti si scatenano a
Genova, Livorno, Ancona, Bari e in molti altri centri; a Parma non riescono
a passare per la decisa reazione dei lavoratori .
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3 agosto
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A Milano i fascisti
occupano Palazzo Marino, sede del municipio socialista, e distruggono la
sede dell'"Avanti!" (morti e feriti).
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13 agosto
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Il Partito fascista
costituisce un triumvirato per organizzare e dirigere l’attività armata
degli squadristi .
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20 settembre
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Mussolini, parlando a
Udine, ribadisce che vuole governare l’Italia.
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26 settembre
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Parlando a Cremona.
Mussolini afferma che i fascisti hanno "iniziato una marcia" che
non potrà fermarsi prima di aver raggiunto Roma.
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2 ottobre
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Squadre fasciste
"destituiscono" il sindaco sud-tirolese di Bolzano e costringono
alle dimissioni il governatore del Trentino-Alto Adige.
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8 ottobre
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Giolitti, a mezzo del
prefetto Alfredo Lusignoli, fa giungere a Mussolini una proposta di entrare
nel governo. Si avviano trattative.
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10 ottobre
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Il ministro della
Giustizia Giulio Alessio comunica le cifre delle illegalità fasciste dal
15.8.1922 al 22 settembre: 369 reati, tra cui 74 omicidi, 79 lesioni
personali, 75 violenze private, 72 danneggiamenti, 37 incendi.
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16 ottobre
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A Milano Mussolini
concorda con i quadrunviri Italo Balbo, Michele Bianchi, Emilio De Bono e
Cesare Maria De Vecchi i particolari della marcia su Roma.
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24 ottobre
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Grande concentramento
fascista a Napoli. Mussolini parla al Teatro San Carlo ("O ci daranno
il governo o lo prenderemo calando su Roma: ormai si tratta di giorni e
forse ore"), poi torna a Milano.
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26 ottobre
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I fascisti avvertono
il re Vittorio Emanuele III che. se il primo ministro Luigi Facta non si
dimetterà, entreranno in azione. Facta presenta le dimissioni.
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27 ottobre
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Il quadrunvirato
fascista si insedia a Perugia e, consenziente il prefetto, assume "i
poteri governativi per la provincia dell'Umbria". Inizia la marcia su
Roma. In tutta l'Italia, per ordini dal centro, le autorità civili cedono i
poteri a quelle militari, e queste a loro volta li passano ai fascisti.
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28 ottobre
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Facta propone di
instaurare lo stato d'assedio, ma il re rifiuta di firmare il relativo
decreto e invita a Roma Mussolini, per trattare.
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29 ottobre
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Il re incarica ufficialmente
Mussolini di formare il nuovo governo. Mussolini, da Milano, raggiunge Roma
in vagone letto.
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30 ottobre
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Mussolini si presenta
al re in camicia nera ("Porto a Vostra Maestà l'Italia di Vittorio
Veneto").
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31 ottobre
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Primo governo Mussolini
comprendente popolari democratici-sociali, nazionalisti, giolittiani,
uomini di destra. La Confindustria saluta soddisfatta il governo fascista.
A Roma vengono devastate sedi democratiche e di giornali antifascisti (Il
Paese, Epoca, Il Comunista).
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8 novembre
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Il Direttorio
fascista di Bari diffida i deputati massimalisti Arturo Vella e Giuseppe Di
Vittorio a continuare l’attività politica.
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10 novembre
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Primi atti del
governo fascista, tutti a favore dei grandi industriali: abolizione della nominatività
dei titoli azionari, revisione dei contratti per le forniture di guerra,
riduzione delle imposte di successione, cessione dell'esercizio dei
telefoni a società private. Ritiro del progetto di legge per la riforma
agraria presentato alla Camera dal governo precedente.
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16 novembre
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Mussolini pronuncia
alla Camera il discorso detto "del bivacco" ("Potevo fare di
questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli"), esplicito
preannuncio del regime di dittatura personale.
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24 novembre
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Mussolini ottiene
dalla Camera i pieni poteri fino al 31 dicembre 1923.
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15 dicembre
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Prima riunione del
Gran Consiglio del fascismo: si decide la costituzione della Milizia
volontaria per la sicurezza nazionale e la fascistizzazione di tutto
l'apparato statale.
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18 dicembre
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A Torino, gli
squadristi aggrediscono le organizzazioni popolari: 11 antifascisti uccisi,
decine di feriti gravi. Per tre giorni le autorità non intervengono.
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28 dicembre
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Nella riunione del
Consiglio dei ministri Mussolini "deplora" i fatti di Torino.
Nella stessa riunione viene approvata l'amnistia riguardante i reati
"commessi per un fine nazionale immediato o mediato", (ossia i
crimini fascisti).
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