LA
PROPAGANDA FASCISTA
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Le Sfilate <<La sfilata dei Fasci di provincia offre
uno spettacolo nuovo; si vedono passare, inquadrati ed ordinati, i forti,
stupendi contadini delle nostre campagne; volti severi di uomini, volti abbronzati
di giovani, contrassegnati dai nastri di valore di guerra, belli nel loro
portamento che fa spiccare la loro figura di forti, sani lavoratori. <<In questi uomini gagliardi che portano i
segni del duro quotidiano travaglio, si scopre quello che fu il valore
immenso, eterno, storico del miracolo fascista: aver ridato a questo popolo,
che forma la spina dorsale della nazione e che pareva travolto dalla follia
bolscevica, una sana coscienza nazionale ed un orgoglio inestinguibile di
razza>>. Emilio
Gentile
I riti erano un modo
per rendere percepibile alla massa i miti del fascismo, il senso comune,
il principio della gerarchia e della disciplina, il cameratismo delle
classi, l’estetica della militarizzazione, il populismo romantico,
lo spirito della romanità, il mito dello stato nuovo: tutti elementi
che, insieme con la pratica della violenza, il fanatismo delle credenze,
l’aspirazione al monopolio del potere politico, formarono, in modo
definitivo e permanente, la cultura e l’orientamento totalitario del
partito fascista. Gli aspetti organizzativi, i metodi di lotta, i
riti ed i miti costituivano un complesso unitario, su cui si fondava
l’unità e l’identità del fascismo. |
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