IL FASCISMO

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Slogan antifascista

Discorso del 3 gennaio 1925

Il regime fascista

Fu invece Mussolini a muoversi. Il 3 gennaio 1925 pronunciò alla camera un duro discorso, assumendo la responsabilità di ciò che era avvenuto: <<Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stata un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!>>. In tal modo ottenne il sostegno delle forze moderate, la quali continuavano a credere che il fascismo avesse svolto un utile funzione battendo le sinistre.

Il discorso del 3 gennaio fu la svolta verso la dittatura: subito dopo il governo prese severe misure contro le opposizioni, dal sequestro di giornali allo scioglimento di associazioni politiche considerate più pericolose. Nei mesi successivi furono approvate le <<leggi fascistissime>>, che avevano il compito di rafforzare i poteri del governo e soprattutto del presidente del consiglio, che prese il nome di <<capo del governo>> e non fu più indicato dal parlamento, ma nominato direttamente dal re.

Nel 1926 fu istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, che costituì il principale strumento del regime per la repressione giudiziaria. Comunque Mussolini cercava di prevenire più che reprimere e a questo scopo istituì la censura e anche la polizia segreta politica (Ovra).

Oltre a prendere provvedimenti preventivi e repressivi, Mussolini introdusse alcune riforme istituzionali. Nel 1923 per la formazione dei futuri giovani italiani fece approvare la riforma della scuola attuata da Gentile, che introduceva gli esami di stato. Nel 1928 fece approvare una legge che trasformò in un organo istituzionale il Gran Consiglio del Fascismo.

Mussolini preferì accentrare tutti i poteri nel governo, che egli teneva saldamente nelle sue mani, e al PNF furono affidati compiti propagandistici e assistenziali.

Nel 1928 fu approvata una nuova legge elettorale che toglieva ogni carattere di democraticità alle elezioni. Gli elettori infatti avrebbero potuto votare soltanto per una lista formata da candidati proposti da organizzazioni fasciste.

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