MANIFESTO DEGLI INTELLETTUALI FASCISTI

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Manifesto degli intellettuali antifascisti

LE ORIGINI

Il Fascismo è un movimento recente ed antico dello spirito italiano, intimamente connesso alla storia della Nazione italiana. Le sue origini prossime risalgono al 1919, quando intorno a Benito Mussolini si raccolse un manipolo di uomini reduci dalle trincee e risoluti a combattere energicamente la politica demosocialista allora imperante. La quale della grande guerra vedeva soltanto le immediate conseguenze materiali e lasciava disperdere se non lo negava apertamente il apertamente il valore morale rappresentandola agli italiani da un punto di vista grettamente individualistico ed utilitaristico come somma di sacrifici, di cui ognuno per parte sua doveva essere compensato in proporzione del danno sofferto, donde una presuntuosa e minacciosa contrapposizione dei privati allo Stato, un disconoscimento della sua autorità, un abbassamento del prestigio del Re e dell’Esercito, simboli della Nazione soprastanti agli individui ed alle categorie particolari dei cittadini ed un fenomeno di disgregazione sociale, di degenerazione morale, di egoismo ed incosciente spirito di rivolta ad ogni legge e disciplina.

Il Fascismo pertanto alle sue origini fu un movimento politico e morale. La politica sentì e propugnò come palestra di abnegazione e di sacrificio dell’individuo ad un’idea in cui l’individuo possa trovare la sua ragione di vita, la sua libertà ed ogni suo diritto; idea di Patria, come ideale che si viene realizzando storicamente senza mai esaurirsi, tradizione storica determinata e individuata di civiltà ma tradizione che nella coscienza del cittadino si fa personalità consapevole di un fine da attuare, tradizione e perciò missione.

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