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Ai monti Nava Cosģ ricordo mia madre sdraiata sul prato bambina quel profumo intenso di genziane questo odore derba schiacciata la brezza giocosa tra le foglie le mosche che non danno pace quel lezzo di vacca questo puzzo di sterco e fieno Tremezzo chissą che fa lą sotto lontano mentre l'osservo imponente dalla corona del Nava le mosche che ronzano sono lemblema della mia animica caducitą e subito torno lą ai prati fioriti della Valtellina terra che mi ha allevata nelle sue nutrici braccia quei profumi di montagna e i torrenti sassosi la resina di pino, la neve, le malghe il muggito dei bovi sui declivi estivi del duemila non avrei voluto uninfanzia migliore grazie mamma ora che non ci sei pił il tuo spirito č sempre con me ma pił di tutto le nostre alpi leducazione sana e libera che m'hai dato saremo sempre cosģ noi due come il vento impetuoso delle vette tu angelo ritrovato io quello perduto qui ad aspettare |