Un panoramico itinerario di tre giorni, lungo circa 50 km che da Breglia, attraverso le quattro valli, porta a Dasio, una cittadella sopra al lago di Lugano. Come abbiamo visto viene indicato con un tre barrato in rosso. Oltre ad offrire interessanti scorci paesaggistici, è un tragitto anche culturalmente ricco di storia e tradizione locale. Si incontrano infatti lungo il sentiero vecchi camminamenti militari, miniere, alpeggi e antichi villaggi contadini abbandonati. La zona è anche molto abbondante di corsi dacqua e disseminata di fontanelle potabili cui approvvigionarsi, non è quindi necessario appesantire il proprio bagaglio con acqua e viveri che sono facilmente reperibili in loco per tutto il viaggio.
Da Breglia a Malè: la prima tappa di 13 km percorre la val Senagra e tocca i monti Dosso, i monti Stanga e Tampiglia, attraversa il bosco di Varo, raggiunge numerosi alpeggi, cascine, fattorie e termina a Malè, un paesino a 1144 m.. Qui si può trovare meritato ristoro nelle locande della comunità dopo aver camminato per quasi sei ore.
Da Malè a Cavargna: la giornata successiva coinvolge la val Cavargna e i paesi di Vraccia, Oggia, Darni, Tecchio ove si possono ammirare anche miniere di ferro abbandonate e i resti di vecchie trincee della prima guerra mondiale. Proseguendo per la val Ruina, le grotte di Casdo di Burena, laccattivante val Piazza disseminata di caratteristici "mason", le fattorie ai monti Gromia e ai monti Carava fino al monte Collo di Vegna di Cavargna. Da qui verso la località monti Dosso giù per la val Segur lungo una antica "via crucis" si arriva alla caratteristica città di Cavargna (1071 m). Numerosi ostelli offrono rifugio ai turisti e in estate è agibile anche un campeggio. Non si avrà tempo per i divertimenti perché si avranno coperto circa 15 km marciando per otto ore di fila!
Da Cavargna a Dasio: lultimo tratto savvia da Cavargna per il "bosco sacro" verso la val Rezzo. Conduce allaffascinante santuario di san Lucio, lungo il confine italosvizzero, e scende alla madonna del Cepp fino allabitato di Seghebbia. Si continua poi per prà Marzio, Pralungo e vari alpeggi, giù per la val Riccola fino a Passo Stretto dove finisce la val Rezzo e ha inizio la Valsolda. Si scende lungo una mulattiera che permette la vista in avvicinamento del bacino del lago di Lugano. Si giunge a Rancò, Soldo e infine Dasio dove, dopo ben cinque ore di marcia, ha termine lultima fase dellitinerario. Da Dasio (580 m) è possibile prendere lautobus per Porlezza.
Naturalmente le tappe sono indicative e chi volesse può prolungare il tempo di percorrenza accorciando le ore di cammino. Se non si ha fretta è questa una buona opportunità per gustare lospitalità e la tradizione gastronomica dei nostri borghi prealpini, nonché la serenità dei rifugi più isolati.
Informazioni dettagliate si trovano nelle guide dellAPT, del TCI o altre pubblicazioni private.