Russell Crowe sulle riviste italiane... e non

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IL RESOCONTO DELLA PROBLEMATICA SORTITA ROMANA DEL GLADIATORE

A Roma ha fatto dannare giornalisti, fotografi e addetti stampa della Uip (la casa che distribuisce l'ultimo film di cui è protagonista) con il suo irriguardoso ritardo e l'atteggiamento da star tutto muscoli e sguardo truce. Ma sul grande schermo Russell rimane il gladiatore di sempre.
Quello che punta dritto al cuore del pubblico e agli angoli più nascosti della libido della sua parte femminile.
Alla presentazione italiana del film che gli ha procurato la terza candidatura all'Oscar si presenta con ben più del quarto d'ora accademico che si sarebbe potuto concedere al geniale professor Nash, il matematico schizofrenico la cui vita Ron Howard ha voluto raccontare nel suo A Beautiful Mind.
Tutti si chiedevano curiosi e furiosi dove si fosse cacciato. Qualcuno ha malignato che stesse smaltendo una sbornia notturna a suon di russate nella miglior suite dell'albergo della zona di Trinità dei Monti. In realtà mentre gli addetti stampa della Uip cercavano di tenere a bada il cambiamento del colore dei propri capelli e le furie di giornalisti e fotografi (che l'hanno poi accolto a macchine fotografiche chiuse suscitando una fredda risata e un secco battimani dell'attore rimasto in posa quindici lunghi secondi prima di accorgersi di quello che stava accadendo) Russell si godeva il bel sole italiano tra i Fori imperiali che - ha poi confessato - non aveva mai visitato.
Col suo completino blu, la sua barba folta e i capelli lunghi con ricci scomposti da allontanare continuamente con la mano si concede poi alle domande sfoggiando un grandioso paio di occhi azzurri: difficile non perdonargli qualunque cosa.

E' alla sua terza nomination all'Oscar. Come si sente ?
Non sento particolari pressioni. Sono molto onorato, ovviamente, ma ho già vinto un Oscar, non ho bisogno del secondo. Sono però molto contento che A Beautiful Mind sia valso a Ron Howard la sua prima nomination.

Dopo L.A. Confidential ha sempre interpretato tutti ruoli di personaggi vulnerabili.
Tutti noi siamo vulnerabili e io amo questo aspetto dei miei personaggi. Li scelgo forti, ma non invincibili.
D'altronde io posso interpretare un film solo se sono coinvolto emotivamente dalla sceneggiatura. E in genere mi capita soltanto una volta su quaranta copioni che vengono sottoposti alla mia attenzione.

A Beautiful Mind semplifica alcuni aspetti della vita di John Nash. Alcuni effetti della sua schizofrenia per esempio, e poi non accenna alla sua presunta omosessualità. Ha avuto anche lei un ruolo nella stesura della sceneggiatura ?
Ha magari preferito non inserire certe sfumature della personalità di Nash nel personaggio che stava per interpretare ?
Assolutamente no. Ogni film tratto da una biografia è terreno minato. E' ovvio che si facciano delle scelte, che si scartino degli aspetti, visto che non si tratta di un documentario.
Quello che sappiamo noi di Nash è che si tratta di un genio caduto nella follia, che riesce a vincere un Nobel grazie anche all'aiuto di una donna con la quale condivideva un amore profondo.
Gli autori del film hanno voluto raccontare proprio questo. La vera essenza del film è che si tratta (e questo lo dice in un perfetto italiano......) di una grande storia d'amore.

Pensa che A Beautiful Mind verrà messo sul mercato anche in versione DVD?
Credo proprio di sì. Ormai i DVD sono entrati nelle case di tutti. E' il modo migliore dopo la sala cinematografica per vedere bene un film. Le immagini e le musiche a cui io tengo in maniera particolare raggiungono effetti molto simili alle riproduzioni delle migliori sale cinematografiche. Io stesso possiedo una vasta collezione di film in versione DVD. Mi servono per convincere le ragazze a salire da me dopo una cena romantica. Scherzi a parte.....Molti DVD contengono anche interessanti notizie sulla realizzazione dei film e sulla storia che viene raccontata. Credo che anche per quanto riguarda A Beautiful Mind sarà così.

Ha progetti cinematografici per l'imminente futuro ?
Sarò presto sul set di un film diretto da Peter Weir ambientato nell'800 e tratto da un testo di Peter 'O Brien. E poi vedrà presto la luce il mio primo film dietro la macchina da presa, Long green shore. Racconta la vicenda umana dei soldati australiani inviati a combattere nel Pacifico alla fine della seconda guerra mondiale. Ma non è un film di guerra, piuttosto un film sull'arroganza del governo che mandò a morire i suoi figli migliori. Il mio personaggio sarà quello di un colonnello cattivissimo. Non potevo che affidarlo a me stesso.


A Beautiful Mind
Paramount
Regia Ron Howard
Con: Russell Crowe, Ed Harris, Jennyfer Connelly
Origine: Usa 2002
Durata: 136 minuti

John è ammesso all'Università di Princeton per la specializzazione post lauream in matematica. Fin dal suo primo giorno mostra insofferenza nei confronti dei convenevoli sociali e delle lezioni che diserta per dedicarsi alla ricerca di quella che lui chiama l'idea originale.
Dopo la sua specializzazione incontra Alicia che ben presto sposa.
L'idilliaco quadro è guastato dalla sua schizofrenia incurabile e degenerativa.
Ma spinto dall'amore per Alicia e per il loro bambino, John riesce a tenere a bada i suoi demoni.
Quando si dice che studiare la matematica serve.




RUSSELL: UNA VITA TRA MUSICA E OSCAR


Nato a Wellington, in Nuova Zelanda, il 7 aprile 1964, Russell Ira Crowe si trasferisce a Sydney, in Australia, all'età di quattro anni.
I genitori, albergatori e fornitori di catering per i set cinematografici e televisivi, spinsero il piccolo Russell ad apparire sullo schermo, ma lui a quei tempi preferiva la musica.
A 16 anni incise il profetico brano intitolato I want to be like Marlon Brando ma fino al venticinquesimo anno d'età fece parte dei Roman Antix, una rock and roll band per la quale Russell cantava, suonava la chitarra e scriveva i testi.
Nel 1990 esordisce nel film di Stephen Wallace Giuramento di sangue e due anni più tardi è il protagonista di Skinheads (Romper Stomper).
La sua fortuna - manco a dirlo - è dovuta a una donna. Sharon Stone, dopo aver visto il film sugli skinheads di Melbourne, lo vuole ad ogni costo per il western di Sam Raimi Pronti a morire di cui l'attrice è produttrice oltre che protagonista.
Hollywood raccolse Crowe a braccia aperte (anche grazie agli intimi amici Tom Cruise e Nicole Kidman) e nel giro di pochi anni l'attore neozelandese è riuscito a diventre una delle grandi star del cinema americano con film come L. A. Confidential (1997), Insider - Dietro la verità (2000) con cui ha ottenuto la sua prima nomination all'Oscar, e Il gladiatore per il quale ha vinto la tanto ambita statutetta hollywoodiana come miglior protagonista.
La sua fama di bello e possibile raggiunge il suo apice quando riesce a far breccia nel cuore di Meg Ryan (all'epoca sposatissima con Dennis Quaid) incontrata sul set di Rapimento e riscatto. La passionale storia d'amore non riesce a durare però fino all'uscita del film nelle sale.
Il resto (compreso il presunto flirt con Nicole Kidman fresca di divorzio da Tom Cruise) è ardente attualità.


Dalla rivista "DVD" n. 16, marzo 2002. Grazie ad Artemisia per le scansioni e l'html!
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