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Studi sulle stimmate di San Pio da Pietrelcina

 

Padre Pio da Pietrelcina compì il suo 50° di stimmatizzazione il 20 Settembre 1968, dopo la Santa Messa del mattino. Il 23 Settembre, tre giorni dopo, morì, alle ore 2.30, e da allora i segni della passione di Cristo sono scomparsi:  certamente un rimando ai tre giorni non interi della sepoltura di Gesù che poi risorse glorioso dal sepolcro. Anche se in Gesù restarono i segni della passione, in P. Pio cessò la sua missione terrena di testimone, per vocazione particolare, della passione salvifica del Figlio di Dio fatto uomo. (Vedi: San Pio e il numero 5 delle piaghe di Cristo)

Il dottor Giorgio Festa, medico di Roma, che ha più volte avvicinato Padre Pio per studiare le sue stimmate, afferma: "Le piaghe della crocifissione, sono apparse visibilmente sulla sua persona fin dal 20 settembre 1918 (al mattino dopo la celebrazione della Santa Messa ndr) e rimaste sino ad oggi" (1933).

Avuta la missione dal padre generale dei cappuccini, nell'ottobre 1919 il dottore Giorgio Festa si reca una prima volta a San Giovanni Rotondo per visitare e sottoporre « ad uno studio clinico accurato il P. Pio, con una disposizione di spirito «incline piuttosto alla diffidenza» (109-111).

Tornerà una seconda volta nel luglio 1920 per un esame di controllo sulle « lesioni », accompagnato dal dottor Luigi Romanelli, primario dell'Ospedale di Barletta (BA), che conosceva già da tempo P. Pio ed ebbe l'opportunità di visitarlo più volte (121-123).

Dal 1925 al 1933 il dottor Festa tornò altre sei volte a San Giovanni Rotondo e, pur non avendo più avuto modo di visitare P. Pio, poté osservare e molto da vicino, «malgrado i mezzi guanti con i quali procura di nasconderlo, colare a rivi tra le sue dita il sangue che stilla dalle ferite che ha nelle mani. Sono in condizioni - continua il dottore - dal poter ancora affermare che le piaghe della crocifissione, così misteriosamente apparse sulla sua persona, si conservano anche oggi [1933], dopo tredici anni, con le stesse inesplicabili caratteristiche in esse rilevate alla mia prima osservazione» (125).

Cfr. Festa dott. Giorgio, Tra i misteri della Scienza e le luci della Fede. Ed. Arte della Stampa, Roma 1933 (1)

«Quelle che Padre Pio presenta alle mani, ai piedi e nella regione anteriore del torace sinistro*, debbono realmente essere considerate come vere e proprie lesioni anatomiche dei tessuti».

Fonte: Padre Pio, una profezia per la Chiesa, una sorpresa per l'umanità CD-ROM LDC Torino Leumann

 

* Torace sinistro. La ferita sul costato di Padre Pio è a sinistra perché "speculare del crocifisso del coro della chiesa antica di Santa Maria delle Grazie (quella consacrata il 6 Luglio 1676)" dal quale sono partiti i raggi che ferirono il Padre, proprio come sull'immagine positiva e reale della Sacra Sindone (sul negativo fotografico è sul lato destro, come sul corpo di Gesù). Circa le ferite alle mani fu chiesto al Padre perché le sue ferite sono state fatte sulle mani e non sui polsi, come risulta dalla Sacra Sindone. Il Padre avrebbe risposto: "Dimmelo tu, uomo di scienza!"

"La morte in croce è per soffocamento, lento....se Gesù fosse stato crocifisso sulle palma delle mani, il corpo si sarebbe piegato in avanti, perché le mani non avrebbero retto, e allora si sarebbe soffocato subito, invece sui polsi, è diverso, il soffocamento avviene pian piano, perché all'inizio il corpo riesce ad essere sorretto, ma dopo ore e ore, ci si stanca, allora si tende a tirar avanti le ginocchia, e per cui si muore soffocati!"
Dal volume di Pierluigi Baima Bollone
(esperto in Medicina legale), Gli ultimi giorni di Gesù, Mondadori, Milano 1999, p. 257-259.

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San Pio da Pietrelcina in Cathopedia

Santa Caterina da Siena

I miei studi sulla Sacra Sindone

Il numero 5 nella vita di S. Pio da Pietrelcina

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