"TRISTEZZA MI INVADE" Memorie della vita militare scritte da Celeste Casanova Fuga Bola (dal 1913 al 1915) V - FEBBRAIO 1914 La natura era tutta bella verdeggiante, coperta di fiori dai colori più ammalianti che mandavano un dolce profumo. Tutti lieti un mattino si marciava lungo questo terreno incolto, passando poco oltre la linea dei forti, cantando delle canzoni popolari, e ci dilettavamo raccogliendo dei fiorellini, formando dei bei mazzetti, che avremmo offerto con somma gioia a qualche persona cara, poiché in questa stagione nel nostro suolo non se ne può avere. Come ci si inebriava alla vista di queste piccole oasi tutte fiorite! Ci facevano sognare la bella primavera della nostra cara Italia, che in questi giorni è ancora tutta avvolta nel candido velo della neve. Marciando per la prima volta in quella località, salendo e scendendo quegli aspri costoni, arrivammo in un vallone tutto coltivato, il quale ci fece provare una piccola gioia, perché dopo quattro mesi in cui eravamo in questo suolo, non avevamo mai veduto nemmeno un alberello alto un metro, ecco comparire agli occhi nostri qualche dozzina di alberi di tre, quattro specie, cioè palme, fichi d'india, fichi comuni, eccetera; poi anche tre, quattro bei campi di orzo grosso d'una meraviglia. I proprietari, non volendo sottomettersi agli italiani erano fuggiti, lasciando casa e tutto. I giorni di questo mese passarono benissimo senza altre operazioni degne di nota. |
"TRISTEZZA MI INVADE" |