Storia di Costalta


"TRISTEZZA MI INVADE"
Memorie della vita militare
scritte da Celeste Casanova Fuga Bola (dal 1913 al 1915)

XVII - APRILE 1915

Quantunque in sì lontani lidi, su di una terra in cui regnò per tanti secoli il mussulmanesimo, al sorgere del gran giorno di Pasqua una gioia immensa invase i nostri cuori; su ogni volto su cui si volgeva lo sguardo, si leggeva che era d'animo allegro e contento. I nostri pensieri un'altra volta si volgevano al nostro paesello natio, ove si trascorsero tanti di questi giorni felici vicino al focolare domestico, attorniati dalle nostre persone care . Ora, vedendomi così lontano, per la seconda volta in questo gran giorno, invano cercai un divertimento lieto per poter passare in allegria questo santo giorno, ma inutilmente. La mente non si poteva mai staccare dai miei cari lontani, che, pensando anch'essi a me, indubbiamente l'avranno passato triste e silenzioso.
In questo giorno si inaugurò anche la trincea. Muri che serviranno a difendere fino al finire dei secoli il gran vessillo italiano. Ci fu un gran discorso del comandante della zona ed un grande elogio ai lavoratori, tra i quali mi trovavo anch'io, e fu l'unica ricompensa dopo tanti mesi di fatiche, sotto le intemperie della stagione e sotto l'imperversare del ghibli.
La giornata proseguì con un lauto pranzo ed il giorno dopo pure si fece riposo, chiudendo così in pace queste grandi feste.
Avendo terminato così questo lavoro delle grandi trincee, se ne iniziò un altro, ma più leggero e le giornate trascorrevano meno tristi e faticose. Le serate passavano lietissime; mentre la luna avvolgeva tutto col suo incanto, il nostro cuore palpitava per un lontano lido.


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