Storia di Costalta


"TRISTEZZA MI INVADE"
Memorie della vita militare
scritte da Celeste Casanova Fuga Bola (dal 1913 al 1915)

XVI - GENNAIO 1915

Le tenebre avvolgevano ancora sotto il loro velo tutta la natura, che nei nostri alloggiamenti era già tutto un vociare allegro, seguito da risa quasi infantili ed accompagnato dai più sinceri auguri che ci porgevamo vicendevolmente tra compagni d'arma. Il sole pian pianino cominciò ad alzarsi, divorando avidamente il bel cielo coperto di un azzurro incantevole, mandando e suoi tiepidi raggi sulla terra e facendo rivivere la gioia in tutti i cuori col suo vivo chiarore. Emergeva tra queste rupi eterne, come un dipinto dorato. Il mare ci stava dinanzi tutto sorridente, pareva volesse festeggiare anche lui il primo giorno dell'anno. La sua onda infinita aveva cessato di mormorare, lasciando in pace anche i consumati scogli, i quali pareva germogliassero per l'infinità di conchiglie che reggevano.
In mezzo a questa incantevole giornata, tra i miei allegri compagni, io mi facevo sempre più pensieroso. Una speranza ed un timore avevano occupato il posto della gaiezza spensierata dei mesi passati e di giorno in giorno si facevano sempre più cupi, lasciandomi alla fine per alcuni giorni triste e scoraggiato. Illuse tutte queste speranze, dovetti volgere pagina, abbracciando ancora il metodo vecchio, lasciando da parte i tristi pensieri.
Il giorno diciassette gennaio cessai di prestare servizio in compagnia, essendo che il comandante della zona, per assicurarsi dalle insidie del nemico, fece costruire di nuovo tutta la lunga linea delle trincee, rendendole inespugnabili, sicché andai ad aggregarmi al genio.
Per i primi giorni il lavoro divenne faticoso, perché anche la domenica era unita ai giorni di lavoro, ma con l'avanzare del tempo mi abituai ed allora i giorni trascorrevano con la solita frenesia.


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