Storia di Costalta


"TRISTEZZA MI INVADE"
Memorie della vita militare
scritte da Celeste Casanova Fuga Bola (dal 1913 al 1915)

XII - SETTEMBRE 1914

La luna tutta pallida usciva di tratto in tratto dalle nuvole, avvolgendo la natura in una candida luce. Soletto ero colà seduto contemplando questa stupenda serata. Di tratto in tratto un insolito tremore si impossessava di me e nemmeno io ne comprendevo la ragione. Cosa pensavo? Quali presentimenti passavano per il mio capo? Forse le occupazioni dei giorni scorsi, le fatiche così aspre che si doveva fare? Forse a quel lontano giorno, che tanti cuori aspettano, nel quale l'angelo liberatore ci doni la nostra libertà? No! Ancora in questo istante mentre scrivo, una insensibile tristezza mi invade. Mi pareva di vedere ancora quegli occhi gonfi di lacrime, quando mi diedero l'ultimo saluto, sentire quelle strette di mano, che da un anno non ho più vedute.
Il segnale della chiamata mi fece rialzare e, come destato da un triste sogno, mi diressi al posto indicato. Come al solito ci mettemmo in riga di fronte al forte, e ad uno ad uno, nell'ordine in cui si veniva chiamati, si rispondeva: "presente" . Al segnale "rompete le righe", tutti, come un sol uomo, portammo la mano alla visiera in segno di rispetto e scappammo via di corsa.
Tutto il piazzale risuonò di dolci grida. Chi diceva: "viva la borghesia", chi: "quanti mesi ti restano da fare, te la spugni cappella", mentre io, avvolto nei miei pensieri, volgevo i miei passi verso il mio giaciglio. Dopo qualche ora c'era tutto silenzio; tutti dormivano placidamente, facendo i più dolci sogni.
Nonostante le tristi conseguenze che ci venivano riferite per conto di questa guerra europea, il mese trascorse colla solita gaiezza, che può regnare fra tante giovani esistenze.


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