Storia di Costalta


"TRISTEZZA MI INVADE"
Memorie della vita militare
scritte da Celeste Casanova Fuga Bola (dal 1913 al 1915)

XI - AGOSTO 1914

Bello e pieno di splendore appariva il giorno. Non tirava una bava d'aria. La natura tutta scoperta e di un colore giallastro ci appariva dinanzi. Sul lontano costone si scorgeva, come al solito, dei piccoli gruppi di nemici, che manovravano sinistramente e poi scomparivano tra quelle dune, facendosi vedere poi in località più vicine a noi, che eravamo appostati qualche miglio lontano dalla ridotta, per proteggere il grosso della truppa intenta a fare dei lavori, tirandoci qualche fucilata e poi scappando ancora.
Venne sera; il sole cominciò a sparire dietro i più lontani costoni, lasciando dietro di sé il cielo colorato di un rosso sanguinante. Qualche lega innanzi c'era la nostra piccola fortezza in un vallone. La sentinella cominciò a distinguere un insolito movimento e, man mano che si avvicinavano, potevamo vedere a occhio nudo che era un gruppo di armati di qualche decina di questi beduini a piedi, che marciavano in direzione del nostro poligono di tiro. Nello stesso tempo sentimmo una piccola scarica di fucileria e vedemmo che erano diretti ad un fortino chiamato "Boella"; i proiettili, cadendo a terra, facevano sollevare una nuvoletta di polvere ed i nostri non si degnarono nemmeno di rispondere. Poi scomparirono come d'incanto.
La notte scendeva calma e silenziosa più che mai. Ad un tratto si presentò dinanzi a noi di qualche centinaio di metri un bel fuoco; vi si distingueva benissimo quattro-cinque individui attorno; pareva si divertissero a girare intorno al fuoco. Allora il nostro comandante del forte fece sparare quattro colpi da settantacinque, che fecero scomparire fuoco ed arabi assieme. La mattina seguente si fece una perquisizione in quella località e si distingueva di qua e di là degli schizzi di sangue, ma non si poté trovare nessuno.
I soliti lavori stradali continuarono, ed il resto del mese passò bene.


==

Pagina iniziale
"TRISTEZZA MI INVADE"