22-8-2002

Iniziativa editoriale

Ora Pinocchio parla in ladino

Ed ora Pinocchio parla anche in ladino. Il ladino del Comelico, con poche varianti, soprattutto solo fonetiche, nei confronti del ladino delle varie altre realtà dell'arco delle Alpi Dolomitiche.
E si è scelto, per presentare questa singolare edizione curata dal Gruppo Musicale di Costalta , San Vito di Cadore. In una serata tutta ladina affidata alla regia di Bortolo De Vido. Tra l'esecuzione da parte di giovani diplomandi in vari conservatori, di musiche di Mozart, Schumann, Gounod. E la dissertazione sull'importanza, oggi, della valorizzazione della genuinità dell'idioma della gente, a difesa della omologazione per ora soltanto economica portata dall'ingresso anche del Cadore nell'Europa, il giornalista e "ladinista" doc Lucio Eicher Clere. Promotore anche dell'iniziativa editoriale, affidata per la traduzione dalle collodiane avventure a Giovanni De Bettin, pittore affermato oggi ottuagenaro che si dedica da sempre alla prosa e alla poesia. Autore tra l'altro della libera traduzione in ladino dei manzoniani Promessi sposi...

Ancora una sfida, scegliendo di nuovo un classico della letteratura italiana, con se stesso e con la lingua materna. A Costalta v'era stato un primo annuncio, in un ambito fiabesco, cui era stato dato un titolo singolare in linea tuttavia con queste terre che hanno trovato armoniosa convivenza economica e sociale attraverso le così dette "regole" (proprietà e assegnazione del bene supremo quale è il legname): una storia di legno in una casa di legno in un paese di legno. Presente con una folta rappresentanza di suoi Pinocchi scolpiti (se ne vedono di grandi dimensioni in alcune vetrine di Venezia centro storico) il sanvitese scultore del legno Mauro Olivotto. Novello cadorino Geppetto, anzi, pardòn, Beputo.

"Pinochio ladin" ripecorre l'arco della avventurosa vicenda che porta lo sciagurato burattino dopo averne passate di cotte e di crude a trovare il proprio riscatto umano finendo nel ventre del mostro marino (come il biblico Giona) dove può ricongiungersi col suo padre putativo. Lo fa rinarrandolo a modo suo, in forma confidenziale, lungo comunque tutti i trentasei capitoli. In una forma che potrà anche diventare pretesto per una esecuzione scenica (già prevista), da parte di una formazione di giovanissimi interpreti. Con accompagnamento di alcune canzoni, realizzate dal menzionato Gruppo musicale di Costalta (musica di Andrea Da Cortà e Daniele De Bettin, parole di Lucio Echer Clere), anch'esse destinate a diventare "patrimonio dei più giovani alunni della lingua ladina".

Ad Alberto De Bettin, allievo a Milano del Liceo classico Beccaria, il compito di accompagnare con soavi figure il Pinochio ladin tradotto dal nonno, dal quale ha ereditato la passione per la pittura, con una sciolta vena per la grafica.

Piero Zanotto


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"PINOCHIO LADIN"

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