24-3-2006
"Casunziei, sempre
in auge!"
Casunziei o
casunzii sempre in auge e primo piatto fra i più apprezzati
assieme agli gnocchi nel Cadore-Ampezzano.
Così questa sorta di raviolone ripieno, tortellone a forma
di spicchio di luna condito nel burro fuso e spolverato di ricotta
affumicata continua a spopolare e a mettere alla prova l'abilità
sia delle padrone di casa fra i fornelli domestici, sia dei professionisti
della cucina negli alberghi e ristoranti della zona. È
un vanto che si è via via dilatato in tutte le sue mille
varianti profondamente radicate nella tradizione di montagna
e spesso oggetto di piacevole riscoperta.
Figlia di questa tendenza è la scelta di dare un ulteriore
impulso alla produzione di tale particolare pietanza da parte
dei ristoratori e dei preparatori di pasta fresca.
Per esempio, il
panificio di Patrizia Eicher Clere nella pittoresca frazione
di Costalta di San Pietro ne "sforna" ben 14 tipi: "Il
più richiesto - dice - è quello farcito con la
pancetta o lo spek e la domanda è sempre in maggiore aumento,
tanto che vengono fino da noi per acquistarli direttamente".
Ma anche i casunziei, più tradizionali, parenti stretti
dei "cialzons" carnici e friulani, vanno alla grande.
Sono quelli in cui, assieme alle immancabili patate, entrano
a far parte del ripieno la mentuccia (puliè), l'erba cipollina,
lo spinacio, meglio se selvatico (grassola), l'ortica, il silene
(sciopeto). Tutte erbe che con lo sciogliersi della neve cominciano
magari timidamente a spuntare sui pendii soleggiati del Comelico.
Più autunnale e recentemente introdotta è la zucca.
Di tutte le stagioni è invece la rapa rossa o erbetta
particolarmente usata nell'Ampezzano con aggiunta in alcuni casi
di noce moscata assieme sempre ad una spolverata di semi di papavero
a fine preparazione.
Sempre nel Comelico caratteristica è la ricotta affumicata
di latte vaccino, il sigaro (l zigar) di forma conica, altro
ingrediente immancabile della tradizione. Ancora all'insegna
della genuinità un altro componente fondamentale è
il condimento del burro fuso, magari di malga, sostituito nel
caso di stomachi eccessivamente delicati da olio di oliva. Originariamente,
come fanno sapere i cultori di questo "tortellone",
i casunziei erano composti solamente d'impasto d'acqua e di farina
di grano tenero. Molto raramente veniva usato l'uovo e ancor
oggi è limitato nelle dosi. Il ripieno era costituito
solo di ricotta e di erbe selvatiche. È stata l'introduzione
della patata a dare una svolta decisiva al piatto.
Gianfranco Giuseppini |