Questo primo piatto si può definire
il più gustoso della tradizione ladina, anche se non è
un'esclusiva delle vallate dolomitiche. Preparazioni analoghe infatti
si trovano in Carnia, nelle vallate austriache, nel bergamasco ed in
tutto l'arco alpino. Ma sicuramente nell'area ladina dolomitica i csanzöi
hanno sempre costituito il cibo più sostanzioso e la variabile
festiva delle quotidiane ripetitività di "mós, pestariei,
polantina", cibi a base di latte e farina di frumento o di granoturco,
o di polenta e formaggio.
La parola "casunziei", secondo
il glottologo Tagliavini deriva dal latino "caseus" (formaggio),
ma in realtà coi formaggio essi hanno a che fare soltanto per
il condimento. Per il resto invece la loro preparazione è un
lavoro affidato alle mani femminili, che impastano la farina di frumento
con uova ed acqua, fino ad ottenere un impasto asciutto ed il più
possibile liscio. Questo viene steso coi mattarello (iadagné)
in una sfoglia sottile, dello spessore di pochi millimetri, sulla quale
si ritaghano dei cerchi con appositi stampi o con il bordo di un bicchiere.
Dentro a questi cerchi si colloca il ripieno e li si richiude a mezzaluna,
premendo con le dita in maniera che non possa fuoriuscire il ripieno
stesso.
La tradizione ladina ha sempre utilizzato
la farina di grano tenero come base di impasto, anche se al giorno d'oggi
molti produttori usano quella di grano duro, perché garantisce
maggior tenuta dei ripieno e qualche giorno di freschezza in più.
Chi, come il Panificio Eicher
di Costalta, vuole restare fedele al gusto della tradizione,
continua a proporre l'impasto di farina da pane, uova ed acqua, con
le variabili dei gusto di ripieno che si sono succedute nel tempo e
nelle varie zone. E' un luogo comune molto disinformato, infatti, quello
che caratterizza i casunziei come dei ravioli coi ripieno di rape rosse,
perché questo piatto si produce e si mangia a Cortina d'Ampezzo.
Nella Ladinia bellunese, cioè nelle
vallate dei Cadore, di Zoldo, dell'Agordino, sono molte le variabili
di ripieno dei csanzöi (casanzes, casunziei). In agordino è
apprezzato il ripieno con la zucca, in Comelico quello con i crauti
o con l'erba menta.
Ma prendendo informazioni e sperimentando i gusti sui prodotti della
terra e della tradizione, nel panificio Eicher di Costalta si
è arrivati, per ora, a quattordici variabili di ripieno.
Vanno serviti con il condimento di burro di latteria fuso e con una
spuzzata di formaggio grana, in assenza del raro "zigar",
ricotta impastata con erba cipollina e lasciata essiccare senza affumicatura.
Non tutti i gusti di ripieno, invece, si combinano con la ricotta affumicata,
che oscura il sapore dei csanzöi dai gusti più delicati.