I "canpanòte"
La settimana che precede S. Anna, soprattutto nelle ore serali,
si diffonde a Costalta di Cadore e nei dintorni il caratteristico
e tradizionale suono dei “canpanòte”.
Salgono sul campanile i “suonatori”, che ripetono i
movimenti cadenzati, trasmessi da generazioni, per far generare,
dalle campane, il caratteristico, un po’ ripetitivo, suono.
Sulla tradizione dei canpanote pare non ci sia nulla di documentale
nè orale.
L'uso di suoni particolari, oltre al normale rintocco delle ore
e dell'avviso per le messe, era diffuso dappertutto nelle vallate
della Carnia e del Cadore ed era legato alla tradizione aquileiese.
La stessa "paria", che precede il Natale, è parola
derivante dal friulano.
“Canpanòte”, in forme diverse, si odono dappertutto
in Cadore, e c'era anche l'uso di suonare "campane a martello"
per segnalare incendi e pericoli per la comunità
(info fornite da Lucio Eicher Clere, giornalista e Presidente
del Gruppo
Musicale di Costalta)