La chiesa di Costalta

E' dedicata a S. Anna. Parrocchiale dal 1943.
Una prima chiesa fu eretta nel secolo XVI, rifatta nel 1820;
essendo questa pericolante, ne fu eretta una terza, l'attuale, nel 1862 su disegno dell'ing. Antonio Pante.
L'altar Maggiore è in marmo con modesta pala con la Madonna, Bambino, S. Giuseppe e due sante.
Ai lati affreschi grossolani con l'Adorazione dei Magi e l'Annunciazione.
Buona la pala dell'altare con Madonna in trono con Bambino, santi e sante
e, a sin. in basso, uno stemma con l'aquila a due teste.
L'organo è della Fonica di Padova (1957).
(da G. Fontana, Notizie storiche del Comelico dallle origini al 1866, 1972)


Riportiamo, di seguito, altre notizie storiche sulla chiesa,
redatte da Yvonne Toscani, in occasione della visita guidata alla stessa
(organizzata dal Gruppo Socio-culturale Calantino-Padovano, il 28-8-2001)

Il Ronzon (1901, p.30) scrive che a Costalta "la prima chiesa fu eretta nel secolo XVI";
la data è accolta dal Fabbiani (1964 p.152) e riportata da Fontana (1980, p.102).
Il Da Ronco (ms. n.270, pp. 885-886) riferisce invece che Costalta fabbricò la sua prima chiesa intorno al 1655.
Nell'Archivio della Curia Vescovile di Belluno si conserva un manoscritto che conferma il fatto che la chiesa sia sorta nel XVII secolo e non in quello precedente. Si tratta del volume in cui sono annotate le osservazioni dell'arcivescovo Ermolao Barbaro (titolare di Tiro, coadiutore del Patriarca di Aquileia) che effettuò nel 1604 una Visita Pastorale nel Cadore.
Al foglio 28 vi si legge: "Sotto San Pietro sono quattro ville et vengono à ricever il S.mo Sac.to dell'eucharestia et l'oglio santo, cioè Costalta lontana da S. Piero un miglio e mezo et da S. Stefano tre miglia et mezo, et fa cinquanta fochi et non ha chiesa. Stavel (...) fa venti fochi et non ha chiesa. Val (...) fa diciotto fochi et non ha chiesa. Brezenei lontana da S. Pietro mezo miglio (...) ha una chiesa San Bolfo senza cemeterio".
Un interessante studio dal titolo "Storia Nostra - i Regolieri del 1600", condotto sul periodico locale di Costalta, segnala un documento del 1678 in cui si legge che "li cappi della Magnifica Regola di Costalta" stipularono un contratto con "mistro Bortolo quondam Gerolamo De Zolt di Campolongo murador, e mistro Zanne filio de missier Giacomo Pontil di San Piero" che si erano impegnati a costruire" una sacristia et un campanile appresso la loro Chiesa di Sant'Anna in ditta villa di Costalta, della grandeza e modo e fomma che piacerà ad essa Regola e che della medesima lì sarà dimostrato".
Il contenuto dell'atto appare particolarmente significativo, sia in quanto a questa data la chiesa di Sant'Anna risulta certamente eretta, sia in quanto testimonia il ruolo e l'importanza della Regola, confermandone in questo caso il diretto intervento nelle scelte costruttive e formali.
Dell'edificio antico non resta oggi nessuna traccia: essso fu ricostruito una prima volta nel 1820, ma essendo la fabbrica pericolante, nel 1862 venne eretta la chiesa attuale su disegno dell'ing. A. Pante.
E' ancora lo studio citato a fomire, nel numero successivo, alcune informazioni riguardo alle vicende inerenti ai lavori della nuova chiesa.
Essa fu portata a compimento nel 1864, ma vent'anni dopo ebbe bisogno di un massiccio intervento di restauro: si erano infatti aperte fessure nella parete meridionale del coro e si registrava uno spostamento della parete stessa, attribuito al peso del catino absidale e di un muro ad'esso appoggiato che si levava al vertice del tetto. ll muro fu demolito e il catino. Rimosso, venne ricostruito in legno. Fu demolita e ricostruita interamente anche buona parte della parete sud della navata, fino alla porta laterale di ingresso.
L'edificio si presenta oggi composto di tre corpi di fabbrica che gli conferiscono un andamento assai allungato: la navata longitudinale, l'abside rettangolare (terminante in forma circolare) e la sagrestia addossata a quest'ultima.
La facciata, assai levigata, presenta un'arcata centrale lievemente aggettante, in cui si apre il portone principale sormontato da una lunetta finestrata. Altre lunette si osservano lungo i fianchi e ai lati del coro.
All'interno, la navata, ad aula unica, è coperta da una volta a carena rovesciata, che reca un affresco raffigurante la Presentazione di Maria Bambina al Tempio.

 Altre notizie storico-artistiche sulla chiesa...
nel testo di Sergio Gentilini
"
Costalta, estate 2009"

con
due
gallerie di immagini:
- l'esterno

- l'interno

 FILMATO SU YOUTUBE
"La chiesa di Costalta"


L'interno della chiesa (2006)


Nel 2004 la chiesa si è arricchita
di un
NUOVO AMBONE, opera di Avio De Lorenzo.

Nel 2006 è stata posta
un'ICONA di Paola Zanini
accanto all'altare della Madonna del Carmine.

Nel 2011 viene collocato nella chiesa
un QUADRO di Luigi Regianini
raffigurante "Giovanni Paolo II - Il Santo"

Estate 2012:
lavori di restauro e tinteggiatura (interno ed esterno) della chiesa



L'interno della chiesa... nell'anno 1949
(Foto: Duilio e Dolores Casanova De Marco)



La chiesa oggi: ...versione estiva
 



...e invernale


...il campanile si staglia nel cielo: sullo sfondo le Terze
(Foto: Anna Manzini)


L'architettura civile costaltese
è caratterizzata dalla presenza di numerose case di legno (una trentina),
quasi tutte abitate, alcune delle quali si possono ammirare nella "galleria d'immagini"
"Le case di legno"

A tali "cede" è legata la manifestazione culturale annuale
"Una statua di legno, in una casa di legno, in un paese di legno",
organizzata dall'Associazione Costaltarte.

L'Associazione "Amici del Museo"
ha restaurato una di queste case, la casa "Angiul Sai",
trasformandola
in "Museo"

Le ricostruzioni di Alberto De Bettin

Alberto De Bettin

Alberto De Bettin (1914-1991)
ha ricostruito, in legno, oggetti e ambienti di una volta,
ora conservati nel Museo della Cultura Alpina di Padola
Come si è ricordato nella pagina del sito dedicata alla storia di Costalta,
il Gruppo Musicale ha pubblicato, nel 1993,
nel volume "IL PAESE DEI RICORDI - Par conose e n' desmantié",
le foto delle ricostruzioni, con ricche didascalie.
(Testi curati da Carmen e Maria Giovanna De Bettin - Fotografie di Francesco Colarusso)

La casa
La casa



La cucina
La cucina

La stua
La stua

Il fienile
Il fienile

Il fienile: particolare

Le foto di Francesco Colarusso
relative a tutte le opere di A. De Bettin
sono pubblicate nella sezione
 "Ricostruzioni
di Alberto De Bettin"



Filmato su YouTube:
Evangelista De Martin
presenta (1992) le ricostruzioni

conservate
nel
Museo di Padola



Le miniature in legno
di Egidio Casanova De Marco a Costalta
 


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"ARTE"

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