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Quando cadono gli angeli
(Tracy Chevalier)

Ho letto (e commentato per questo sito ) tutti i romanzi di Tracy Chevalier che Neri Pozza ha edito in Italia. Questo è l'ultimo, ed è la mia più recente lettura, al momento.
E non mi è piaciuto.
La mia prima sensazione è stata: "un libro sgradevole".
La premessa era invitante: ambientazione nell'Inghilterra vittoriana, dunque un altro romanzo a sfondo storico come in genere preferisco. Avevo goduto, nell'adolescenza, la lettura de La saga dei Forsyte, e non lo avevo mai dimenticato. L'ho perfino ripreso in mano in questi giorni per riassaporare i colori e l'animazione con cui ricordavo descritti quei tempi e quella società. Il confronto tra i due romanzi è stato immediato, almeno sotto il punto di vista della rievocazione: tanto realistico e vivo quello di Galsworthy, quanto approssimativo e caricaturale quello della Chevalier. La quale, sia detto, sa indubbiamente scrivere: sa inventare intrecci e narrarli con sicurezza e stile personale. Tuttavia in questa ricostruzione mi pare abbia introdotto un po' di veleno, disegnando caratteri gravati da imperfezioni e debolezze tanto evidenti da renderli inverosimili.
La vicenda si svolge in un arco di tempo significativo: ha inizio il giorno della morte della regina Vittoria e si conclude con quella del suo successore Edoardo VII, e di queste e di altre morti parla, spesso sottolineandone più la ritualità densa di obblighi che il vero significato. Simbolica la cornice del cimitero, peraltro descritto con piacevole cura, in cui si muovono spesso e volentieri (e in molti momenti topici) i personaggi.
Da un punto di vista storico (è giusto appena iniziato il nuovo secolo, il ventesimo), è un'epoca di tumultuosi cambiamenti, che si riflette nella storia dei protagonisti: due famiglie vicine di casa ma provenienti da ceti sociali leggermente differenti, o almeno quanto basta perché siano visibilmente differenti le loro reazioni. Una rappresenta la fedeltà e la tradizione, l'altra il disagio e l'aspirazione al cambiamento, che si esprimono soprattutto nelle figure femminili, le più numerose e più approfondite del romanzo, le sue vere protagoniste.
Una moglie assennata e religiosa, con due figliolette di cui la maggiore educata e ligia fino alla stucchevolezza, e la seconda - più piccina, del resto - ritrosa e ancora indecifrabile; l'altra moglie, al contrario, inquieta e insoddisfatta, in balia di dubbi e insicurezze, sempre più assente dalla famiglia e dall'unica figlia, una ragazzina sensibile, razionale e molto sola. Gli uomini sono figure sullo sfondo, appannate e scontate, non decisionali, non autorevoli se non a parole. Gli avvenimenti che si succedono nei dieci anni della storia restano per loro segreti, come se appartenessero a un mondo esclusivamente femminile ai cui tormenti sembrano ciechi o indifferenti. E non sono avvenimenti da poco: la Chevalier ha ficcato in questo libro davvero un po' di tutto, dal tradimento, all'aborto clandestino, alle suffragette, descritte a mio parere con un entusiasmo volto a ridicolizzare, fino alla morte violenta della più piccola protagonista, che coincide con quella altrettanto drammatica della moglie infelice e trasgressiva.
Sgradevole ho trovato appunto questa tentazione (o forse proprio una caduta) al genere feuilleton, alle tinte forti, agli effetti.
Sgradevole per me anche il punto d'osservazione delle bambine, spettatrici immature di comportamenti adulti non molto più maturi di loro, e tuttavia infarcite per educazione di tali preconcetti da giudicarli con un metro quantomeno discutibile.
In conclusione, un romanzo scritto bene ma brutto, pervaso da un senso molesto (e funesto) di negatività senza rimedio che avevo già colto in La Vergine azzurra, e che forse va ricondotto a una conflittualità interiore della stessa Autrice, a problemi personali irrisolti nella sfera affettiva e più intimamente femminile.
Solo una nota sul titolo (Falling Angels quello originale): orribile, irritante come quello di una telenovela. Tuttavia, un angelo che cade, seppure di pietra e sopra una tomba, nel libro c'è veramente.

Della stessa Autrice leggi anche le recensioni di
La ragazza con l'orecchino di perla
La dama e l'unicorno
La Vergine azzurra


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