Perugia 








 Testo denuncia presentata a Napoli e trasferita per competenza a Perugia

A Perugia sembrano accadere le stesse gravi cose...

A Perugia sembrano accadere le stesse cose che erano accadute a Roma, per le quali Perugia stessa sta indagando. Il magistrato si rifiuta di concederci un colloquio, non ci aiuta in nessun modo e spariscono alcuni documenti. La segreteria del magistrato ci prende pure in giro, chiedendoci se non abbiamo mai fatto un esposto, per chiedere protezione. Ma la nostra richiesta di protezione è scritta proprio nel testo della denuncia stessa! Il magistrato ci cerca in Veneto, sentendosi dire che là non siamo reperibili, quando vi è scritto ampiamente nella documentazione, che abbiamo dovuto filare da quei luoghi per non rimetterci la pelle.
Insomma, in Procura dicono che non siamo reperibili, mentre abbiamo passato giorni avanti alla sede, chiedendo in tutte le maniere un colloquio ed un aiuto, e non vogliono farci entrare...


Presentiamo un diario
 di quanto accaduto in Umbria.

Ecco un riassunto delle ultime vicende accadute.
Chiediamo un interessamento, anche dell'opinione pubblica, della nostra vicenda.




10 ottobre 2006
Sono ormai passati più di trenta giorni, dalla presentazione della nostra denuncia a Napoli. E circa due anni dalla prima richiesta di aiuto formulata ai carabinieri; due anni dall'inizio della sottrazione ripetuta delle raccomandate e fascicoli presso la Procura di Roma..
In Procura a  Perugia, la signora allo sportello "primi atti" dice che ci vorranno almeno 15 giorni per conoscere il nome del PM al quale è stata assegnata l'indagine proveniente da Napoli. Per noi è troppo tempo. Così subito dopo essere usciti dagli uffici   inviamo una lettera email alla Procura della Repubblica di Perugia con richiesta di informazioni, seguita da un fax, che spiegava i motivi della richiesta del colloquio.
I motivi di richiesta colloquio, indicati nel nostro fax, e non presenti nella mail, sono: “E’ fondamentale verificare che tutto il nostro materiale sia stato inoltrato e che il CD allegato sia leggibile. E’ d’obbligo questa verifica visto quanto accaduto presso la Procura di Roma e presso il Prefetto (Sottrazione di documentazione art. 616 c.p.). Vi è da verificare inoltre se è giunta la documentazione successiva da Napoli.”

Vedi:  Nostro Fax .

12 ottobre 2006
Ci risponde il PM assegnato ed in risposta dichiara:
“Presentatami oggi la richiesta di colloquio, che dovrebbe indicare i motivi per cui è necessario, non può essere accolta perché il PM, se ritenuto necessario, sente le persone offese ex art. 362 c.p.p. o delega tale attività alla P.G. Si autorizza il rilascio della certificazione ex art. 335 c.p.p., se richiesta. Si comunichi con” … (il resto risulta illeggibile)


13 ottobre 2006
Ora abbiamo il nome del PM. Insistiamo chiedendogli se ha letto il nostro fax e i motivi della richiesta del  colloquio. Spediamo anche un lista del materiale che deve essergli pervenuto da Napoli.
Includiamo inoltre una sentenza della Cassazione che riteniamo importante per il caso in oggetto.

17 ottobre 2006
Il PM non ci concede nessun colloquio e rimanda la nostra documentazione, per i controlli, alla segreteria.

27 ottobre 2006
Inviamo una nuova lettera al PM per  chiarire eventuali dubbi, che possono essere sorti dall’interpretazione della pagina stessa che il PM ha spedito in segreteria per i controlli.

22 Novembre 2006
Sono passati 2 mesi e mezzo dalla denuncia considerata "urgente" a Napoli.
Sono passati più di due anni e un mese dalla prima richiesta di aiuto formulata ai carabinieri.

Il 22 di Novembre 2006 telefoniamo da piazzale partigiani, proprio davanti al palazzo della procura, in Perugia, alla segreteria del PM. Supplichiamo un colloquio con il magistrato e segnaliamo che ci sentiamo in pericolo e in stato di indigenza perché non abbiamo più sostegno.
Il colloquio telefonico evidenzia che il magistrato non ha letto le carte, perché ci ha cercato in Veneto, mentre nei documenti da noi depositati vi era il chiaro riferimento che eravamo dovuti fuggire dal Veneto per salvarci la pelle. Ci viene pure detto di presentare degli esposti per chiedere protezione. Ma questo è troppo! Significa che non hanno proprio letto i documenti: infatti vi è scritto chiaramente che è da anni che ci fanno sparire esposti e denunce ed è proprio per quello che il magistrato ha in mano la denuncia! La stessa richiesta di protezione è indicata nella denuncia.
Una cosa sola è certa: non ci è concesso di parlare con il magistrato.
Alla fine ci viene richiesto di presentare una richiesta di tutela e così produciamo il fax del 22.11.06 riportato.

Vedi: richiesta di protezione inoltrata su suggerimento della segreteria

24 Novembre 2006
Presentiamo un nuovo fax di otto pagine indirizzato alla segreteria del PM ed al PM: specifichiamo in forma scritta risposte e considerazioni sul colloquio telefonico del 22 novembre '06.


28 Novembre 2006- Rideposito della documentazione
Nonostante le nostre richieste del 22 e del 24 novembre non otteniamo nessuna risposta. La Procura ci può interpellare via mail o via fax, come ha già fatto in ottobre, per comunicarci che non intende concederci un colloquio. Così il 28 Novembre '06 ci rechiamo in Procura. Tentiamo di parlare con qualcuno: dicono che siamo irreperibili? Eccoci qua a bussare di nuovo. Ci fanno parlare solo con la direttrice delle segreterie, che, comprendendo che qualche cosa non funziona, ci fa ridepositare la documentazione.

29 Novembre 2006
Le nostre preoccupazioni esternate alla Lavezzari, direttrice delle segreterie della Procura perugina e lo stesso rideposito, non producono nessun risultato.  Inviamo così un fax ai due PM indicati come D.D.A. di Perugia. In particolare poniamo ai magistrati dell'antimafia alcuni quesiti sorti dopo il colloquio con la Lavezzari.

2 Dicembre 2006
Proviamo a telefonare al D.D.A. per vedere se ha letto la nostra documentazione. Troviamo l'ispettore Monori. Chiediamo un aiuto, un interessamento, un indirizzamento. Ci rimanda al magistrato. Per Monori sembra impossibile quello che diciamo, perchè ci dice che il magistrato lo conosce bene ed è una brava persona. Ormai è sabato: Monori dice che dobbiamo arrangiarci con il PM. Pensare che la segreteria del PM, ancora durante  il colloquio del 22 novembre ci aveva indirizzato all'ispettore di polizia, che il quel momento non c'era.
Presso la segreteria del PM non c'è nessuno: fanno la settimana corta, ed il centralino, nonostante le richieste di parlare con qualcuno di turno, ci chiude la comunicazione in faccia.
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4/5 Dicembre 2006 fino al 19 dicembre 2006
Torniamo a Perugia. Non ci sono novità.
Proviamo a interessare un giornale, senza risultati.








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