Invio alla segreteria  del PM di un nuovo fax
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Data 24.11.2006

Alla cortese attenzione
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Procura della Repubblica di Perugia

Data 24 Novembre 2006
Oggetto: chiarimenti sul colloquio del 22 nov 2006, ulteriori elementi per la richiesta di protezione.
Riferimenti: procedimento penale RGNR xxxxxxxx
Il colloquio telefonico del 22 novembre ‘06 ci ha fatto pensare che non avete appreso appieno la gravità della situazione. Facciamo le seguenti considerazioni:

Punto 1)La richiesta di intervento, aiuto e protezione era contenuta nella seconda pagina della denuncia pervenutavi da Napoli: si legge infatti al punto c: “Chiediamo che venga attuato un intervento di aiuto e protezione nei nostri confronti, visto che a seguito di quanto verificatosi, come descritto nella premessa, e per quanto ampiamente già descritto nei documenti sottratti e nel documento “Beatrix 2006”, ci troviamo in pericolo di vita e minacciati dalle stesse istituzioni che ci dovrebbero difendere!”
Punto 2)Abbiamo ampiamente spiegato nei vari documenti inoltrati, che a conseguenza di quello che ci è accaduto e per quanto narrato negli allegati, abbiamo dovuto “scappare” dal comune di residenza. Per questo indicavamo come recapito un indirizzo email ed un numero di fax (da noi ricevuto sempre via email). Ed era sempre per questo motivo che il PM di Roma aveva comunicato con noi tramite fax!
Punto 3)
Dal colloquio è emerso che ci avete cercato nel comune di residenza e che là non siamo reperibili. Questa vostra affermazione indica che non avete letto i documenti oppure che non avete in mano la copia da noi depositata a Napoli.

Punto 4)
Durante il colloquio ci avete indicato di fare un esposto. Questo indica che non avete capito la reale situazione. Noi abbiamo già fatto vari esposti, i quali sono stati sottratti o insabbiati. La prima richiesta di aiuto l’avevamo chiesta ai Carabinieri di Rovigo in data
xxxxxxxxore 15.00 con il rilascio di un esposto di 13 pagine. Avevamo chiesto aiuto ai carabinieri di xxxxxxxx in aprile 2005, ma il maresciallo xxxxxxxx si rifiutò di accettare gli esposti e di acquisire la denuncia di sottrazione e/o smarrimento documenti avvenuta a Roma. Avevamo chiesto aiuto in Ottobre 2005 ai carabinieri di xxxxxxxx (BS), ma questi ci dissero che non era loro competenza! Allora Il 27 febbraio 2006 chiedemmo aiuto alla Questura di Brescia. Parlammo con il dott. xxxxxxxx, il quale ci presentò un ufficiale di P.G ispettore Sup. di Polizia di Stato (vedere allegato A). Il dottor xxxxxxxx aveva inteso la gravità della situazione, tanto che aveva consigliato alla collega (l’Ispettore di P.G.) di farci depositare denuncia ed esposti presso gli uffici all’entrata della Questura, fingendo che essi non ne sapessero nulla. In realtà questa ispettrice accettò lo stesso la denuncia, e documentazione in allegato (vari carteggi ed un CD). Dopo il deposito della denuncia, fummo sbattuti in strada dalla suora che ci ospitava, la quale ci disse che era d’accordo con il maresciallo dei Carabinieri di xxxxxxxx, di pattuglia con un carabiniere di xxxxxxxx! Oltre a tutto questo anche gli esposti inviati al Quirinale, inoltrati per competenza al Prefetto di xxxxxxxx, risultavano in maggio 2005 sottratti e/o smarriti!

CONSIDERAZIONI

Nei vari documenti presentati vi era il chiaro riferimento di collusioni del potere “mafioso” con l’Arma dei Carabinieri. Si denunciava in particolare il maresciallo xxxxxxxx (allora fu lo stesso avvocato a consigliarci di denunciarlo). Noi, nelle nostre testimonianze avevamo fatto i nomi di alcuni pezzi grossi, tanto che pure un carabiniere del nostro paese ci disse “non si devono scrivere i nomi negli esposti, al limite indicare solo le iniziali!”. Il problema con i carabinieri si ripeté anche in Lombardia. La P.G. di xxxxxxxx probabilmente insabbiò la nostra denuncia-querela per non andare contro questo potere forte. In proposito citiamo alcuni aspetti relativi alla P.G. di xxxxxxxx:
a)
Durante i colloqui che diedero origine alla denuncia-querela del 27/02/06, la Polizia manifestava una certa repulsione ad acquisirla, per non inimicarsi la Procura della Repubblica di Roma.

b)
Alcuni giorni dopo la denuncia, ci accorgemmo che inavvertitamente avevamo portato con noi il testo della denuncia-querela, per il quale la P.G. non si era fatta nessuna copia. La P.G. non ci fece nessuna richiesta di tale testo. Negli incartamenti acquisiti avevano comunque il nostro numero di telefono cellulare, il fax e l’email! Mentre in Procura a Napoli ci fecero firmare entrambi la denuncia, a Brescia fecero firmare solo la ratifica, ed anche per questo non si curarono di essere in possesso della denuncia, che comunque provvedemmo ad inoltrare tramite posta elettronica.

c)
Il 13 di Marzo ’06 replicammo la richiesta di aiuto e protezione alla Polizia di Brescia. A tal proposito inviammo un’email al Questore (contenuta nell’allegato B). Ci rispose la Polizia dicendo che i documenti contenuti nel CD allegato alla denuncia non erano leggibili. (vedere allegato C). Questo ci preoccupò ulteriormente: ci sembrava strano che non ce l’avessero chiesto prima che noi scomodassimo il Questore.

d)
La P.G., nonostante la serietà della situazione, non si interessò ad acquisire altre prove e informazioni, che dicevamo di poter fornire solamente direttamente di persona.

Dopo la denuncia fatta in Questura nessuno più ci aiutò a Brescia e allora cercammo aiuto a Roma. Infine riuscimmo a trovare appoggio solamente alla Caritas di Assisi. Ma anche la Caritas, dopo aver contattato il nostro comune, ci rispedì in strada.
Per noi è evidente che sotto la sottrazione ripetuta dei documenti a Roma e di tutte le altre nostre vicende vi sono dei pezzi grossi del Veneto, che riescono ad avere dei favori dall’Arma dei Carabinieri e nelle Procure. Noi avevamo scritto a Roma, saltando le procure di Padova e Vicenza perché, come raccontato ancora nel primo esposto, vi erano delle persone del nostro paese, che avevano favori all’interno di tali Procure. Ma mai pensavamo che tale potere fosse così vasto. Altrimenti finché potevamo, saremmo scappati all’estero!

Ora detto tutto questo non ci pare strano che la P.G. alla quale avete passato tutto l’incartamento non si sia interessata di noi: reputiamo che a Brescia la P.G. non abbia fatto quello che doveva!

Abbiamo continuato ad inviare alla Questura di Brescia, via posta elettronica, altra documentazione utili per le indagini, senza ricevere alcuna risposta, se non il “letto” di posta elettronica.
Noi comprendiamo che contro certi poteri lo Stato non offre nessun appoggio ai magistrati, alla polizia e ai carabinieri e che chi ha fatto l’eroe è morto (vedi Falcone,…), ma almeno potreste aiutarci personalmente! Noi nei prossimi giorni rischiamo di andare sotto un ponte, perché anche nell’ennesimo posto dove avevamo trovato un aiuto, è arrivato un tizio del nostro paese di origine, probabilmente legato alle nostre famiglie, il quale ha attivato degli “escamotages” per buttarci in strada.

Ormai non abbiamo dubbi che le nostre famiglie e tutto il paese di nascita, sia implicato in grossi giri di mafia.



ALLEGATO A: Ratifica della denuncia querela presentata in Questura a Brescia.


ALLEGATO B: Email inviata alla Questura a Brescia in data 13 Marzo 2006.

Data:13 Marzo 2006

Chiediamo che la nostra difficile situazione sia presa in considerazione dalla Polizia. Il 27 febbraio 2006 avevamo fatto una denuncia-querela presso la Questura di Brescia – divisione anticrimine – ufficiale di PG Ispettore Sup. della Polizia di Stato (copia ratifica in allegato).
Come già evidenziato, presso la Procura della Repubblica sono stati smarriti e/o sottratti (art 616 codice penale) le nostre denuncie e/o esposti precedenti. Si tratta di ben 6 lettere raccomandate e di due fascicoli depositati direttamente a mano presso l’ufficio primi atti. La sparizione di ben 8 documenti per noi non è un evento casuale.

I precedenti contatti con la Polizia:

Il 23 di febbraio ’06 ci eravamo recati presso il Commissariato del Carmine a Brescia: a seguito del colloquio ci è stato consigliato di fare il prima possibile una denuncia-querela. Il 27 di febbraio ci siamo recati presso la Questura di Brescia – divisione anticrimine dove abbiamo fatto la denuncia-querela depositando un riepilogo dei documenti che erano stati smarriti e/o sottratti in Procura e due carteggi.
Alla data della denuncia eravamo ospitati xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx (BS). Dall’8 Marzo ’06 però le suore ci hanno obbligati ad uscire, perché serve la stanza e noi non abbiamo più un posto dove andare, perché a seguito dello smarrimento di tutti i nostri documenti in procura e per quanto vi era descritto in essi; siamo rimasti senza lavoro, senza casa e senza soldi.

Fatto principale

I nostri esposti e denuncie presentati presso la Procura della Repubblica di Roma sono stati smarriti e/o sottratti (art 616 cod. pen.). Sono stati sottratti e/o smarriti 6 lettere raccomandate e 2 fascicoli depositati a mano presso gli uffici della Procura stessa. Il reato è stato iscritto nel registro apposito e indirettamente riportato dal Sostituto Procuratore della Repubblica xxxxxxxxxx. Lo smarrimento e/o sottrazione dei documenti in Procura ha impedito il normale iter dei documenti con tutte le conseguenze. Solamente un documento è pervenuto in Procura a Roma, e corrisponde alla settima raccomandata da noi inviata, per la quale vi è stata la risposta del PM suddetto. Tale settimo documento (esposto) riportava la questione dei documenti persi e/o sottratti. Abbiamo tentato di rinviare i documenti non pervenuti ed abbiamo tentato di contattare il Procuratore, ma ipotizziamo che anche questi documenti siano stati sottratti e/o smarriti. Abbiamo rilevato uno smarrimento e/o sottrazione di documenti anche presso la Prefettura xxxxxxxxxx.
Lo smarrimento e/o sottrazione dei documenti in Procura è solamente uno dei tanti reati dei quali siamo stati vittima in questi ultimi anni.

Tra i reati segnalati negli esposti e/o denuncie non pervenute vi erano segnalazioni di minacce, intimidazioni, diffamazione, omissione di atti d’ufficio. Uno dei fatti più gravi riguarda la perdita, in capo alla Procura della Repubblica, della denuncia di violazione di domicilio, violazione avvenuta in dicembre ’04 presso la sede legale e operativa di xxxxxxxxxx La violazione di domicilio è aggravata dall’impossibilità di rientrare nei locali e di svolgere le normali attività amministrative-legali, produttive e commerciali. Conseguentemente a questo siamo stati ingiustamente imputati di vari reati!

Ad un certo punto, rimasti senza lavoro e chiusi fuori dalla nostra ditta, abbiamo tentato la soluzione di un lavoro normale, ma non vi è stato nessun risultato. Da Ottobre 2005 ci siamo trasferiti a Brescia per cercare di rifarci una vita, ma anche in queste zone sono emerse delle chiacchiere che ci hanno fatto una brutta fama, di fatto impedendoci di rifarci una vita. Abbiamo tentato più volte di avere un sostegno dal nostro comune di residenza, ma mai si sono mossi né moralmente né economicamente, tanto da farci pensare che il nostro comune non si stia comportando lecitamente.

La nostra situazione:

chiediamo un intervento della Polizia a nostra tutela, perché riteniamo che sotto le nostre vicende vi sia la mano invisibile di qualcuno che ci ha fatto terreno bruciato intorno, tanto da non riuscire più a trovare lavoro. Crediamo che il nostro comune di residenza non sia estraneo alle nostre vicende negative, e purtroppo per la legge, è il solo competente a poter fornirci un aiuto.
Purtroppo anche gli enti caritativi come la Caritas oppure le suore stesse che ci avevano ospitato al xxxxxxxxxx devono aver contattato il nostro comune di residenza e devono aver ricevuto delle informazioni distorte sulla nostra situazione. Con il nostro comune di residenza ci aveva parlato pure il sindaco di xxxxxxxxxx (BS). Il sindaco di xxxxxxxxxx ci aveva promesso di chiedere delucidazioni al nostro comune prima di Natale. Anche il sindaco di xxxxxxxxxx in questi giorni ci ha promesso di chiamare il nostro sindaco. Abbiamo notato che pure queste persone avevano delle informazioni distorte sul nostro conto. In Ottobre ’05 avevamo chiesto aiuto anche ai carabinieri di xxxxxxxxxx, ma ci dissero che non era di loro competenza. Scoprimmo pure che a xxxxxxxxxx era in servizio un carabiniere di xxxxxxxxxx, e così evitammo di ricontattarli, perché avevamo chiesto l’apertura di un’indagine alla Procura per fare chiarezza su dei fatti relativi ai carabinieri di xxxxxxxxxx

Riassunto di fatti e/o reati di cui siamo stati vittima contenuti nei vari esposti e/o denuncie smarriti/e:

Data

Luogo

Descrizione fatto/reato di cui siamo stati vittima

riferimento

Settembre 2002


Omissioni di due elementi importanti nel verbale rilasciato come testimone oculare ai carabinieri di xxxxxx, in occasione di un furto presso i vicini: per tale furto abbiamo chiamato tempestivamente le forze dell’ordine

1,2,3 ° esposto

Settembre 2002-

Dopo la testimonianza oculare i vicini hanno cominciato ad assumere un comportamento strano e a intimidirci in varie occasioni.

1° esposto all. B pg 17 riep.1

Maggio03 -Luglio 04


Minacce verbali proferite dal sig. Stefano xxxxxxxxxx legale rappresentante di xxxxxxxxxx S.r.l. del tipo “Se non mi consegni il programma ti spacco le gambe”. Violenza morale e estorsione.

In Maggio 04 segnaliamo il comportamento del Sig. C. al maresciallo dei carabinieri di xxxxxxxxxx , il quale si trattiene una email che ci era stata inviata dal C.

1° esposto all. B pg 17 riep 1

2° esposto

Giugno ‘03


Intimidazione della vicina. Ci dice “in una maniera o nell’altra è sempre riuscita a far mandar via chi non ritiene degno di vivere lì”

6° esposto

Marzo ‘04


Omissione di atti d’ufficio da parte del responsabile dell’anagrafe. In occasione della registrazione del nostro matrimonio sono stati fatti degli errori e sono state utilizzate delle procedure che ci hanno posto in pericolo e causato danni. Non siamo stati avvertiti della questione. Il Sig. xxxxxxxxxx aveva fatto altri errori su nostre pratiche in passato.


Settembre ‘04

Minacce da G.M. “Noi riusciremo a trovarvi, vi prenderemo il numero di targa, vi inseguiremo fino a casa e vi staneremo”. Il giorno prima il Sig. G. aveva ricevuto la visita di parenti di xxxxxxxxxx.

1° esposto

2° esposto

5/10/2004 ore 15.00

Lasciamo un esposto presso il comando stazione dei Carabinieri di xxxxxxxxxx. Non ci viene rilasciata la ricevuta/ratifica (trattasi di omissione..)


Ottobre ’04


Il vicino di casa sig. B. ci fa intimidazioni

6° esposto

Novembre ‘04


Il parroco di xxxxxxxxxx ci invita a desistere sulla ricerca storica che dimostra la nascita di santi nel paese. Ci dice che ci sono famiglie che non gradiscono. Ci dice che ci vuole troppo coraggio per andare avanti. Probabilmente il parroco è solo un portavoce

4° esposto

5° esposto

03/11/2004

Smarrimento e/o sottrazione (art 616cp) del primo esposto inviato in Procura Repubblica a Roma. Abbiamo la ricevuta di pervenuto timbrata e firmata in Procura. Lo smarrimento e/o sottrazione è attestata dal PM (Allegato 02)


Dicembre 04

Violazione di domicilio presso la sede legale e operativa della nostra società

2° esposto

3° esposto

30/12/04

Smarrimento e/o sottrazione (art 616cp) del secondo esposto inviato in Procura Repubblica a Roma. Abbiamo la ricevuta di pervenuto timbrata e firmata in Procura. Lo smarrimento e/o sottrazione è attestata dal PM (Allegato 02)


Gennaio-Febbraio 2005

Venezia

Omissione di atti d’ufficio presso xxxxxxx e uffici ragioneria della regione veneto. Smarrimento e ritardo immotivato di una nostra pratica. Rifiuto di un dipendente di eseguire delle disposizioni dei superiori. Rifiuto a considerare la nostra autocertificazione di stato di necessità.


Gennaio-Febbraio 2005


Minacce e intimidazioni, tentativo di estorsione. Violenza morale. Gli autori sono i signori xxxxxxx titolari della xxxxxxx S.r.l.

5° esposto








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