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l'epilogo
Come epilogo significativo
e completo...
...riportiamo integralmente una recente
interrogazione parlamentare
dell'Onorevole IGNAZIO MARINO, Presidente
della Commissione Sanità alla Camera,chirurgo di grande fama
internazionale ( ha diretto,fra l'altro, la divisione trapianti e chirurgia del
fegato di una delle più prestigiose università americane, la Thomas
Jefferson di Philadelphia). Per
quanto ci riguarda, senza modificare o nulla aggiungere al testo dell'interrogazione parlamentare, abbiamo
segnalato due nostri collegamenti (in blu) .
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Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-10254
Atto n. 4-10254
Pubblicato il 7 marzo 2006
Seduta n. 964
MARINO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri
dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della salute. -
Risulta
all'interrogante che:
il concorso a cattedre
di otorinolaringoiatria, bandito dal Ministero dell’università e della
ricerca scientifica e tecnologica nel 1988, già oggetto finora di
molteplici interrogazioni parlamentari da parte di varie forze politiche
(De Notaris ed altri, Senato, 28/9/1995; Baiamonte ed altri, Camera dei
deputati, 17/11/1997; Marino e Pagano, Senato, 28/11/2001; Colasio, Camera
dei deputati, 5/11/2002), dovrebbe essere giunto all’epilogo in quanto
attualmente la vicenda ha superato tutti i gradi di giudizio; più
precisamente:
sentenza: Tribunale
penale di Roma n. 4146/1996 del 7/6/1999;
sentenza: Corte di
appello penale di Roma n. 1478/2000 del 1°/12/2000;
sentenza: Corte di
cassazione penale di Roma n. 1732/2001 del 5/11/2001;
parere - decisione:
Consiglio di Stato n. 375/2002 del
20/3/2002 (che – alla richiesta del Ministero dell’università e della
ricerca scientifica e tecnologica sulla possibilità di mantenere sul posto
i “vincitori” del concorso del 1988 in attesa del suo rifacimento –
risponde, a pag. 4: “tale assunto non può essere condiviso”);
sentenza: Corte di
cassazione penale di Roma n. 1324/2003 del 28/3/2003;
ordinanza di
annullamento del concorso del 1988: Corte di appello penale di Roma
dell’8/10/2004;
sentenza:
TAR della Campania n. 15722/2005 del 7/7/2005
che conferma l’annullamento del concorso del 1988, per quanto riguarda la
decadenza dal ruolo del prof. Gaetano Motta, con effetto immediato
“accogliendo il ricorso e, per l’effetto, dichiarando l’obbligo delle
intimate amministrazioni, secondo le rispettive competenze, di provvedere
sull’atto di diffida e messa in mora notificato in data 26/3/2005”;
sentenza: Corte di
cassazione penale di Roma del 30/11/2005 (sul ricorso n. 23708/2005) che
conferma l’annullamento degli atti del concorso del 1988 stabilito
dall’ordinanza della Corte penale di appello di Roma dell’8/10/2004;
Consiglio di Stato
(Sezione VII), n. 10635/2005, in data 7/2/2006, che nega la “sospensiva”
della sentenza del TAR della Campania e, quindi, obbliga il Ministero
dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica ad “annullare”
immediatamente il concorso a cattedre di otorinolaringoiatria del 1988;
in particolare il
Tribunale penale di Roma, la Corte di appello penale di Roma e la Corte di
cassazione penale hanno emesso condanne, per il concorso a cattedre di
otorinolaringoiatria del 1988, per reati penali (che vanno, seppur con
responsabilità differenziate fra i vari condannati, dall’abuso d’ufficio
al falso ideologico, ecc.), con conseguente annullamento amministrativo
del concorso da parte del Consiglio di Stato, decisione n. 375 del
20/3/2002, del TAR della Campania e, recentemente, ancora del Consiglio di
Stato;
tale sconcertante
vicenda occupa ormai da diversi anni le cronache di importanti quotidiani
e periodici italiani (“Il Corriere della Sera”, “La Repubblica”, “Il
Messaggero”, “Il Mattino”, “Il Resto del Carlino”, “La Stampa”, “Il
Tempo”, “L’Indipendente”, “Roma”, “Il Giornale di Napoli”, “Telegiornale”,
“Panorama”, “L’Espresso”, ecc.), con risalto anche su autorevoli testate
internazionali (“Times”, “Science”, “Nature”, ecc.), su “Cassazione
Penale” (vol. 42, n. 495, pagg. 1645-1653, maggio 2002), su “Università
Oggi” (n. 35 del 18/09/2002, n. 37 del 13/03/2003, n. 38 del 24/06/2003,
n. 39 del 10/10/2003, n. 44 del 25/10/2004, n. 45 del 12/01/2005, n. 46
del 14/07/2005, n. 47 del 21/10/2005, n. 48 del 14/11/2005), organo
ufficiale del Sindacato C.I.P.U.R. (Coordinamento intersedi professori
universitari di ruolo), nonché su alcuni libri di larga diffusione: Felice
Froio (“Le mani sull’Università” per gli Editori Riuniti, 1996), Riccardo
Chiaberge (“Cervelli d’Italia” per la Sperling & Kupfer Editori, 1996),
Goffredo Locatelli e Daniele Martini (“Tengo famiglia” per Longanesi
Editrice, 1997) e Cosimo Loré (“Medicina, Diritto e Comunicazione” per
Giuffrè Editore, 2005),
si chiede di sapere:
perché sinora le
precedenti interrogazioni siano rimaste prive di risposta e di
provvedimenti consequenziali da parte dei Ministri ai quali erano state
rivolte;
quali siano stati i
motivi che hanno indotto il Ministero dell’università e della ricerca
scientifica e tecnologica a non costituirsi parte civile nei processi
penali svoltisi ed a non applicare successivamente il disposto dei
giudicati intervenuti;
quali iniziative si
intendano adottare per l'attuazione finalmente delle citate sentenze
penali ed amministrative, in osservanza della decisione del Consiglio di
Stato nonché delle altre citate sentenze della Corte di cassazione penale;
quali iniziative si intendano inoltre intraprendere per accertare i motivi
che hanno indotto le autorità accademiche a non prendere provvedimenti nei
confronti di coloro che sono stati condannati con sentenze passate in
giudicato.
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Alcune nostre considerazioni in attesa delle iniziative del Governo
L'Onorevole Marino si tranquillizzi se ancora non gli è
giunta alcuna risposta. La sua interpellanza, pare,
non sia nemmeno giunta alle orecchie del Ministro Mussi il quale, pur
rendendosi conto del mal funzionamento dell'Università, non può
certo far tutto Lui. Nel frattempo ostenta sulla stampa il fermo proposito ("la repubblica" di settembre 2006 ) che
<...a
parte i casi di aperta corruzione per i quali c'è la Magistratura che mi
auguro usi la mano pesante...> per il resto, ossia per il
corporativismo lobbistico e per il nepotismo accademico dovrà essere anatema
in quanto,giustamente, secondo il Ministro,si tratta di malattia e di reato. Ebbene la magistratura gli ha dato una
mano, ma il Ministro pare sia l'unico a non saperne niente.
Abbia fiducia
Onorevole Marino che, appena il Ministro verrà a conoscenza della Sua
interpellanza, scatenerà una crociata
contro gli eretici e farà trionfare l'ortodossia.
Nel frattempo...
...l 'Onorevole Marino troverà una suggestiva
e concreta risposta sulla mancata attuazione della legge nei
confronti di questi pregiudicati, nientemeno che in
una lettera circolare di Giorgio Cortesina, condannato anche lui
con sentenza definitiva e tuttora Presidente del
Collegio dei Professori Universitari di Otorinolaringoiatria. In questa
sorprendente,quanto impudica lettera circolare, il Cortesina
comunica alla sua banda l'esito di un colloquio diretto avuto
con il Direttore Generale per Università e per
la Ricerca dott. Masia. Sappiamo
che Lei,Onorevole Marino,è persona di forti principi, e quindi
stenterà a credere a quanto leggerà. E' fuori dal Suo mondo: ha tutta la
nostra comprensione.
Nel frattempo...
...non sfuggirà certamente all'Onorevole Marino che, mentre il Ministro Mussi
dichiara alla stampa si essere intenzionato a remare nella direzione giusta,
quello stesso Masia ,dipendente del suo ministero, che intrallazza con i
condannati, gli rema contro, non certo a parole, ma con
sotterfugi e pseudo-decreti. Uno dei due dovrà certamente sollevare i remi e far
finta di niente come ha fatto l'ex ministro Moratti.
Vedremo cosa farà il Ministro Mussi.
Nel frattempo...
...il ministro Mussi promette bel tempo ai
giornalisti,per cui Lei,Onorevole Marino, con tutta calma avrà la
disponibilità di conoscere i decreti
direttoriali del dott. Masia. Il primo è
datato 10 GIU.2005, mentre il secondo porta la
data del 28 APR.2006 . Tralasciamo per il momento i contenuti e fissiamo
la nostra attenzione limitatamente all'aspetto formale dei documenti
che, come vedremo, ha una rilevanza sostanziale tanto da dover mettere in
dubbio l'esistenza dei decreti
come tali fatti ritenere. Ambedue i decreti infatti non hanno protocollo e pertanto non
possono essere stati consegnati all'Amministrazione dello Stato per l'attuazione
dei contenuti, né possono essere stati consegnati agli interessati
senza che ciò risulti documentato presso l'Ufficio emittente. Il primo decreto del 10 GIU.2005 ha solo una segnatura che
indica la provenienza del manufatto ( che, sic stantibus rebus, di
decreto non si potrebbe nemmeno parlare). Infatti in alto a destra si trova
un timbro ove è aggiunto a mano il
numero identificativo dell'ufficio ed un secondo numero (di catalogo?) e
nessuna data : "Direzione
Generale per l'Università/uff.1
/n°242
".
Quindi non si tratta di un protocollo, ma di un riferimento per permettere
al solo personale di quell'ufficio di
rintracciare il manufatto.
Questo c.d decreto è stato
notificato alle
persone interessate esterne all'ufficio emittente e quindi, come la norma esige, avrebbe dovuto avere
un protocollo datato e numerato,se non per altro per l'importanza del
provvedimento preso.
Senza protocollo resta carta straccia, come una
banale minuta. Come come tale è stata notificata agli interessati,quindi il funzionario
dell'Ufficio emittente ha omesso un atto dovuto ed essenziale. Ciò può essere non conforme
alla legge o quanto meno al Dlgs. del 30 marzo 2001
n°165, anche perché l'omissione è reiterata nel secondo
pseudo-decreto del 28 APR.2006, ove
non vi è alcuna traccia nemmeno di identificazione interna all'ufficio.
Tali omissioni potrebbero
nascondere una iniziativa personale. Potrebbe, per ipotesi estrema, essere una
patacca fatta da chiunque, anche dall'ultimo scribacchino che abbia a
disposizione della carta intestata e un buon perito calligrafo, ipotesi
insostenibile in quanto il dr. Masia riconosce i
pseudo-decreti come propri.
Diamo
un esempio di protocollo preso dalla documentazione
su internet degli atti
ministeriali del MIUR. Ciò che è indispensabile,come in tutti gli uffici,oltre al numero progressivo,
è
l'indicazione dell'anno e la dizione "Prot".. Tutti i decreti esaminati del dipartimento
del MIUR di cui il dott. Masia fa parte, hanno un protocollo
con almeno questi tre fondamentali elementi. I documenti destinati ad essere pubblicati o già
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale non hanno per evidenti motivi alcun
numero di protocollo, però in calce esiste la scritta rituale "Il presente
decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana" (1)
al fine esplicito di giustificare l'assenza del protocollo che in tale
circostanza ovviamente è del tutto inutile. Talvolta vi è il protocollo anche nei documenti da pubblicarsi
sulla G.U, melius abbundare...
(2).
Avvertenza: se quando cliccate i numeri
tra parentesi, compare una videata poco comprensibile senza alcuna
intestazione del ministero,tornate indietro e cliccate di nuovo.
I due
decreti del 10 GIU.2005 e del 28 APR.2006
nella loro edizione cartacea in nostro possesso non hanno né
il protocollo né l' indicazione della pubblicazione sulla G.U.
Pertanto abbiamo il diritto di ritenere che siano fasulli fin
tanto che qualcuno non ci dimostri il contrario con prove
concrete ed oggettive.
Nel frattempo...
...siamo andati noi a
cercare le prove oggettive,via internet, tra i documenti del Ministero.Abbiamo fatto una ricerca semplice ma efficace. Siamo
partiti
dalla considerazione inoppugnabile che, in qualsiasi modo siano stati
redatti i
due decreti, in essi doveva necessariamente esservi il nome di Corradini (10 GIU.2005)
e di Mazzone (28 APR.2006). Abbiamo improntato la ricerca su tutti i
documenti esistenti nel sito del Miur ( www.miur.it/0001Home )
inserendo i nomi da cercarsi in alto a destra della videata in corrispondenza
della voce "cerca". Questa ricerca generica trova qualsiasi
documento (oltre i decreti) in cui vi sia il nome immesso così come
indicato, oppure quanto esso faccia parte di un'altra parola (
per esempio cercando "mazzone" si può trovare anche mazzone-tto,
cognome presente in Veneto oppure, se si ricerca il cognome o
la parola "colletti", si ritrovano anche tutti i documenti ove vi è scritta la
parola colletti-vo ). Quindi tale
ricerca, altamente estensiva, se dà risultato nullo,è sicuramente
esatta ed attendibile, se
dà risultato positivo si dovrebbe passare alle ricerche avanzate per
un controllo più ristretto (sempre in alto a destra della videata).Ciò premesso, vi diamo risultati
relativi a corradini
ed a
mazzone
ambedue negativi. Come
controprova abbiamo inserito il nome di
masia e poi
altri due nomi scelti a caso:
rossi ed
esposito
che in Italia ricorrono frequentemente. La controprova, positiva per ultimi
tre nomi, conferma il
risultato negativo e quindi veritiero della ricerca su Corradini e Mazzone.
Quindi le nostre affermazioni riguardo ai
due pseudo-decreti non hanno prove contrarie oggettive.
Pur consci dell'inutilità di ogni
ulteriore conferma, sempre per un eccesso di scrupolo, siamo passati alla
ricerca avanzata in modo da stringere il campo. Pertanto abbiamo cercato
tra gli atti ministeriali tutti i documenti ( note e decreti) in cui compaia il nome antonello masia
limitando la ricerca agli anni 2005 e 2006. Come era da aspettarsi
tra i quattro decreti di quel periodo non abbiamo trovato alcun decreto riguardante Mazzone e
Corradini . Potete voi stessi controllare il risultato,che noi
comunque vi riportiamo.
Avvertenza. Se,
quando cliccate compare una pagina senza l'intestazione del ministero,tornare indietro, cliccate
una seconda volta.
_masia2005
pag1.eml
_masia2005
pag2.eml
_masia2005
pag3.eml
_masia2006.eml
Provate anche voi nel sito del
Miur. per credere.
Nel frattempo...
...non vorremmo omettere un cenno sui
contenuti, in modo da dare all'Onorevole Marino,verso il quale proviamo
una istintiva simpatia,un quadro completo della grottesca situazione
che lui ha denunciato Ci limitiamo ad un solo rilievo,molto significativo. Nell'ultimo
comma della pag.1 del secondo decreto, si fa
specificatamente riferimento a due decisioni della sezione V del
Consiglio di Stato, le uniche che siamo riusciti a trovare in quanto il
sito per ricerca della documentazione non è stato ancora completato. In queste due
decisioni si parla di abusi edilizi come tali riconosciuti,
destinati alla demolizione, e successivamente "salvati" dalla decisione del
Consiglio di Stato in nome di un interesse pubblico.
Vi diamo l'opportunità di prenderne atto segnalando qui di seguito i
collegamenti. Per velocizzare la consultazione dei documenti abbiamo
evidenziato in giallo passi più significativi.
decisione
n°661 del 3 febbraio 2000
decisione
n°4213 del 29 luglio 2000
Come è facilmente rilevabile non vi è alcuna analogia tra
le opere murarie e i posti in ruolo di Cattedre universitarie. Si
tratta di una citazione risibile, incongruente e fasulla. Oltre a ciò, nell'ambito universitario
e della ricerca, vi sono le docenze a contratto a carattere
annuale, rinnovabile fino a sei anni consecutivi, cosi come si evince dal
"Regolamento per la disciplina dei Professori a contratto" emanato con DR n.257
del 12.3.1999, modificato con DR n. 585 del 22.6.2001.
Tale regolamento non può essere ignorato dal
dott. Antonello Masia, sia perché costituisce il pane quotidiano
della sua attività professionale, sia perché egli stesso è docente a
contratto presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di
Roma "la Sapienza" (vedi
www.comunicazione.uniroma1.it )
Se va bene per lui, può andar bene
anche per un direttore di Clinica.
Quindi l'applicazione di questo regolamento
sarebbe stato sufficiente ad escludere qualsiasi danno all'interesse
pubblico, così come è stato paventato al solo fine di giustificare la non
attuazione della legge da parte di un Ministro !
Sempre per quanto riguarda i contenuti,rimandiamo per
tutto il resto alla giurisprudenza specifica al nostro caso espressa
in altalex.PDF (Quotidiano di informazione
giuridica n°1471 del 24.06.2006).
Nel frattempo...
...
sul sito
www.camiciepigiami.org.
ci è stata fornita una notizia a dir poco vergognosa, che qui la
riportiamo permettendoci di evidenziare in giallo un particolare
interessante.
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MA COSA CENTRA ANTONELLO MASIA DIRETTORE GENERALE DEL MINISTERO
DELL'UNIVERSITA' CON I DURI D'ORECCHIO? |
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Notizia del:21/09/2006 |
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nonostante le sentenze di Cassazione, il dr. Antonello Masia,
direttore generale del Ministero dell'Università, dice che,
per ragioni "di pubblico interesse", tutti i figli dei
cattedrattici che hanno vinto i concorsi truccati, svelati da
ben diciotto annni di processi e sentenze, se ne resteranno
dove sono. Diciotto truffatori, beneficiari del nepotismo più
bieco, che umilia le Facoltà di medicina italiane, potranno
così godere a vita di una posizione che ha un valore stimato
annuo di due milioni di euro. Tanto, infatti, renderebbe, tra
stipendi, consulenze, prebende, attività privata in casa di
cura ecc. la poltrona di ciascuno di loro.
Dal Ministro Mussi, frattanto, attraverso una intervista di un
suo uomo a repubblica TV, si apprende che l'avvocatura di
stato scoraggia il Ministero a licenziare i truffatori, per
evitare la riapertura di contenziosi pluriennali, che
manterrebbero comunque in cattedra i figli ignoranti.
Antonello Masia, dirigente del Ministero, ha firmato la
certificazione della vergogna, accreditando il nepotismo
(interesse privato) come interesse pubblico.
repubblica delle banane o retaggio papalino?
per sapere molto di più visitate il sito duri d'orecchio,
all'indirizzo
http://digilander.iol.it/conica/duridorecchio |
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Si guardi caso che quanto evidenziato
in giallo trova una suggestiva conferma in un brano della
lettera circolare,che abbiamo già, indicato, di Giorgio Cortesina,condannato per la vicenda . Per
comodità, riportiamo il brano qui di seguito.
...Omissis. Ci è
stato, inoltre, fatto intendere che qualunque provvedimento prenda il MIUR,
innescherà ricorsi di vario tipo, che avranno come prima conseguenza tempi
lunghi prima di una decisione definitiva. Mi è sembrato di capire che
l’allungarsi dei tempi in fondo non è cosa sgradita al MIUR. ....Omissis
Dal momento che il
provvedimento preso dal MIUR è stato formulato con un un pseudo-decreto
del tutto inefficace ecco che il ricorso riaprirebbe un
contenzioso pluriennale.
Non occorre molta fantasia,in un
Paese come il nostro ove tutti sono responsabili di niente, per immaginare
che alla fine vi sarebbe il coinvolgimento di tutti gli
impiegati a cui il dr. Masia avrebbe dovuto dare l'incarico di
protocollare il suo decreto. Si assisterebbe ad un palleggio di
responsabilità, con gli inevitabili ricorsi in Appello ed in
Cassazione. Altri diciotto anni. Nel frattempo per i criminali cadrà tutto
in prescrizione e resteranno impuniti ai loro posti.
A tutto ciò non possiamo non
aggiungere il nostro personale disprezzo. Disprezzo che aumenta quando il Ministro
Mussi
fa orecchie da mercante e contemporaneamente
sottoscrive mielose interviste, volgari
ed offensive per la loro falsità. In campagna elettorale ci era stato promesso
dall'attuale Primo Ministro Prodi che la ricerca sarebbe stata
privilegiata in quanto è, in una nazione moderna, il più importante
motore della ripresa economica. Poi lo stesso Prodi nega i finanziamenti
ed il Ministro Mussi eleva accorate proteste. Bella pantomima per
giustificare un nulla di fatto!!. Complimenti!! Nel frattempo, sempre il
Ministro Mussi, invece di porre rimedio laddove già la Magistratura gli dà
un'ampia opportunità realizzabile anche senza i fondi governativi,
lascia tutto com'era, assolve dei criminali,li grazia,perché (sentite
questa!) sono utili, indispensabili. Cosa si aspetta?.Che noi si
preghi per la loro salute?. O si aspetta che la cosa si ingrandisca,scandalo
dietro scandalo, fino
ad esplodere,per poi fare le polemiche in televisione? Non temono che il
lupo affamato esca dalla tana? La spudoratezza e l'arroganza dei
governanti ha raggiunto un tale livello che si rischia di oltrepassare il
limite di non ritorno.
Nella speranza di essere stati di qualche utilità al Prof.
Ignazio Marino, gli facciamo i più fervidi auguri affinché
riesca a sfondare questo autentico ed ennesimo muro di gomma eretto a
difesa dei disonesti.
Nel frattempo...
mandateci le vostre
osservazioni. che saranno graditissime. Vi risponderemo sempre
personalmente oppure attraverso questo sito .
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L'originale è in versione
“ PDF di
"Università oggi” del 27 febbraio 2006 Pagina.7 . Qui è stato
riportato per comodità senza nulla cambiare, tutto il testo integrale,
formattandolo in modo da renderne agevole la lettura .Per lo stesso
motivo sono stati cambiati in
rosso alcuni caratteri. Inoltre abbiamo fatto, sul testo
originale, due collegamenti ipertestuali. |
TRIBUNA SUI CONCORSI
UNIVERSITARI
A cura di Leonardo Bosi
Lo scandalo
delle cattedre di otorinolaringoiatria del 1988
Terza Sentenza della Corte
di Cassazione Penale, annullamento del
concorso del TAR Campania e
diniego di sospensiva della Sentenza del Consiglio di Stato.
*************************
Riteniamo doveroso fornire ai lettori aggiornamenti sul ben noto scandalo
delle cattedre di otorinolaringoiatria del 1988.
La sensazione netta è che la burocrazia ministeriale
(indipendentemente dal fatto che il Ministro sia di destra o di sinistra)
non voglia, ad ogni costo, porre fine alla penosa situazione. Sembra quasi
che le sentenze inequivocabili e definitive siano per l’Amministrazione una
sorta di sabotaggio che va a porre scompiglio e disordine negli incartamenti
di nomina di vincitori e commissari ormai considerati codificati. Non
c’è più pudore: la logica è che non si deve in alcuna maniera porre in
dubbio quanto depositato in atti e verbali nonostante che questi siano stati
dichiarati fasulli dalla Magistratura. Per fare un paragone a temi di
attualità, la burocrazia ministeriale non smentisce se stessa così come un
maomettano ritiene non solo impossibile ma anche blasfemo porre in
discussione quanto scritto sul Corano. Infatti, nonostante quanto rilevato
unanimemente nei vari gradi di giudizio da tutti i giudici penali ed
amministrativi:
Sentenza: Tribunale Penale di Roma n°
4146/1996 del 7/6/1999;Sentenza: Corte di
Appello Penale di Roma n° 1478/2000 dell’1/12/2000;Sentenza:
Corte di Cassazione Penale di Roma n°1732/2001 del5/11/2001;
Parere-decisione: Consiglio di Stato n°
375/2002 del 20/3/2002 (che – alla richiesta del MURST sulla possibilità di
mantenere sul posto i “vincitori”del concorso del 1988 in attesa del suo
rifacimento – risponde a pag. 4: “tale assunto non può essere condiviso”);Sentenza:
Corte di Cassazione Penaledi Roma n°1324/2003 del28/3/2003;Ordinanza
di Annullamento del concorso del 1988: Corte di Appello Penale di
Roma dell’8/10/2004;Sentenza: TAR Campania
n°15722/2005 del 7/7/2005 che, su richiesta del Prof. Adriano MAZZONE,
conferma l’annullamento del concorso del 1988, per quanto riguarda decadenza
dal ruolo del Prof.Gaetano MOTTA, ancora oggi stupefacentemente in servizio,
con effetto immediato “accogliendo il ricorso e,per l’effetto,
dichiarando l’obbligo delle intimate amministrazioni,secondo le rispettive
competenze, di provvedere sull’atto di diffida emessa in mora notificato in
data 26/3/2005”; Sentenza:
Corte di Cassazione Penale di Roma del 30/11/2005 (sul ricorso n°
23708/2005) che conferma l’annullamento degli atti del concorso del1988
stabilito dall’Ordinanza della Corte Penale di Appello di Roma
dell’8/10/2004; Consiglio di Stato (Sezione VII)
n°10635/2005, in data 7/2/2006, nega la “sospensiva” della sentenza del TAR
Campania e, quindi, obbliga il MURST ad “annullare” immediatamente il
concorso a Cattedre di Otorinolaringoiatria del 1988 “vinto”dal Prof.
Gaetano MOTTA; né il Ministro dell’URST (On. Letizia MORATTI) né il Direttore Generale(Dott.
Antonello MASIA) pare abbiano, ancora oggi, la minima intenzione di
procedere all’annullamento del concorso in questione e sembrano aspettare
che i “vincitori” del 1988 conseguano altre idoneità per sanare la
situazione, ottenendo in tal modo la possibilità che rientrino dalla
finestra prima ancora che vengano espulsi dalla porta. Infatti, tale
provvedimento non potrebbe essere più dilazionabile in base alle ultime
sentenze ammini-strative, ottenute su richiesta del Prof. Adriano MAZZONE
(Napoli), che aveva testimoniato al processo penale (cfr. sentenza Corte
Penale di Appello di Roma - pag 124):
“…..(omissis)….. le significative,ampie e chiare accuse del teste
Mazzone. Costui era, infatti, nient’altro che uno dei numerosi candidati
indotti con minacce dai vari imputati a ritirarsi dal concorso proprio per
favorire Motta figlio, né si può pretendere che i capi d’imputazione
riportassero per esteso, sin dalla loro originaria formulazione, la
descrizione minuziosa delle pluriennali e molteplici condotte delittuose
poste in essere dall’imputato Motta, quali emerse all’esito di un lungo e
molto resistito dibattimento. …..(omis-sis)…….non mina la credibilità e
soprattutto la verosimiglianza delle accuse (che si inquadrano
perfetta-mente nell’ambito della multiforme e provatissima attività
delittuosa del Motta), dimostra al massimo che la parte del settore
universitario otorino, gestita dalla famiglia Motta, con i delitti di falso
ci conviveva”.
Tuttavia, del tutto recentemente, si è persino ventilata l’ipotesi della
possibilità di una conferma in ruolo dei“vincitori” del 1988 per
“usucapione”, stante il periodo tanto lungo ormai passato (ciò potrebbe
creare una corsa a ricoprire ruoli in maniera illegittima da parte dei
Docenti Universitari analogamente a quanto si verifica nella realizzazione
di costruzioni abusive in attesa di sanatorie varie!); d’altronde, tale
lasso di tempo è molto opportunamente trascorso in quanto ha consentito ad
alcuni candidati di morire e a quelli più coriacei di andare in pensione
(liberando in entrambi i casi, in parte,il parterre dei candidati in caso di
rifacimento del concorso!).
Il fatto che il Direttore Generale Dott.Antonello MASIA non sia
intenzionato ad “annullare” il concorso del 1988 è testimoniato da una
lettera circolare, del 20/5/2004, del Prof. Giorgio CORTESINA (Presidente
del Collegio dei Professori Universitari di Otorinolaringoiatria) che scrive
“Carissimo,
Ti scrivo per ragguagliarti sull’esito della nostra missione al MIUR,
presso il Direttore Generale Dr Masia, avvenuta il 28 Aprile u.s.: erano
presenti, oltre al sottoscritto, i Proff. V. Galli e A. Sartoris; all’ultimo
momento è venuta meno la partecipazione del Prof. Passali causa un
imprevisto. Il MIUR era rappresentato dal Direttore Masia, dal Dr Lupi e
dall’Avvocato del Ministero. Ha relazionato lungamente l’Avvocato,
spiegandoci che la decisione del MIUR sul Concorso del 1988 è subordinata
al parere definitivo (che dovrebbe essere formulato prima dell’estate) della
Cassazione a proposito delle caratteristiche del reato di “falso in
verbale”; ci è stato detto che tutto il verbale può venir dichiarato falso
nella sua globalità, o che invece il concetto di falsità può venir de finito
in modo più settoriale (cioè riguardare solo alcuni candidati o commissari).
Dal tipo di falsità dichiarato dall’Autorità Giudiziaria consegue
direttamente il tipo di provvedimento amministrativo che il MIUR dovrà
prendere (annullamento totale,annullamento parziale, non annullamento). Ci è
stato, inoltre, fatto intendere che qualunque provvedimento prenda il MIUR,
innescherà ricorsi divario tipo, che avranno come prima conseguenza tempi
lunghi prima di una decisione definitiva. Mi è sembrato di capire che
l’allungarsi dei tempi in fondo non è cosa sgradita al MIUR. Viene,
comunque, sottolineato che questo è un caso unico e assolutamente senza
precedenti. Ci è stata ribadita, inoltre, con molta chiarezza una cosa
importante: che gli attuali Professori, figli del Concorso del 1988, sono a tutt’oggi ordinari a tutti gli effetti e, quindi, possono compiere tutti gli
atti che competono ai Professori Ordinari. E’ stato altresì detto che le
sentenze dei TAR di Cagliari e Messina, che hanno dato una valutazione
diversa al problema,devono essere contestate”.
Il Prof. Giorgio CORTESINA, inoltre,è anche l’autore della precedente e
famosa lettera (del 13/2/1989 al Prof.Giovanni MOTTA) che, all’epoca in cui
si decidevano le votazioni per i commissari del concorso del 1988,riportava
le seguenti ed eloquenti affermazioni:
“Chiar.mo Prof.Motta.…omissis….Per quanto riguarda la spinosa
situazione politica concorsuale Le ribadisco chiaramente quanto detto a
voce, cioè un appoggio pieno alla linea politica tradizionale che è quella,
e non lo dimentico, da cui proviene il mio “varo” a Professore Ordinario.
Questa mia adesione ha una base razionale che è legata al tipo di regole del
gioco che erano state decise tanti anni fa, con larga convergenze di
opinioni anche da parte degli attuali contestatori. La frattura attuale, se
si perde, potrebbe avere degli effetti destabilizzanti che mi preoccupano
assai. C’è, infine, alla base della mia adesione, un fattore di carattere
più emotivo, che è una certa simpatia istintiva che mi lega a Lei, al Suo
gruppo ed al gruppo dei catanesi. Se avesse bisogno di un aiuto
organizzativo per la“campagna elettorale” disponga pure di me.
RingraziandoLa porgo i miei più vivi ossequi. Giorgio CORTESINA”.
Il Dott. Carlo CORRADINI (Responsabile di sede del CIPUR
dell’Università Cattolica di Roma),che non si rassegna a veder Lo presiedere
la Commissione del Concorso a Professore Associato di Otorinolaringoiatria
attualmente in reitinere presso l’Università di Cagliari, ha presentato al
Rettore( Prof. Ing. Pasquale MISTRETTA) una ricusazione nei confronti del
Prof. Giorgio CORTESINA (Torino) aggiungendone “ad abundantiam” altre due,
per altri motivi, nei riguardi dei Proff. Roberto ALBERA(Torino,Professore
Associato con funzione assistenziale di “Aiuto” del Prof.Giorgio CORTESINA)
e Salvatore RESTIVO (Palermo). Tale Concorso, infatti, sta per essere
ripetuto (dopo di essere stato annullato dal TAR Sardegna con sentenza n°
1068/2003 e dal Consiglio di Stato con sentenza n°7797/2004) ma, per “par
condicio” con i “vincitori” delle Cattedre del 1988, anche in questo caso i
“vincitori” annullati sono ancora in servizio e risultano addirittura al
CINECA nella lista dei Professori Associati designati a votare i (propri)
commissari all’atto della ripetizione del concorso a Professore Associato
dell’Università di Cagliari. D’altronde, il fatto che Consiglio della
Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Cagliari (presieduto dal
Prof. Gavino FAA), del quale all’epoca della votazione facevano parte sia il
Prof. Paolo PUXEDDU (Padre e Presidente della Commissione a Cattedre del
1988) che il “Prof.” Roberto PUXEDDU (Figlio e“Vincitore” del concorso
annullato di Professore Associato) abbia votato all’unanimità il Prof.
Giorgio CORTESINA come “membro interno” della commissione è indice che le
lettere che quest’ultimo scrive (e che sono famose quasi quanto quelle di
S.Paolo ai Corinti o quelle di Jacopo Ortis se preferite, ma almeno in
questo caso erano le “ultime”) non scalfiscono minimamente la sua
reputazione nell’ambiente dei Cattedratici di Otorinolaringoiatria né fra i
Docenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Cagliari.
D’altra parte giova ricordare come la Corte Penale d’Appello di Roma,nella
storica sentenza di condanna,ormai passata in giudicato, a proposito degli
imputati (Proff. Giovanni MOTTA di Napoli, Italo DE VINCENTIIS di Roma,
Paolo PUXEDDU di Cagliari, Giovanni Battista CATALANO di Catania, Salvatore
CONTICELLO di Torino, Vittorio COLLETTI di Verona, Carlo Vittorio CALEARO di
Ferrara e Gaspare PEZZAROSSA di Napoli), affermi: (pag. 141)–
“Quanto all’entità della pena,
opina la Corte che quelle irrogate sono delle pene palesemente miti,
essendo il Tribunale partito dalla pena base minima ed avendo apportato
spernibili aumenti per la continuazione,malgrado la gravità e
pluralità dei fatti, la molteplicità dei soggetti favoriti e di quelli
danneggiati, lo sfacciato nepotismo e dispotismo di altri secoli che
caratterizza la vicenda, l’enorme discredito procurato al mondo accademico
nazionale ed al settore sanitario nazionale, verso i quali i delittuosi
comportamenti dei personaggi che contano non possono non aver alimentato la
sfiducia”.
Riteniamo, pertanto, che la mancata rimozione dal posto dei
“vincitori”dei concorsi annullati di Otorinolaringoiatria sia uno scandalo a
livello internazionale, se è vero che (cfr. citata sentenza Corte Penale di
Appello di Roma per il concorso del1988 - pag. 112)
“….(omissis)….può senz’altro affermarsi che si è avuto nella specie
non una mera alterazione del principio della “par condicio” fra i
concorrenti, ma la sua totale negazione, come si trattasse di un concorso
svoltosi nella peggiore repubblica delle banane“,
affermazione che trova una triste conferma nella chiosa dei giudici
amministrativi per il citato Concorso bandito dall’Università di Cagliari:
”… vista la oggettiva situazione ambientale – ancora oggi
caratterizzata da un atteggiamento di lassismo da parte delle autorità
competenti a dar corso ai pronunciati penali e dal parere della suprema
magistratura amministrativa…” (TAR Sardegna -sentenza n°1068/2003);
la questione posta rappresenta un problema da affrontare per l’attuale
Governo della Repubblica Italiana, in quanto il perdurante mancato
annullamento del Concorso a Cattedre di Otorinolaringoiatria del 1988 sta
definitivamente inficiando la credibilità dello Stato.
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