John Kennedy Toole

 

 

Una banda di idioti
1963 - pubblicato nel 1980 - Marcos y Marcos, pag.374

 

Quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli idioti fanno banda contro di lui.
È il principio primo che muove ogni altra idea, sogno e azione di Ignatius Reilly, uno dei massimi nemici del popolo americano di questo secolo.
Immaginatevi una strana miscela fra un barbone, un Oliver Hardy impazzito, un Don Chisciotte grasso e un Tommaso d'Aquino perverso.
Immaginatevi un gigante con baffoni e berretto verde da cacciatore che, fra giganteschi rutti e flatulenze, si vede costretto a continui attacchi contro un'America "priva di geometria e teologia".
Attorno a lui, in una New Orleans trasformata in palcoscenico quasi dadaista, un coro di personaggi epici.
Jones, negro in semischiavitù, che fulmina con una frase al vetriolo "quella nazista della padrona" del Notti di Follia e ci fa ridere fino a piangere.
La signorina Trixie, ottuagenaria sempre a caccia di prosciutti pasquali e, suo malgrado, dell'eterna giovinezza.
Myrna, anarco-femminista di New York, che sfida con un serrato carteggio anima e sesso di Ignatius.
Una mamma disperata, Santa Battaglia e l'agente Mancuso, pronti a consolarsi con partite di bowling.
E poi, Yoghi, Rosvita e Batman, le Manifatture Levy, Gus Levy, signora e viziatissime figlie.
Immaginatevi un diario del lavoratore, una summa teologica dell'assurdo, una rivolta di operai attorno a una croce eretta nell'ufficio contabilità, chilometri di archivio ridotti a zero in un minuto, un vecchio cliente umiliato senza scampo con una lettera di insolenze ineguagliabili.
Cento pagine per immergersi, pian piano, nel mondo di questo libro, e tutte le seguenti per sperare di non uscirne più.
Immaginatevi un capolavoro, e poi leggetelo.
Questo libro è un capolavoro.

***

 

l'inizio...

Un berretto verde da cacciatore stringeva la sommità di una grossa testa, tonda come un pallone. I paraorecchi verdi, che a malapena riuscivano a contenere le orecchie enormi, i peli che vi crescevano dentro e i capelli incolti, erano sollevati da entrambe le parti come due frecce che indichino direzioni opposte. Fra i folti baffi neri si insinuavano le labbra carnose e contratte che agli angoli terminavano in tante piccole rughe piene di disapprovazione e di briciole di patatine. Al riparo della visiera verde del berretto, gli occhi gialli e blu di Ignatius J. Really, pieni di alterigia, scrutavano le altre persone… in cerca di segni che testimoniassero il loro cattivo gusto nel vestirsi. […]

 

***

 

frammenti...

Nota sociale: fra poco al cinema daranno l'ultimo film della mia attrice preferita… devo assolutamente andare a vederlo, il film è stato definito una commedia "sofisticata" e sono certo che raggiungerà nuove punte di perversione e bestemmia.
Già mi immagino l'orrore e la volgarità che stravolge ogni senso di geometria e teologia, di buon gusto e di decenza.

***


Nota sociale: quella vagabonda di mia madre è uscita ancora, la qual cosa in fondo poi è positiva, perché gli attacchi vigorosi con i quali tormenta il mio essere cominciavano ad avere influenza negativa sulla valvola… […]

***


Ignatius si sentiva sempre peggio. La valvola sembrava essersi sigillata, e per quanto cercasse di muoversi e saltellare, rimaneva chiusa.
Dai recessi dello stomaco venivano su rutti grandiosi che irrompevano nel tratto digestivo: alcuni producevano un boato, altri, non ancora maturi, si fermavano nel torace causando atroci bruciori di stomaco…
Sua madre diventava sempre più sfacciata e sempre più manifestamente ostile nei suoi confronti… Forse si era messa con un gruppuscolo di destra che le stava insegnando ad essere battagliera e nemica… era molto strana… La signora Really infatti era sempre stata chiaramente apolitica, e aveva votato per quel candidato che sapeva gentile e rispettoso verso le proprie madri… I candidati che non avevano la mamma la mettevano in profondo imbarazzo, e in quel caso preferiva non andare a votare.

***

Egregi signori,
cosa c'è che non va Ignatius? È un po' che non ricevo tue notizie. Sono consapevole di aver forse calcato un po' troppo la mano nelle mie ultime lettere, ma è stato soltanto perché le tue fantasie di paranoico radicate senza dubbio nell'atteggiamento poco naturale che hai nei confronti del sesso, mi hanno parecchio fastidio. Tu sai che sin da quando ti ho visto per la prima volta, ti ho sempre rivolto domande ben precise in modo da poter chiarire le tue inclinazioni sessuali. Il mio unico desiderio sarebbe quello di aiutarti a trovare la vera espressione di te stesso e la piena soddisfazione attraverso un orgasmo naturale e appagante. Rispetto le tue idee e devi ammettere che ho sempre accettato anche le tue tendenze un po' eccentriche: ecco perché vorrei aiutarti a raggiungere un perfetto equilibrio psico-sessuale. Un buon orgasmo esplosivo ti aiuterebbe a chiarire il tuo vero essere (e ti porterebbe fuori dalle tenebre). Perciò non volermene per quella lettera…

CONFERENZA
Myrna Minkoff con il coraggio che la contraddistingue
parlerà del tema
SESSO IN POLITICA
La libertà erotica come arma contro i reazionari
Giovedì 28, ore 20
ingresso 1$ oppure firma la petizione:
Più sesso per tutti e maggiori garanzie per le minoranze etniche.
Firma anche tu e contribuirai a
salvare l'America da castità, paura e ignoranza sessuale.

Myrna Minkoff


- Questa troietta liberata meriterebbe di essere impalata sul membro di uno stallone di notevoli proporzioni - Mormorò Ignatius in preda al furore. […]

***

" Forse aveva proprio molta fame. chissà, forse il suo organismo ancora in fase di crescita aveva sentito il pungente bisogno di colmare qualche lacuna vitaminica. In fondo , il desiderio del cibo e quello del sesso nel corpo umano si equivalgono: e dunque , se esistono gli stupri compiuti sotto la minaccia delle armi, non vedo perché non dovrebbero esistere le rapine a mano armata di hot dog.Non ci vedo proprio nulla di strano."
"Queste sono tutte cazzate".
"Ma no, ci pensi bene: l'incidente ha un valore prettamente sociologico.La colpa è tutta della nostra società: quel ragazzo probabilmente, sollecitato anche dai programmi televisivi o da qualche rivista pornografica, ha cercato una ragazza che, essendo forse troppo legata alle convenzioni, si è rifiutata di partecipare ai suoi giochi erotici immaginari. Perciò , non potendo sfogare gli impulsi sessuali, ha cercato una sublimazione nel cibo. Sfortunatamente io sono stato vittima di tutto questo. E ringraziamo il cielo che ha trovato uno sfogo nel cibo, altrimenti avrebbe potuto anche violentarmi lì sul posto."

***


Chiusi gli occhi un momento per meditare e riprendere così le forze: ma mi devo essere addormentato, perché ricordo di essere stato risvegliato da un poliziotto che mi dava calcetti sulle costole con la punta della scarpa. A quel punto mi sono convinto che devo emanare un odore particolare che attira i tutori della legge. Infatti, a quale altra persona è capitato mai di essere avvicinato da un poliziotto mentre sta innocentemente aspettando la madre fuori dai grandi magazzini?chi altro viene spiato e poi denunciato per aver tentato, fra l'altro a vuoto , di prendere in braccio un gatto? come una gatta in calore io ho il potere di attirare una congrega di poliziotti e ufficiali sanitari. Un giorno o l'altro, con qualche ridicolo pretesto ,il mondo mi avrà fra le sue grinfie, sto aspettando il dì in cui mi trascineranno in qualche antro sonorizzato e senza finestre, e mi lasceranno lì con tutte le luci accese a pagare il prezzo del mio disdegno verso le cose che loro, nei piccoli cuori di plastica, ritengono care.

***


"Irene!"disse Santa in tono irato."Ma tu stai sempre a pensare a quel ragazzo!Con tutti i guai che ti procura, poi! Poi dammi retta, dovresti svegliarti una buona volta ; se tu avessi solo avuto un briciolo di buon senso, lo avresti fatto rinchiudere all'ospedale dei poveri già da un bel pezzo. Li gli avrebbero infilato tubi da tutte le parti, e poi magari gli avrebbero dato una bella scossa elettrica. Eh ,sì, avrebbe imparato come comportarsi, quel ragazzo."
"Davvero?"chiese la signora Reily in tono interessato "E quanto viene a costare?"
"Tutto gratis,Irene"
"Eccola la medicina sociale"osservò Robichaux."Probabilmente lì dentro sono tutti compagni."
"Ma no,Claude,figurati che ci sono le suore. Gesù ,ma questa dei comunisti è proprio una fissazione per te,eh?"
"Forse anche le suore sono vittima di un raggiro"disse Robichaux.
"Oh, poverette" disse tristemente la signora Reilly. "Ma ve lo immaginate ? Le suore che lavorano per i comunisti. "Bè, a me non importa se sono comunisti o no"disse Santa.
"Quel che conta è che è tutto gratis,e Ignatius avrebbe dovuto essere rinchiuso lì dentro già da un bel pezzo."

***


Ignatius disse :"Le manette e le catene hanno, nella vita moderna, funzioni del tutto diverse da quelle per le quali furono concepite in tempi migliori dai loro febbricitanti inventori. Se io fossi un costruttore edile e lavorassi in periferia, le installerei sulle palazzine di nuova costruzione stile ranch. Scommetto che la gente, ormai stanca di guardare la televisione o di giocare a ping-pong, prima o poi proverebbe a incatenarsi, magari con soddisfazione.In breve tempo, diventerebbe l'occupazione preferita. Si sentirebbero mogli confidare alle amiche:"Ieri sera mio marito mi ha incatenata.E' stato stupendo ; voi ci avete mai provato?". I bambini, dopo la scuola, correrebbero a casa dalle mamme già pronte a metterli in catene.Ciò avrebbe il duplice scopo di ridurre la delinquenza giovanile e di coltivare la fantasia che molto spesso nei ragazzi è obnubilata dalla televisione. I padri, tornando dal lavoro, troverebbero tutta la famiglia riunita per incatenarli come punizione per essere stati tanto idioti da lavorare tutto il giorno per mandare avanti la baracca. I parenti anziani , che in casa danno fastidio, potrebbero venir incatenati in garage e liberati una volta al mese in modo che possano firmare l'assegno della pensione. Sì , sono sicuro che con manette e catene si potrebbero costruire un mondo migliore per tutti quanti . Forse dovrei sviluppare questo concetto nei miei appunti."

 

***

la fine...

Quando l'ambulanza li ebbe superati, Ignatius si piegò e riuscì a leggere la scritta " Pubblica Assistenza" stampata sulla portiera. La luce blu intermittente che emanava si infranse per un attimo sulla Renault mentre i due veicoli si incrociavano. Ignatius si sentì quasi offeso : si aspettava di vedere un camioncino carozzato, ed invece avevano mandato soltanto una vecchia Cadillac. Si sentì sottovalutato : non gli ci sarebbe voluto nulla a rompere i vetri dei finestrini. Mentre pensava a tutto questo, la Cadillac era già due isolati più avanti e Myrna stava svoltando in St. Ciarle Avenue.
La Fortuna lo aveva salvato da un ciclo avverso: ma ora che cosa sarebbe accaduto? Magari il nuovo ciclo sarebbe stato totalmente diverso da ogni sua aspettativa.
Myrna guidava la Renault con autentica abilità nel traffico cittadino; dopo aver percorso strade e vicoli incredibilmente stretti ,si ritrovarono in campagna, lontani dall'ultimo scintillio di lampioni dei sobborghi acquitrinosi. Erano completamente immersi nell'oscurità, al centro di quel territorio pieno di paludi salmastre. Alla luce dei fari, Ignatius lesse la scritta su una pietra miliare : U.s.II. Poi anche la scritta svanì. Abbassò il finestrino di un paio di centimetri e si riempì i polmoni dell'aria salmastra che veniva dal Golfo.
Come se l'aria avesse fatto l'effetto di un purgante, la valvola gli si aprì. Respirò di nuovo, stavolta ancora più profondamente. Anche il mal di testa gli stava passando.
Con il cuore colmo di gratitudine, guardò la nuca di Myrna ,e la coda di cavallo che, innocentemente gli sfiorava il ginocchio. Con il cuore colmo di gratitudine. Ironia del destino, pensò Ignatius. Prese la coda di cavallo e se l'accostò con ardore ai baffi umidicci.

 

 

 

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