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l'inizio...
Se
stai per metterti a leggere, evita.
Tra un paio di pagine vorrai essere da un’altra parte.
Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finchè
sei ancora intero.
Salvati.
Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio
hai del tempo da buttare, che so, potresti iscriverti a un corso
serale. Diventare un dottore. Così magari riesci a tirare
su due soldi. Ti regali una cena fuori. Ti tingi i capelli.
Tanto, ringiovanire non ringiovanisci.
Quello che succede qui all’inizio ti farà incazzare.
E poi sarà sempre peggio.
Quello che trovi qui è la stupida storia di un ragazzino
stupido. La stupida storia di vita vissuta di un tizio che mai
al mondo vorresti conoscere. Questo coglioncello devi immaginartelo
alto un metro e un cazzo e con una manciata di capelli biondi
ben pettinati e con la riga da una parte. Questo stronzetto
schifoso devi immaginartelo sorridente in una vecchia foto dei
tempi della scuola, con qualche dente da latte caduto e i primi
denti veri che spuntano storti. Devi immaginartelo con indosso
uno stupido maglione a righe gialle e blu, regalo di compleanno,
un maglione che una volta era il suo preferito. E anche così
piccolo, devi immaginartelo che si rosicchia quelle sue unghiette
da testolina di cazzo. Le sue scarpe preferite sono le Ked.
Il suo cibo preferito, i merdosissimi hot dog.
Immaginati questo secchioncello che viaggia senza cintura di
sicurezza su uno scuolabus rubato insieme alla sua mamma, dopocena.
Solo che nel parcheggio del motel dove stanno c’è
un’auto della polizia, perciò la Mamma tira dritto
a cento/ centoventi all’ora.
Questa è la storia di uno stupido vermiciattolo che,
poco ma sicuro, da piccolo doveva essere un imbecille piagnone
spia come pochi.
Una fighetta da non credere.
frammenti...
“Disinnescare”
non è la parola esatta , ma è la prima che viene
in mente.
Cos’è
che Gesù NON farebbe?
Per
la cronaca, quella che stai leggendo è la storia completa
e inesorabile di una dipendenza. Perché in quasi tutti
i programmi di disintossicazione in dodici fasi, la fase quattro
prevede che uno faccia l’inventario della propria vita.
tutti i momenti più bassi e squallidi della tua vita,
devi prendere un quaderno e scriverli. Un inventario completo
dei tuoi crimini. In questo modo, hai tutti i tuoi peccati a
portata di mano. Dopodiché devi rimediare a tutto. Questo
vale per gli alcolisti, per i tossicodipendenti e i bulimici,
e quindi anche per i sessodipendenti.
Così puoi tornare con la mente al peggio della tua vita
e passarlo in rassegna ogni volta che vuoi.
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Gli
orgasmi inondano il corpo di endorfine che alleviano il dolore
e ti calmano. I sessodipendenti in realtà hanno una dipendenza
dalle endorfine, non dal sesso.I sessodipendenti hanno un bisogno
folle della feniletilamina peptide che si produce in situazioni
di pericolo, di infatuazione, di rischio e di paura.
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Le
trabeazioni con architrave composito corinzio-tuscanico…
Certa gente in biblioteca dovrebbero farcela entrare soltanto
dietro presentazione di ricetta medica. Dico sul serio, i libri
di architettura sono diventati la pornografia di Denny. Certo,
prima si comincia con le pietre. Poi si finisce a progettare
volte a ventaglio. Il punto, secondo me, è che l’America
è così. cominci con una sega e ti trovi a fare
le orge. Ti fumi una canna e finisci a farti le pere. La nostra
è la cultura del più: più grande, più
bello , più forte, più veloce. La parola d’ordine
è : progresso. In America, se non hai una dipendenza
sempre nuova e migliore di quella prima sei un fallito.
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Questi
uomini e queste donne che lasciano le porte dei bagni aperte
sanno che una casa più grande non è la soluzione.
Che un compagno più attraente, più soldi e una
pelle più liscia non sono la soluzione.
“ Ogni cosa in più che possiedi” dice “
è solo l’ennesima cosa che un giorno perderai”.
La soluzione è che non c’è soluzione.
Un momento davvero pesante, credetemi.
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la fine..
E ‘ un po’
inquietante, però eccoci qui: i Padri Pellegrini, gli
scoppiati della nostra epoca. Cerchiamo di creare la nostra
realtà alternativa. Di costruire un mondo partendo dalle
pietre e dal caos.
Cosa ne verrà fuori, non ne ho idea.
E dopo tanto correre di qua e di là, eccoci qui: nel
cuore dl nulla e della notte.
E forse saperlo serve a poco.
Qui, in mezzo alle rovine e al buio, quello che stiamo costruendo
potrebbe essere qualsiasi cosa.
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