frammenti...
Solo
pochi sopravvivono: le stelle e i vigliacchi.
Mi
sento rilassato. Buona carica sessuale e tranquillità
di spirito. Per niente preoccupato. Beh, di preoccupazione ce
n’è sempre. Ma in questo momento riesco a non pensarci.
Collocandone a una certa distanza, nel futuro. E’ un buon
sistema per renderle vaghe e non badarci. A casa ho una donna.
Sono anche ingrassato di qualche chilo. E vivo. Senza un cazzo
da fare. Sopravvivere, credo si chiami. Lasciarsi scivolare
senza aspettarsi niente. Tutto qui.
Esco
nella luce delle quattro del pomeriggio e mi blocco subito.
Che fare? Vado on palestra per un po’ di boxe, o all’angolo
fra il Paseoe la 23? L’ultima volta ci ho vinto venti
dollari alla roulette russa. L’ora è propizia.
Sicuramente ci sarà qualcuno. Vada per la roulette russa.
Mi piace molto camminare lentamente, ma non ci riesco mai. Cammino
sempre di fretta. E ‘assurdo. Se non so dove andare, perché
mi affretto? Beh, sicuramente è proprio quella la ragione:
sono talmente nel panico che non posso far altro che correre.
Mi spaventa l’idea di fermarmi un momento e scoprire che
non so dove cazzo sono.
Veniamo
tutti scaraventati nella giungla così, a calci in culo.
Si esce dalle gabbie e ci si ritrova nel bel mezzo della lotta
per la sopravvivenza, in piena giungla. Questo è il fatto.
Usciamo dalle gabbie atrofizzati. Paurosi e sonnolenti. Senza
la benché minima idea di come sia la lotta nella giungla.
Ma tocca farlo lo stesso. Per trentacinque anni siamo rimasti
chiusi nelle gabbie dello zoo. Ci passavano qualcosa da mangiare
e un po’ di medicine, ma non avevamo la minima idea di
come fosse il mondo al di là delle sbarre. E d’improvviso
ci si ritrova in piena giungla. Con il cervello addormentato
e i muscoli flaccidi e indeboliti. Solo i migliori possono competere
e sopravvivere nella giungla. Io ci provo. Mettendoci molta
forza. Tutta la mia forza.
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