l'inizio...
Una
certa università svedese voleva invitarmi a tenere dei
seminari di letteratura che organizzava ogni primavera. Non
mi interessano i seminari, e meno ancora gli studenti di letteratura,
ma avrei potuto approfittarne per conoscere la Svezia con tutte
le spese pagate.
***
frammenti...
La
vita è molto più complicata della letteratura.
Ma anche meno intensa. La letteratura deve procedere con un
eccesso di velocità per mantenere la tensione. In caso
contrario sarebbe un viaggio sonnolento e noioso. Uno seleziona
frammenti, scrive e cerca di non annoiare il lettore. In fin
dei conti, l’unica guida che ho è l’intuizione.
Un po’ di intuizione. E questo è ben poco.
***
Subito
dopo mettono So long, Marianne. Oggi a Radio Match dev’esserci
qualcuno in preda alla nostalgia. Ho registrato il bolero. Lo
riascolto più volte. Si tenta spesso di cambiare vita.
riuscire a controllarsi, prevedere gli eventi. Sapere in anticipo
le conseguenze do ogni decisione presa. E invece no . Siamo
simili alle formiche che corrono come pazze in giardino e si
scontrano tra loro e perdono continuamente la direzione.
***
Mi
sveglio che sono ormai le undici. Il sole batte forte sul fibrocemento
del tetto. La stanza è un forno. Mi alzo e vado ad aprire
porte e finestre. Siamo in febbraio ma fa caldo come in agosto.
Il mare è una tavola e non tira un filo d’aria.
Calma piatta. Se la svedese avesse vinto alla lotteria , adesso
starei navigando su uno yacht a vela nel Mar dei Carabi anziché
avere dei conti in sospeso con i neri dell’ Okinawa. All’inferno
, va bene così, se non altro mi sono portato duecento
aspirine dalla Germania. Ne inghiotto due con un bicchiere d’acqua.
Meglio che niente. Non ho uno yacht svedese ma sono pur sempre
proprietario di duecento aspirine tedesche. Centonovantotto
, per essere precisi. I postumi della sbronza sono tremendi.
Quel rum era acido allo stato puro. Mi ha corroso le budella.
Quando cazzo faranno un aguardiente per i poveri della terra,
quelli con cui voglio condividere la sorte, come dice la vecchia
canzone? Ho un gran mal di testa, sete e fame. Preparo un caffè
ed esco in terrazza. Mi piace il mare in calma piatta. Uno di
periodi migliori della mia vita è stato quando dedicavo
molto tempo a pagaiare sui kayak s Matanzas. Come sportivo ero
ignorante e rozzo. Una garanzia , 0…21per la tranquillità
spirituale.
***
la fine...
Non
so se la metterò incinta e se avremo due o tre bambini.
Non so se mi metteranno il telefono. Non vedo fili né
pali nei dintorni. L’aspetto più positivo di tutta
la faccenda è che la svedese ha perso e mie tracce. Sulle
alture, verso Campo Florido, ci sono due arene di galli da combattimento,
clandestine ma senza problemi. E vendono rum a basso prezzo
e sigari a un peso l’uno. Di cos’altro ho bisogno?
Non voglio computer, e-mail, Internet, non voglio che mi rompano
più i coglioni. Che mi lascino in pace e piantino di
scocciarmi. Per il momento ho preparato le lenze e gli ami per
andare a pescare. Da qui scorgo delle ottime scogliere e il
mare calmo. Gloria vuole venire con me. Meglio. Così
continuiamo a parlare della sua vita. chissà che un giorno
di questi non mi decida a scrivere Molto cuore. Per ora non
mi azzardo a cominciare. Non ho ancora la benché minima
idea sul finale.
L’ Avana- Stoccolma
1999-2000
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